Coronavirus, Sardegna quasi a contagi zero: spostamenti nella provincia senza autocertificazione e monitoraggio dei flussi turistici

0
85

Mentre infuria la polemica tra i cosiddetti “riaperturisti” che ritengono insufficiente l’apertura delle maglie delle restrizioni contenuta nell’ultimo DPCM, sostenuti da tutte le categorie rimaste escluse dalle prossime aperture previste per il 4 maggio,

e coloro che ritengono giusta la prudenza mantenuta dal Governo nell’avviare la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, la Regione Sardegna ha pronta una bozza di ordinanza che allenterebbe in anticipo le misure restrittive previste a livello nazionale. Dal 4 maggio – nella Regione Sardegna, si legge in una nota Ansa – via libera ai primi spostamenti all’interno della provincia di residenza senza più autocertificazione.
L’11, se la curva dei contagi non salirà, ci si potrà muovere all’interno della regione e, nel contempo riapriranno centri estetici barbieri e parrucchieri. Mentre il 18, con due settimane di anticipo rispetto alla road map nazionale avranno via libera bar e ristoranti. E’quanto prevede al momento la bozza dell’ordinanza del Governatore della Regione Sardegna, Christian Solinas (nella foto) concordata in queste ore con il governo.
Il cronoprogramma è stato confermato all’Ansa da fonti della Regione, che sottolineano la “cautela” con la quale ci si sta muovendo per definire al massimo sabato  il nuovo provvedimento che aprirà la strada alla fase 2 nell’isola, a un passo  dai contagi zero (ieri secondo giorno consecutivo senza decessi e solo due positivi). “Tutto – aveva  chiarito il Presidente in un comunicato della Regione Sardegna , che anticipava l’ordinanza – sarà fatto con attenzione e con una costante verifica sull’andamento della curva di contagio”. Si legge, sempre nello stesso comunicato, quanto confermato dal Presidente Solinas per le attività turistiche: permarrà ancora per qualche settimana il blocco degli arrivi per consentire di realizzare nei posti e aereoporti sardi quelle “porte di accesso” che garantiranno un protocollo sicuro. “Il sistema da noi predisposto – ha chiarito Solinas – e che chiederemo al Governo di ratificare prevede che chi vuole arrivare in Sardegna presenti, insieme ai documenti d’identità, un certificato emesso nei 7 giorni precedenti la partenza che attesti l’esito negativo di un tampone molecolare. Una volta sbarcati in Sardegna, i turisti saranno sottoposti ad un nuovo rapido esame e dovranno scaricare l’app per rendere rapido un eventuale isolamento evitando di chiudere strutture ricettive. Partiremo con i voli di aviazione generale – continua Solinas – e proseguiremo con questo sistema per il tutto il mese di maggio,nella prospettiva di allargare ulteriormente le maglie da giugno.”
Oggi il Governatore della regione Sardegna, insieme con i presidenti delle altre regioni sarà in videoconferenza con il Ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, proprio per discutere delle anticipazioni anticipate. Si aprono, dunque, degli spiragli riguardo alla differenziazione delle misure adottate per l’emergenza Coronavirus, in un adeguamento alla situazione epidemica specifica delle varie regioni. Differenziazione richiesta a gran voce, anche in virtù della peculiare situazione economica, anche dal Governatore Nello Musumeci per la nostra regione, dove il livello di contagio è tra più i bassi della nazione.
In un comunicato invece il Presidente Musumeci, ha fatto sapere, a seguito dell’incontro in video conferenza con gli altri presidenti di regioni del centro destra, cosa hanno chiesto al presidente del Consiglio Conte. 
“Per riaprire e ripartire bisogna tenere conto delle specifiche esigenze di ogni territorio, in base al dato epidemiologico. Anche perché gli interessi economici delle regioni del Nord non sempre coincidono con quelli del Sud”. Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, a margine della riunione, in video collegamento, con la Conferenza delle Regioni, per confrontarsi sul contenuto del nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri relativo alla cosiddetta “Fase2”. Poco prima Musumeci aveva incontrato, sempre in collegamento, i colleghi governatori di centrodestra e al termine dell’incontro hanno elaborato un documento inviato a Mattarella e Conte.
“A Roma chiediamo il dialogo  – continua Musumeci – non la diffida. Auspico che la presa di posizione della maggioranza dei governatori, ma credo condivisibile anche dai colleghi del centrosinistra, possa suggerire a Conte l’opportunità di una riflessione. Il decreto del premier non convince nessuno. Non c’è una sola categoria del mondo produttivo che abbia espresso pieno apprezzamento”.
“Capisco la preoccupazione, il timore di un calo di tensione – conclude il presidente della Regione – ma nessuno vuole vanificare lo sforzo finora compiuto, soprattutto da noi in Sicilia. Bisogna però ridare respiro alle imprese, nel rispetto della sicurezza. Su un solo tema restiamo fermi nell’Isola: accessi limitati ancora per qualche settimana”.
C’è da segnalare anche la posizione del Governatore del Veneto Luca Zaia espressa molto chiaramente: “Lo dico subito e in maniera trasparente: stiamo lavorando per fissare in maniera plastica un numero di ricoverati e delle terapie intensive, perché se lo raggiungiamo si torna a chiudere“. Lo ha annunciato ai giornalisti il presidente del Veneto Luca Zaia. “Non ci sono alternative – ha aggiunto Zaia – non vorrei che qualcuno si faccia l’idea che è tutto finito”.
Infine a chiarire il pensiero del governo è stato il ministro degli affari Regionali Boccia oggi in videoconferenza con le Regioni a dare un altolà ai Presidenti delle Regioni.”Propongo un metodo: ordinanze regionali coerenti con il Dpcm”. “Se ci sono ordinanze non coerenti invio una diffida, una lettera con la scheda indicando le parti incoerenti e la richiesta di rimuoverle (solo in caso di allentamento delle misure) – afferma -. Se non avviene sono costretto a ricorrere all’impugnativa al Tar o alla Consulta”.  “Non impugno subito ma con grande collaborazione vi scrivo e prima ancora sollecito un confronto preventivo”. “In base al monitoraggio delle prossime settimane ci potranno essere dal 18 maggio scelte differenziate” tra le Regioni sulle riaperture di attività: così il ministro Francesco Boccia. Il principio è “contagi giù uguale più aperture e viceversa”.
Irene Scialabba