E’ morto Sean Connery, il sagace frate Guglielmo da Baskerville ne “Il nome della rosa” e l’indimenticabile capitano Ramius in “Caccia a ottobre rosso”

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È morto all’età di 90 anni la leggenda del cinema Sean Connery. Il grande attore scozzese era diventato celebre per aver portato per la prima volta sul grande schermo il personaggio di James Bond.

Connery malato da tempo si è spento nella notte alle Bahamas, circondato dalla sua famiglia, lascia la moglie Micheline Roquebrune e il figlio Jason.
Sean Connery è stato il protagonista di sette film della saga sull’agente segreto 007 nata nel 1953 dalla penna dello scrittore britannico Ian Fleming. Nella sua lunga carriera ha vinto numerosi premi, tra cui un Oscar, due premi Bafta e tre Golden Globe. Nel 2000 era stato nominato ‘Sir’ dalla regina Elisabetta.
Una carriera nata per caso, dopo che un’ulcera gastrica gli aveva impedito nel 1950 di confermare la “ferma” nella Royal Navy dove si era arruolato a 16 anni, rinunciando a un contratto da calciatore.
Dopo essere arrivato terzo alle selezioni di Mister Universo, aveva debuttato nel cinema nel 1957 con “Il bandito dell’Epiro” di Terence Young, il regista che gli darà la fama dirigendolo nel primo film dedicato a James Bond.
Tra le interpretazioni più straordinarie il sagace francescano inglese  Guglielmo da Baskerville ne “Il nome della rosa”, film del 1986 di Jean-Jacques Annaud tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco e l’indimenticabile capitano sovietico Marko Ramius  in “Caccia a ottobre rosso” di John McTiernan.
L’attore scozzese ha interpretato diversi film di successo tra cui “Marnie” di Alfred Hitchcock, “Indiana Jones e l’ultima crociata” di Steven Spielberg e “Highlander – L’ultimo immortale” di Russell Mulcahy.
Vinse il premio Oscar nel 1988 come attore non protagonista per il film “Gli intoccabili” di Brian De Palma, a fianco di Robert De Niro e Kevin Costner.
Tra i riconoscimenti vinti da ricordare anche il Bafta per il ruolo di Guglielmo da Baskerville. Connery, che in origine esercitò vari umili mestieri, era una self made star, impegnato anche nella battaglia per l’ambiente e per l’indipendenza scozzese e sul braccio aveva il tatuaggio «Scotland forever».