Pronti sedicimilioni di Euro destinati ai comuni per l’autocompostaggio

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Per tagliare totalmente i costi della raccolta differenziata dell’organico

Prendiamo come esempio un tipico Paese delle nostre Madonie, con una popolazione di 5000 abitanti, considerato che la produzione media annua di rifiuti procapite in Italia, è di 474 Kg, nel Paese Madonita si produrranno 2370 tonnellate di rifiuti ogni anno, di cui 891,12 tonnellate di rifiuti organici (scarti di cucina e sfalci di giardinaggio).

Per la raccolta differenziata dell’organico non si incassano contributi CONAI e il conferimento costa mediamente 80 €/tonn, quindi, il Paese Madonita può arrivare a spendere fino a 72,000 € all’anno per il conferimento dell’organico, oltre ai costi di trasporto presso un centro di compostaggio.

Una soluzione per differenziare l’organico senza costi, risparmiando anche le spese di trasporto, è l’autocompostaggio; l’Art. 183 del D.Lgs 152/2006 (così modificato dal’art. 38 della L 221 del 2015) definisce l’autocompostaggio come :“compostaggio degli scarti organici dei propri rifiuti urbani effettuato da utenze domestiche e non domestiche ai fini dell’utilizzo in situ del materiale prodotto”, quindi questo sistema consente di sottrarre i rifiuti organici al normale flusso, risparmiando il 100% delle spese, lavorarli in loco per ottenere un fertilizzante che contribuirà al miglioramento delle caratteristiche fisiche del terreno, riducendo l’uso di concimi chimici e pesticidi.

Per questi motivi negli ultimi anni la politica degli Enti Locali ha cercato di incentivare tale pratica, con contributi e sgravi sulla TARI, gli sforzi sono stati, spesso, vani, perché le esigue risorse di un piccolo Paese non bastano ad organizzare un sistema così complesso e dispendioso.

Finalmente siamo ad una svolta, è di prossima uscita un Bando, di cui è stata diffusa una bozza dal Dipartimento Acqua e Rifiuti per permettere a tutti i comuni di organizzarsi in tempo, il bando è relativo all’ Azione 6.1.1 – “Realizzare le azioni previste nei piani di prevenzione e promuovere la diffusione di pratiche di compostaggio domestico e di comunità” e riguarda la concessione di agevolazioni in favore dei Comuni per il sostegno alle attività di autocompostaggio.

Il bando prevede un contributo a fondo perduto pari al 100% delle spese ammissibili ed ha una dotazione complessiva di 16.104.160,16 €.

Il primo passo per ottenere il finanziamento lo suggerisce la Giunta Regionale che, con la Deliberazione n.252 del 13 luglio 2018, ha approvato in via definitiva, le “linee guida destinate ai comuni per l’adozione di regolamenti comunali per il compostaggio”, i regolamenti destinati a tutti i comuni dell’isola sono tre: uno per il compostaggio domestico, uno per il compostaggio di comunità ed uno per il compostaggio locale o di prossimità.

Il compostaggio domestico è un sistema di trattamento domiciliare dei rifiuti organici che si svolge nello stesso luogo di produzione, generalmente il giardino di casa, con piccole compostiere , in casse di legno o in cumulo, dove l’utenza conferisce i propri rifiuti organici sottraendoli alla raccolta.

 Tipologie di Compostaggio Domestico

 Tipologie di Compostaggio Domestico

Il compostaggio di comunità è un sistema di trattamento dei rifiuti organici con l’ausilio di compostiere elettromeccaniche, con una capacità massima di 130 tonn/anno, ubicate in punti strategici (generalmente all’interno dei Centri di Raccolta) e dove più utenze, domestiche e non domestiche, possono conferire la frazione organica dei rifiuti urbani prodotti.

Compostiera elettromeccanica da 40 t/a serve 150 famiglie, ideale per compostaggio di comunità

 

Il compostaggio locale, anche detto compostaggio di prossimità, è un sistema di trattamento dei rifiuti organici con l’ausilio di compostiere elettromeccaniche, con una capacità massima di 80 tonn/anno, destinato ai rifiuti organici provenienti dalle attività agricole e vivaistiche o da cucine, mense, mercati, giardini o parchi. I rifiuti organici possono essere conferiti nell’apparecchiatura: direttamente dall’utenza produttrice o attraverso il servizio pubblico di raccolta. Per questa tipologia di sistema di compostaggio c’è la possibilità di stipulare convenzioni con altri Comuni che possono conferire nella compostiera i propri rifiuti organici.

 Compostiera elettromeccanica da 5 t/a serve 15 famiglie, ideale per compostaggio di prossimità essa può essere destinata a piccoli condomini o opifici che producono organico come scarto di produzione.

L’azione prevede come spese ammissibili l’acquisto e l’installazione delle compostiere e tutte le spese connesse, che possono essere quelle relative ad opere accessorie: la copertura, l’allaccio alla rete elettrica e fognaria (che sono obbligatorie), l’acquisto di un software per registrare i conferimenti, gli interventi di adeguamenti di strutture esistenti, l’acquisto di terreni ed immobili per realizzare l’impianto, la formazione del personale, etc..

I progetti devono ricadere sul territorio della Regione Siciliana, gli impianti devono essere realizzati su aree di proprietà, nella disponibilità del beneficiario (comodato, locazione, affitto) o in possesso (usufrutto, uso, superficie) per tutta la vita utile dell’intervento;

Le compostiere devono essere pubbliche o di libero accesso al pubblico se gestite direttamente dal Comune, o in aree nella disponibilità giuridica dell’organismo collettivo individuato e convenzionato dal Comune, le apparecchiature elettromeccaniche di comunità devono essere corredate da un “Piano”che descriva l’utilizzo previsto da parte del Soggetto gestore e dell’Organismo collettivo del compost prodotto”

Il contributo erogabile verrà determinato sulla base della consistenza demografica così stabilita:

350.000 mila € fino a 5 mila abitanti;

800.000 € fino a 25 mila abitanti;

1.200.000 € fino a 100 mila abitanti;

1.500.000 € oltre 100 mila abitanti.

 

Non c’è più tempo da perdere, i comuni devono attrezzarsi e individuare dove realizzare l’impianto (non esiste alcuna prescrizione riguardo alla distanza da centri abitati), come realizzarlo (scegliendo il sistema più adatto al proprio territorio: un impianto molto grande a tanti piccoli destinate ai condomini), deciso questo le Amministrazioni devono preparare i progetti per ottenere le autorizzazioni edilizie necessarie alla realizzazione dell’impianto e approvare, in consiglio comunale, i regolamenti di cui la delibera di giunta regionale 252/2018. Dopo l’installazione delle compostiere si provvederà a richiedere le autorizzazioni per il loro utilizzo, esse necessitano di una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) ai sensi dell’articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e delle disposizioni previste all’articolo 3 del DM 266/2016.

Avviso bando 6.1.1
Delibera Giunta Regionale 252/2018 compostaggio