“Termini è una città che vive di illegalità diffusa”. Intervista a Nino Ferrara, Presidente dell’Associazione Spartacus

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Da diversi mesi l’Associazione Spartacus solleva problemi connessi alla legalità a Termini Imerese. In diverse denunce il sodalizio, presieduto da Nino Ferrara, ha messo in evidenza, con lettere e volantini rivolti alle Istituzioni e ai cittadini,

l’eccessivo ritardo nella ricostruzione del ponte S. Leonardo, l’occupazione del suolo pubblico da parte di abusivi o del rispetto degli spazi assegnati. In quest’ultimo periodo post lockdown ha più volte denunciato alle autorità il mancato rispetto delle norme anti covid19. Tra questi anche il comportamento della Polizia Municipale che non è intervenuta nonostante si trovasse di fronte ad una palese violazione delle norme in vigore contro il coronavirus, inviando una nota al Commissario Straordinario del Comune, al Dirigente del secondo settore e alla stessa Polizia Municipale. Ultimamente l’Associazione ha anche scritto una lettera aperta al Prefetto di Palermo perché nonostante gli sforzi delle Forze dell’Ordine presenti in città, molte persone continuavano a non rispettare le norme per fermare la pandemia.
Alle vostre continue denunce, a partire dal ponte sul fiume S. Leonardo a quelle sul mancato rispetto delle norme anticovid19, le Istituzioni alle quali vi siete rivolti vi hanno risposto in qualche modo?
No. Non abbiamo avuto nessuna risposta in merito alle questioni sollevate, e non crediamo sia solo un fatto di arroganza, ma proprio c’è il disprezzo del cittadino che merita di essere informato per quanto riguarda determinate questione. Non perché sono temi che poniamo noi, ma in quanto problemi di estrema importanza per la comunità. Noi riteniamo che una collettività ha il diritto di sapere perché un’opera pubblica non viene conclusa alla sua scadenza contrattuale. Ed è un danno che subiamo come comunità, perché oltre ai normali disagi ci sono ulteriori spese che paghiamo in quanto contribuenti. Se non rispondono a noi, magari perché ci ritengono dei rompiscatole, ci può anche stare, ma che non danno risposte ai cittadini del perché del ritardo, è un comportamento inaccettabile fatto in dispregio alle persone. E in questo c’è anche una responsabilità dei partiti e dei gruppi politici, che più che occuparsi delle problematiche della collettività, pensano ai loro piccoli interessi di bottega e al loro tornaconto. E quando non si è trasparenti, e diventa palese il non rispetto delle regole da parte di coloro che per la loro natura istituzionale sono tenuti a rispettarle, inizia a crescere il senso di impotenza delle persone per bene e di contro un maggiore incremento di forme di illegalità: perché chi viola le regole si sente in qualche modo protetto o accettato da coloro che negli apparati pubblici non li rispettano.
E tutto ciò cosa produce in pratica?
E’sotto gli occhi di tutti che Termini è una città che vive di illegalità diffusa. Piccole prevaricazioni che sono state tollerate, contrariamente a quanto si aspetta normalmente ogni cittadino onesto. Piccole prevaricazioni che possono andare dal disturbo della quiete pubblica con motori che scorazzano di notte per la città o auto con radio a tutto volume, impedendo di dormire a persone che la mattina devono andare a lavorare, fino al pescivendolo abusivo che si colloca quasi al centro della strada con la propria mercanzia, noncurante di ostacolare la circolazione e spesso creare seri pericoli per i pedoni che si trovano a passare da quelle parti. La cosa grave è che il disprezzo per quel minimo di regole civili in questa città ormai è diventata la normalità. A loro giustificazione si dice che si devono guadagnare la giornata. Certo, tutti si debbono guadagnare la giornata, ma ognuno lo deve fare rispettando la legge. Non è pensabile che ci siano persone che rispettano le regole e per questo sono penalizzati dal punto di vista economico ed umiliati nella loro dignità, e chi non li rispetta ne ha vantaggi economici ed un incremento del prestigio personale, perché viene visto come uno “che ci sapi fari!”
Secondo lei perché una parte della cittadinanza è incline a non rispettare le regole?
Da una parte per una mancanza di educazione civica, attraverso la quale si è acquisisce una coscienza nel rispetto del prossimo e delle regole che facilitano le interazioni sociali, dall’altro se lo Stato rimane insensibile alla condizione attuali di illegalità nella nostra città, fa pensare a molti che le regole possono essere violate rimanendo impuniti.
Quale è adesso la situazione per quanto riguarda il Covid 19? Le forze dell’ordine intervengono e sanzionano, oppure continuano a girare per Termini facendo finta che sia tutto a posto?
A Termini Imerese si nota da parte di molti cittadini, commercianti e di coloro che dovrebbero far rispettare le regole, una sorta di rilassamento, come se tutto fosse finito. Del resto, basta andare in giro per la città e ognuno può rendersi conto di persona che i controlli non sono certamente efficaci, anzi sembrano inesistenti.
Abbiamo telefonato spesso anche alle Forze dell’ordine per chiedere maggiori controlli ma la situazione non è cambiata. Ci sono norme nazionali e regionali da rispettare, ma moltissimi non li onorano e nessuno li sanziona. Questo è un ulteriore elemento che toglie prestigio alla Stato, fa crescere in alcuni il senso di impunità, ed aumenta l’illegalità.
Ponte S. Leonardo. Quando doveva essere terminata l’opera. Perché questi ritardi incredibili?
