Targa Florio: dopo le polemiche, una raccolta firme

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Quest’anno è la edizione numero 102 della Targa Florio, “a Cursa” per antonomasia, che ha legato la sua storia a quella delle Madonie e di alcuni Comuni. Tra questi, Cerda, Campofelice di Roccella e, in particolare, Collesano, sede del riconosciuto Museo della Targa Florio e culla d’adozione di Nino Vaccarella, il “Preside volante”, uno dei principali protagonisti in assoluto della manifestazione.

La scelta di tagliare fuori i tre paesi, anche per il solo trasferimento delle autovetture, ha creato diverse polemiche, pure al vetriolo, che hanno visto sul banco degli imputati Angelo Pizzuto, presidente di Aci Palermo (che cura l’organizzazione della corsa) e, per un breve periodo, vicesindaco di Collesano subito prima della sfiducia votata in consiglio comunale, lo scorso agosto, all’allora sindaco, Angelo Di Gesaro. In mezzo anche la politica regionale, con un’interpellanza del deputato grillino, Luigi Sunseri, al governatore Nello Musumeci e all’assessore del Turismo, Sport e Spettacolo, Sandro Pappalardo, su questa esclusione.

Le motivazioni, tra accuse e controaccuse con i tanti appassionati, sullo sfondo di notizie trapelate sulla stampa quali l’ipotesi di una valutazione economica del brand “Targa” per una possibile vendita, rispedite prontamente al mittente, sono state ricondotte principalmente alla pessima condizione della viabilità locale (la Sp9 che collega Collesano a Campofelice è attualmente chiusa, per un tratto, al traffico), a esigenze di sicurezza come nel caso della “Prova spettacolo” svolta fino allo scorso anno all’interno del circuito cittadino di Collesano (e che, per il 2018, ha trovato posto nei pressi dell’ex Fiat, nel cuore dell’agglomerato industriale di Termini Imerese, dove gli operai hanno manifestato con un sit-in di protesta per l’affaire Blutec) e alla necessità di rafforzare – sempre secondo Pizzuto – la spettacolarità e la modernità della stessa Targa.

La ferma protesta di alcune associazioni e dei tanti sportivi, con richieste formali di chiarimenti da parte delle istituzioni locali dalle quali, per tempo, questi ultimi avrebbero voluto una più decisa presa di posizione, si è tradotta, nelle scorse settimane, nella costituzione del comitato civico “Pro Targa Madonie” e nella raccolta firme che si terrà proprio domani, domenica 6 maggio in piazza Mazzini e in piazza Quattro cannoli a Collesano, a partire dalle 10 (è sufficiente un documento di riconoscimento). A supporto, una petizione sulla piattaforma change.org.

Il comitato ha diffuso una nota che, allo start in piazza Massimo, a Palermo, venerdì, è stato consegnata – secondo quanto riportato dai promotori – in circa 600 copie a piloti e tecnici. I suoi membri, richiamando l’eredità della Targa, non intendono «subire passivamente sia le scelte di Aci che l’incuria e la negligenza degli attori istituzionali sovra territoriali», precisando che «le “problematiche di viabilità” sono solo uno specchietto per le allodole visto che – continuano i promotori – la data della 102a edizione si conosceva con congruo anticipo e le alternative tecniche a quanto concepito c’erano e ci sono». E aggiungono: «Gli enti locali territoriali non si sarebbero affatto tirati indietro se interpellati da chi di competenza, come prassi vuole».