Conferenza stampa del Presidente del Consiglio Conte: 4 maggio, avanti tutta… ma molto lentamente

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Erano in molti ad aspettarsi una maglia più larga. Ma non è andata cosi. La riapertura nell’atteso 4 maggio ci sarà, ma è prevista con molta prudenza e ancora diverse limitazioni.

Insomma la tanto attesa fase due inizia molto lentamente. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa ha annunciato che il 4 maggio inizierà la cosiddetta fase due: si allenteranno cioè le misure d’isolamento introdotte il 9 marzo per contrastare la pandemia di coronavirus e gradualmente saranno riaperte le attività produttive e commerciali. Ecco in sintesi cosa ha detto Conte.
– Rimane la regola del distanziamento sociale, è prescritto almeno un metro di distanza di sicurezza in ogni situazione, anche in famiglia.
– I prezzi delle mascherine saranno calmierati dal governo, ogni mascherina chirurgica costerà 0,50 centesimi e sarà eliminata l’iva.
– Prevista la possibilità di spostarsi per visitare i familiari più stretti, ma non saranno consentiti ritrovi familiari o feste in famiglia.
– Resterà in vigore il divieto di assembramento.
– Fino al 18 maggio all’interno delle regioni continuerà a essere possibile spostarsi solo per “comprovate ragioni”. Saranno consentite le visite ai familiari. Resta in vigore il divieto di spostarsi in una regione diversa salvo comprovati motivi di lavoro o salute.
– Obbligo d’isolamento domiciliare di chi ha la febbre (37,5 gradi) e sintomi respiratori.
– Continua a essere vietato fare feste in luoghi pubblici e privati.
– Sarà permesso l’accesso ai parchi e alle ville, rispettando le distanze e limitando il numero di persone. I singoli comuni potranno eventualmente chiudere le aree in cui non sarà possibile verificare il mantenimento del distanziamento sociale.
– Ci si potrà allontanare dalle proprie abitazioni per fare sport, rispettando la distanza di sicurezza di due metri.
– Saranno consentite le sessioni di allenamento individuale degli atleti professionisti nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, a porte chiuse e senza assembramenti.
– Le cerimonie funebri potranno essere celebrate con una partecipazione di un massimo di 15 persone, solo i congiunti, che dovranno indossare le mascherine e rispettare il distanziamento sociale.
– Sarà consentito per bar e ristoranti l’attività di asporto e non solo di consegna a domicilio.
– Riapriranno le fabbriche, la manifattura, le aziende edili e i cantieri che però dovranno rispettare i protocolli di sicurezza
– Anche i trasporti dovranno rispettare le prescrizioni di sicurezza.
– Infine è stato predisposto un protocollo di sicurezza per i cantieri.
– Il ministro della salute indicherà delle soglie sentinella che saranno monitorate settimanalmente per tenere sotto controllo la situazione dell’epidemia nelle diverse regioni.
– Il 18 maggio riaprirà anche il commercio al dettaglio, i musei, le mostre e le biblioteche e da questa data saranno consentiti gli allenamenti negli sport di squadra.
– In base all’andamento della curva epidemica, il 1 giugno potrebbero riaprire bar e ristoranti, parrucchieri, barbieri e centri estetici.
– L’autocertificazione resterà in vigore fino a quando saranno necessarie le limitazioni agli spostamenti. Il rientro nel proprio domicilio è garantito in ogni caso.
– Confermata la chiusura delle scuole fino alla fine dell’anno scolastico. Il governo punta a consentire l’esame di maturità in presenza.
– Il governo sta anche valutando la ripresa dei campionati sportivi, solo nel caso in cui si potranno garantire le condizioni di sicurezza.
Il Presidente del Consiglio ha inoltre dichiarato che il Consiglio europeo sta lavorando per varare un fondo (recovery fund) di cui beneficeranno i paesi più colpiti dal virus e saranno varate presto altre misure economiche, in particolare un decreto che prevede aiuti alle imprese, anche a quelle con meno di dieci dipendenti. Inoltre previsti aiuti specifici a settori particolarmente colpiti come quello del turismo ed ha annunziato che saranno predisposti due decreti economici entro fine mese: uno più generale “sblocca-paese” e uno di sostegno per le imprese.
Il piano elaborato dalla task force di esperti e dal comitato tecnico scientifico ha una sua logica rigida aldilà delle aspettative di molti ed è il timore che potrebbero risalire i numeri del contagio e in quel caso potrebbero essere reintrodotte delle restrizioni o avere la possibilità ritornare velocemente indietro.
Ma non sono mancate le proteste. La più significativa è quella della Conferenza Episcopale Italiana. “I Vescovi italiani  – scrive la Cei in una nota – non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale”. Nella nota molto dura, i Vescovi ricordano le parole impegnative che erano state espresse da parte del governo per una ripresa del culto nella fase due: “Sono allo studio del Governo nuove misure per consentire il più ampio esercizio della libertà di culto”. “Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri varato questa sera invece esclude arbitrariamente la possibilità di celebrare la Messa con il popolo”, denuncia con forza la Cei. “Alla Presidenza del Consiglio e al Comitato tecnico-scientifico si richiama il dovere di distinguere tra la loro responsabilità – dare indicazioni precise di carattere sanitario – e quella della Chiesa, chiamata a organizzare la vita della comunità cristiana, nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia”, rivendicano i Vescovi italiani.