L’opera di ricostruzione del Ponte sul Fiume S. Leonardo doveva essere terminata 192 giorni dopo l’apertura del cantiere. I lavori sono iniziati il 22 ottobre 2018 quindi dovevano essere ultimati sei mesi e 10 giorni dopo, cioè il 2 maggio 2019.  Ma ancora adesso stanno lavorando e non si intravede la conclusione.
In risposta ad una nostra nota alla Protezione Civile di Catania (organo competente per questi lavori), del 8 luglio 2019 (quindi quasi un anno fa), ci venne riferito che il ritardo era addebitabile ad alcuni enti i quali offrivano servizi come: fornitura elettrica, telefoni, gas e acqua, e non avevano ancora effettuato la dismissione di quelle utenze impedendo l’intervento sul ponte. Nonostante il problema fosse successivamente stato superato, i lavori non ripartivano. Ci siamo pertanto rivolti, con una lettera del 17 febbraio 2020, all’on. Marco Falcone, Assessore al Dipartimento delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti. Ci rispose telefonicamente il suo “Segretario Particolare” il quale dichiarò che l’Impresa aveva dato in sub appalto una parte dell’opera, ma successivamente si era scoperto che la ditta non era in grado di eseguire i lavori. E’ mai possibile dover ascoltare tutte queste banalità per la costruzione di un’opera realizzata con i soldi dei contribuenti? E nonostante questi incredibili ritardi e disagi nessuno parla?
Nessun organo inquirente si pone la domanda del come sia possibile affidare dei lavori in sub appalto e successivamente scoprire che non sono all’altezza di realizzarli, o di verificare come vengono spesi i soldi pubblici, considerato che i lavori dovevamo essere già conclusi dodici mesi fa?
Lei parla di occupazione abusiva di suolo pubblico? Sono poveracci oppure è un modo per non rispettare la legge con la tolleranza degli organismi preposti al controllo del territorio e alla repressione?
Cosa accade è sotto gli occhi di tutti, ripeto di tutti, nessuno escluso: quindi anche di coloro che dovrebbe fare rispettare le regole.
Quello a cui assistiamo è il segno di una politica incapace di progettualità che va a cercare voti là dove i problemi andrebbero risolti e non creati. In questi anni è cresciuta l’occupazione abusiva del suolo pubblico e l’invasione di gazebo che hanno contribuito a deturpare l’immagine di una città già abbastanza compromessa.
Purtroppo c’è una buona fetta di questi abusivi i quali si trovano in cattive condizioni socioeconomico, questo però non può giustificare l’invasione degli angoli delle strade principali di Termini Imerese. Crediamo che anche a queste persone debba essere data un’opportunità, e le opportunità nascono da una sana politica che attualmente la città non ha. I più disperati per esempio, potrebbero essere indotti, con l’aiuto dell’Amministrazione comunale, a regolarizzare la loro posizione sostenendoli economicamente, non facendo gravare ad esempio su di loro alcune tassazioni. Ma questo potrebbe accadere quando la politica, non considerasse queste persone un serbatoio di voti al quale attingere, chiudendo un occhio sul poco rispetto delle leggi.
Lei mi chiede, se c’è compiacenza da parte degli organi, i quali dovrebbero garantire la legalità. Se questa gente ogni mattina è al proprio posto, nonostante siano visibili a tutti, anche alle forze dell’ordine, e non succede niente, non diciamo che questi ultimi siano compiacenti ma tolleranti si, anche troppo. E quando un cittadino viene fermato e multato per piccole violazioni magari al Codice della strada, e vede invece altri che non rispettano nessuna regola e vivono tranquillamente, come si sentiranno?
Lei ha sempre parlato nelle sue denunce di presenza mafiosa nella nostra città. Esiste ancora o è scomparsa?
In assenza di legalità, prevale l’arroganza di un potere apparentemente invisibile ma palpabile quale è quello mafioso. Purtroppo ancora, non solo a Termini Imerese, questa forma di attività criminale non è sparita. Anche
se sembra il contrario, dopo le batoste subite dall’incalzare dalle indagini degli inquirenti, Cosa nostra ha perso gran parte della forza intimidatoria.
E però più subdola, si è inabissata, non crea più allarme sociale con i suoi omicidi, ma è una mafia più scaltra che si muove nell’ambito economico. Poi in città c’è una “classe inferiore”, una sorta di manovalanza che cerca di occupare lo spazio lasciato libero dall’organizzazione mafiosa. Inoltre i cani sciolti che non sono più tenuti a bada dalla mafia, si muovono in maniera rozzamente criminale e gestiscono la gran parte dello spaccio di droga, purtroppo molto diffuso in alcuni quartieri popolari a Termini Imerese. Attraverso questa attività fiorente tali elementi cercano di emergere nell’ambiente. Lo scenario più inquietante per il futuro è quello che Termini si ritroverà ad avere a che fare con una sorta di delinquenza diffusa che imporrà le proprie regole a gran parte della città.
Vuole aggiungere qualcos’altro?
L’associazione Spartacus da sempre è vicina alle Istituzioni dello Stato, alle Forze dell’Ordine, senza di loro non sarebbe garantita la libertà di ogni cittadino, e colgo l’occasione per dare il mio personale ringraziamento e quello dell’Associazione all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato alla Guardia di Finanza e alla Polizia Municipale per il lavoro da loro svolto ogni giorno con dedizione a garanzia della libertà di tutti noi. Auspico che tutti insieme, cittadini onesti e Istituzioni operino in sinergia a garanzia dei valori costituzionali di libertà e democrazia.
I cittadini come vi possono rintracciare?
Chi vuole conoscere il lavoro svolto dell’Associazione negli ultimi 20 anni può entrare nella pagina Facebook del sodalizio e vedere una parte delle attività svolte e per contattarci inviarci una email a: [email protected], o chiamare al cell. 351.8523469.