Elezioni comunali. Roccapalumba che vorrei. Intervista al candidato a sindaco Raffaele De Vincenzi

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Cinque domande al candidato a sindaco Raffaele De Vincenzi (Uniti per cambiare Roccapalumba) per parlare del futuro di Roccapalumba.

Avevamo inviato le medesime domande anche a Rosamaria Giordano, candidata alla carica di primo cittadino con la lista Svolta Comune – Il paese che vorrei. Ma nonostante diversi contatti telefonici e vari rinvii, a ragione dei diversi impegni, la Giordano non ha potuto fornirci le risposte che avevamo richiesto. La redazione di Espero fa comunque gli auguri ad entrambi, a prescindere dal risultato, per un lavoro proficuo, entusiasta e costante al servizio del loro paese.
La carica di sindaco continua ad essere un ruolo di prestigio ma anche, soprattutto a ragione della crisi economica, di grande preoccupazione sia personale che politica. Quali sono le motivazioni che l’hanno portato a proporre, in questo difficile momento, la sua candidatura a Sindaco di Roccapalumba?
R. De Vincenzi.
Roccapalumba si trova oggi a fronteggiare la sua sfida più grande: continuare ad esistere o sparire, che poi è quello che sta lentamente avvenendo. Io ho sempre vissuto la politica come servizio per la comunità, ragion per cui, non me la sono sentita di girarmi dall’altra parte e lasciare che il mio paese, a cui ho dedicato tutta la mia vita, si avviasse all’estinzione senza almeno provare a invertirne la rotta. In giuoco non c’è, vista anche la mia età, il mio futuro politico, non ho ambizioni personali, né rimpianti e né rimorsi. Ho già fatto il Sindaco per quasi 10 anni e, dunque, non devo dimostrare niente a nessuno. La mia è una candidatura “di servizio”, votata a riprendere le fila di quel processo “rivoluzionario” iniziato negli anni ’90 che ha trasformato Roccapalumba, da anonimo paese dell’entroterra siciliano nel “Paese delle Stelle”, con il fine dichiarato di passare il testimone ad una nuova classe dirigente appassionata, capace e competente, qual è la squadra che mi supporta in questa battaglia, che possa definitivamente arginare la deriva in cui ci troviamo oggi.
Come molte realtà comunali anche Roccapalumba soffre di una crisi economica. A prescindere dalle gestioni passate, quali ritiene dovrebbero essere le direttive per uno sviluppo reale del paese?
R. De Vincenzi. Qualsiasi progetto di sviluppo non può che partire da quelle che sono le peculiarità del territorio, dalle sue risorse vocazionali. Roccapalumba può contare su un territorio pulito, votato ad un’agricoltura di altissima qualità e mi riferisco in particolar modo al ficodindia, alla mandorla e all’olio di oliva. Produzioni che, però, oggi non hanno ancora trovato la giusta collocazione sui mercati, ma per trovare le giuste soddisfazioni economiche occorre chiudere le filiere con la trasformazione dei prodotti, penso ad esempio all’imbottigliamento dell’olio di oliva. In questo quadro il ruolo dell’amministrazione è quello di supportare i produttori nel marketing, sia attraverso la creazione di marchi tipici che nella ricerca dei mercati con particolare attenzione a quello straordinario veicolo che è il web.
Una delle ragioni per cui Roccapalumba è famosa è sicuramente la “Sagra del Ficodindia”. Pur essendo il primo paese a proporre esperienze di questo tipo nel frattempo le sagre del ficodindia in Sicilia si sono moltiplicate. Come pensa di far ritornare centrale quella di Roccapalumba?
R. De Vincenzi. I fichidindia di Roccapalumba, non perché lo dica io, ma è un dato di fatto, per la loro dolcezza, consistenza e qualità sono tra i migliori della Sicilia. Credo che per far ritornare centrale la nostra Sagra non dobbiamo far altro che rimettere al centro il nostro prodotto con un ritorno alle prime edizioni della manifestazione che, invece, negli ultimi anni, si è trasformata in un enorme bazar dove si trova di tutto tranne i fichidindia e i prodotti da essi derivati. Quando nel 2001 abbiamo “inventato” la Sagra, non a caso si chiamava “Sagra del ficodindia e dei prodotti tipici locali”, l’avevamo pensata come una vetrina che, sfruttando il ficodindia, mettesse in mostra Roccapalumba e tutto ciò che di bello e buono abbiamo. Un evento i cui effetti sull’economia del paese non si esaurissero in soli 3 giorni l’anno ma che si lasciasse dietro, in termini di ritorno economico per le nostre attività produttive, una scia costante. Questa è la strada che intendiamo riprendere e seguire.
Roccapalumba si vanta di essere il “Paese delle Stelle”. Si è trattato indubbiamente di uno slogan fortunato. Ma in questi anni altri paesi si sono conquistati il titolo di paese delle stelle. Ad esempio Isnello, che con un programma ambizioso ha organizzato ogni anno un convegno con i massimi esperti del settore, istituito il Premio internazionale GAL Hassin con riconoscimenti ai massimi ricercatori a livello mondiale, ma soprattutto la realizzazione del più grande Polo Astronomico del Mediterraneo e, tra due anni, l’installazione nel suo territorio del nuovo telescopio dell’Agenzia Spaziale Europea. Come si può rilanciare l’idea di Roccapalumba “Paese delle stelle”?
R. De Vincenzi. Il polo astronomico di Roccapalumba, i cui primi tasselli vennero posti nei primi anni 2000 con la convenzione tra il Comune e l’Osservatorio privato dei coniugi Di Pace, la ristrutturazione dell’Auditorium e la costruzione del Planetario, voleva che Roccapalumba diventasse per l’astronomia ciò che Erice è per la fisica. Non a caso abbiamo intrattenuto stretti rapporti con la compianta professoressa Margherita Hack e con il suo staff, primo fra tutti il prof. Ferreri. Purtroppo le amministrazioni che si sono susseguite negli ultimi 15 anni non hanno compreso quali tesoro avessero nelle mani, non hanno compreso le enormi potenzialità del “Paese delle Stelle”, accontentandosi di visite e aperture sporadiche delle strutture, si sono lasciati sfuggire anche questa occasione. Noi non intendiamo arrenderci, partendo da quel poco che ci hanno lasciato, punteremo moltissimo sul turismo scolastico e non solo, affiancando al polo astronomico tutte le risorse turistiche di cui disponiamo e non sono poche!
In dieci righe spieghi per quale motivo i suoi concittadini dovrebbero scegliere lei come futuro sindaco di Roccapalumba.
R. De Vincenzi. Il non essere una novità politica fa si che i miei concittadini sappiano esattamente cosa aspettarsi da me e dalla mia squadra. Nelle scorse settimane abbiamo realizzato un video clip sulle opere realizzate durante le mie amministrazioni, non tutte ma una buona parte, per ricordare, primi fra tutti a noi stessi, l’immane lavoro che abbiamo già svolto e per far giungere quelle informazioni anche alle generazioni più giovani. Sappiamo le difficoltà in cui si dibattono i piccoli Comuni e sappiamo anche di non avere bacchetta magica, però abbiamo la competenza e l’esperienza necessarie per provare a salvare Roccapalumba. Ai miei concittadini non posso che rinnovare l’invito che è anche la parola d’ordine che ci siamo dati in questa campagna elettorale: “Diamoci una mano!”. Ad uno ad uno non arriveremo mai alla meta, solo “Uniti” potremo cambiare le sorti del nostro paese senza lasciare indietro nessuno.