Zone Franche Montane: tavolo operativo con il Presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato

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Dagli inizi del 2000 ad oggi, in molti  territori di montagna dell’isola  si è accentuato un preoccupante fenomeno di desertificazione sociale e economica.

Tra le cause dello spopolamento nei Comuni montani, che racchiudono una parte molto importante del nostro patrimonio paesaggistico storico e artistico, un calo demografico e  la mancanza di lavoro, a cui si affianca  un saldo migratorio negativo. Una realtà che preoccupa, e che  necessita di azioni concrete e, soprattutto immediate, per riavviare le condizioni economiche nelle zone montane in Sicilia, che ha portato l’Assemblea Regionale Siciliana, all’unanimità, nel dicembre del 2019, ad approvare,  in tempi da record, un Disegno di legge voto  che dispone l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia. Le disposizioni  concernenti l’istituzione delle ZFM prevedono misure di fiscalità di sviluppo nei confronti dei territori dei Comuni montani della Regione  Siciliana.
Un provvedimento, accolto positivamente sia dal Comitato promotore che dalle 132 amministrazioni comunali dell’isola, comprese le principali organizzazioni di categoria (datoriali e sindacali), di cui si attende la valutazione del Parlamento nazionale, il  cui iter parlamentare, comprensibilmente, a causa  dell’emergenza sanitaria per il Covid- 19, ha rallentato.
Da qui il tavolo operativo promosso dal Comitato pro ZFM in Sicilia, ospitato dal Comune di Randazzo, con la partecipazione di tante autorità (deputati, sindaci,associazioni, organizzazioni datoriali e sindacali, tra cui la vice-presidente dell’Ars e i presidenti  dei Parchi dell’Etna, Nebrodi, Madonie e Alcantara, che si terrà sabato 29 agosto 2020 alle ore l0 al Centro polifunzionale ( ex cinema) di via Cairoli a Randazzo dal titolo “Zone Franche in Sicilia & Diritto di Residenza”, con la presenza del sen. Luciano D’Alfonso, presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato che verrà  accolto dal presidente dell’ARS, Gianfranco Miccichè, la cui azione politico-istituzionale è stata fondamentale per l’unanime approvazione delle disposizioni concernenti l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia. Ad introdurre i lavori Vincenzo  Lapunzina, coordinatore  del comitato regionale pro Zone Franche Montane, modera Alberto Cicero, caposervizio del quotidiano La Sicilia. L’indirizzo di saluto toccherà a Francesco Sgroi, sindaco di Randazzo, a Antonio Rini, delegato Anci ZFM in Sicilia, a Matteo Cocchiara, presidente Associazione Siciliana Amministratori Enti Locali, e a Arturo La Vignera, presidente BCC La Riscossa – Regalbuto. A seguire  gli interventi di  Riccardo Compagnino, commercialista e  cultore dello Statuto autonomistico, e della  senatrice Tiziana Drago,  componente della Commissione Finanza e Tesoro del Senato.  All’on .Gianfranco Miccichè,  presidente dell’ARS e al sen. Luciano D’Alfonso (nella foto), presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato spetteranno invece le conclusioni dei lavori.
Una occasione per confrontarsi e fare il punto, a distanza di 8 mesi  dall’approvazione  da parte dell’Assemblea Regionale  Siciliana del Disegno di legge voto, sensibilizzando nel contempo, i due rami  del Parlamento a licenziare la norma  entro fine anno, affinchè i 300 milioni  previsti come “Startup” all’art.6 della norma, possano essere impiegati dal 1 gennaio 2021 . «Siamo preoccupati per il futuro delle aree di montagna della Sicilia – dichiara Vincenzo Lapunzina, coordinatore regionale del comitato pro zone franche montane in Sicilia. Le nostre arcinote rivendicazioni rendono urgenti l’adozione di misure di fiscalità di sviluppo anche nei confronti dei territori montani della Regione Siciliana, identificati nella Legge voto incardinata per la discussione presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato. La determinante presenza del senatore Luciano D’Alfonso, presidente della Commissione  e di autorevoli esponenti della stessa è segno di grande attenzione nei confronti della Sicilia, convinti come siamo che la strada percorsa e la definizione dell’iter porterà alla Sicilia prosperità e sviluppo. Condizione negata, anche  dall’atavica inapplicazione dello Statuto autonomistico della Regione Siciliana».