Azienda sanitaria provinciale. Fase post emergenziale: cambia il baricentro dell’organizzazione, fondamentale l’assistenza territoriale

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“Sono 14.050 i test sierologici effettuati dall’Asp di Palermo dal 12 maggio al 18 giugno. Sono stati screenati il personale del servizio sanitario, compresi i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta, oltre a RSA private, CTA, Sert e 118.

Gli esami hanno interessato anche il personale degli istituti di pena, tribunali e forze dell’ordine”. Lo ha detto il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni.
“Cambia il baricentro dell’organizzazione – ha anche spiegato il manager dell’Azienda sanitaria del capoluogo – non è l’organizzazione sanitaria che resta in attesa dell’arrivo del paziente, ma è l’organizzazione che, in virtù dei bisogni dell’assistito, lo raggiunge e assume in carico il suo stato di salute. E questo, non solo per i soggetti affetti da Covid 19 che possono restare nel proprio domicilio, ma anche nell’ipotesi di altre patologie, per le quali occorre, comunque, preservare il rischio di qualunque contagio. Nel primo caso intervengono le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale, ndr), istituite in tutto il territorio di Palermo e provincia e che affiancano i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, mentre con i turisti interveniamo, attraverso le USCAT (Unità Speciali di Continuità Assistenziale Turistiche, ndr), in via di attivazione pure nelle isole di Ustica, Lampedusa e Linosa”.