Polizzi Generosa, due lettere inedite datate luglio 1909 indirizzate a Giovanni Borgese

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Rendiamo note due brevi missive, sinora totalmente inedite, a Giovanni Borgese di Polizzi Generosa, classe 1884, studente universitario nell’ateneo palermitano e, in questo torno di tempo, laureatosi in scienze giuridiche.

Fervente nazionalista ed interventista, caduto in Trentino durante il primo conflitto mondiale il 13 giugno 1916 e decorato con croce al merito di guerra. La foto che ce ne ricorda le fattezze è riprodotta in una cartolina postale che fa parte di una serie, voluta dal compianto fotografo prof. Gandolfo Sclafani, appositamente dedicata ai personaggi illustri di Polizzi Generosa.
Giovanni era il fratello minore del celebre giornalista, poeta, critico letterario e romanziere Giuseppe Antonio Borgese (classe 1882, alla nascita Giuseppe Antonio Giovanni Gandolfo) e della scrittrice Maria Pia Borgese, figli dell’avvocato Antonio e di Rosa Di Martino.
Il mittente si firma con il solo nome di battesimo, Antonio e, in questa sede non è il caso di fare alcuna ipotesi sulla sua identità.
Entrambe le cartoline postali raffigurano dal recto una riproduzione fotografica del celeberrimo trittico fiammingo della Maggior Chiesa di Polizzi Generosa. Le missive sono datate 26 luglio 1909, timbrate nell’ufficio postale di Polizzi Generosa il 27, e in quello di “Palermo Centro” il medesimo giorno.
Le due cartoline-lettere ci danno alcuni flash inediti dell’ultimo periodo universitario di Giovanni Borgese, quando egli risiedeva a Palermo in Corso Calatafimi n. 829,  e si caricano di notazioni personali. Nessun riferimento invece, all’attività politica del Nostro, fortemente marcata dagli ardori giovanili, e venata di uno struggente desiderio di vedere coronato finalmente il sogno di un’Italia veramente unita, non solo in senso geografico (comprendente anche le “terre irredente”), ma anche e soprattutto moralmente.
Negli anni seguenti, Giovanni Borgese, oltre all’attività professionale, si caratterizzerà per il suo impegno di giornalista nella testata cattolica del “Corriere di Sicilia” (1911-12), indirizzato verso una critica costruttiva nei confronti della politica di Giovanni Giolitti. Egli fu segretario dell’Associazione Liberale fondata dall’avvocato Puglia, che si prefiggeva il rinnovamento politico e culturale di Palermo.
Trascriviamo qui di seguito il testo delle due lettere accompagnandolo con alcune brevi considerazioni.

Polizzi, 26 luglio ‘909. / Carissimo Giovanni / Ho ricevuto, ieri la / cartolina di Maria [Maria Pia Borgese?] / del 24. Ci rincresce delle / tue sofferenze, e di quelle / di Momò [Gandolfo], sulla quale / mi riservo scrivere. / Speriamo che vengano meno. Speriamo che lo / Scimemi dia un buon / giudizio sullo stato / della tua vista. / Che Iddio te la conservi / lunghi anni. / Noi stiamo discretamente. / Qui non abbiamo avuto està / nel passato, l’abbiamo ades=/so. Vi baciamo. / Antonio.
Cav[aliere]. Giovanni Borgese / Corso Calatafimi num[er]o 829 / Palermo
Da questa prima missiva apprendiamo che Giovanni Borgese, probabilmente a causa del surmenage, relativo al periodo di preparazione della sua tesi di laurea in giurisprudenza, aveva avuto un calo della vista e si attendeva il giudizio del professor Scimemi noto oculista del tempo. Alla fine della lettera, una notazione climatica sull’estate del 1909 e sugli anni precedenti.

Polizzi, 26 luglio / ‘909. / Carissimo Vannuzzo [Giovannuccio]/ Dopo aver impostato / una cartolina il=/lustrata per tuo zio / Giovanni, verso le / ore 5 pomeridiane, / mi giunse il tuo lie=/to telegramma, che / annunzia la tua laurea / con 101 punti. / Le nostre più vive / congratulazioni, i / nostri baci. / Dottor Giovanni Borgese / Corso Calatafimi num[er]o 829 / Palermo
Da questa seconda missiva apprendiamo che l’autore di questa lettera, che si firma con il nome di Antonio,  aveva ricevuto un precedente telegramma nel quale Giovanni Borgese, gli partecipava il buon esito dei suoi esami di laurea e del punteggio ottenuto.
Riteniamo che queste due missive costituiscano un ulteriore tassello, sinora inedito, nella ricostruzione biografica di questa importante figura di patriota, uomo politico, vanto e lustro della cittadina di Polizzi Generosa e delle Madonie.

Patrizia Bova e Antonio Contino