A Campofelice di Roccella il sindaco rassicura: “al momento non abbiamo alcun caso di positività accertato”

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Ed è di qualche giorno fa la notizia di una lettera firmata da ben quarantuno sindaci della provincia di Palermo e inviata al

presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci e all’assessore alla salute, Ruggero Razza per chiedere dati e informazioni su casi accertati nei singoli comuni a seguito dei tamponi effettuati sulla popolazione. A quanto pare la macchina si è messa in moto e i comuni stanno cominciando finalmente ad avere contezza di cosa succede a livello sanitario nei propri paesi, a Campofelice di Roccella ad esempio, il sindaco Michela Taravella con un lungo post sul suo profilo Facebook ha rassicurato la popolazione sul fatto che allo stato attuale non ci sono casi accertati ci persone affette da covi-19 nel territorio comunale. Per le persone che sono rientrate nella cittadina e che provenivano da altre regioni o stati, il sindaco fa sapere che sono suddivisi in due gruppi: 
“A) Il primo riguarda i rientri verificatisi oltre 10 giorni fa. Tutti coloro che sono rientrati sono stati subito posti in isolamento fiduciario, insieme ai familiari conviventi. Ad oggi non presentano alcun sintomo ed essendo quasi passate le 2 settimane di incubazione del virus, questo fa ben sperare; 
B) Il secondo gruppo di rientri, si è verificato nell’ultima settimana e quindi dal 14 marzo in poi.
Costoro sono tutti in Isolamento obbligatorio, insieme ai familiari conviventi e secondo le disposizioni dell’ordinanza n. 6 del Presidente della Regione Siciliana, saranno sottoposti a tampone. In ogni caso sono tutti in buone condizioni generali di salute”.
Intanto anche la macchina del volontariato sta funzionando, dalla Croce Rossa Italiana, alla Protezione Civile fino al CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta) il quale sta fornendo alla popolazione un importante supporto psicologico in questa triste ora che l’Italia intera sta vivendo e tra questi si aggiungono anche alcune donne campofelicesi che in maniera del tutto volontaria hanno confezionato delle mascherine per poterle donare.
Giovanni Azzara