Belice, nel 50esimo anniversario del terremoto anche un sistema GIS per catalogare i beni culturali

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Doverosa commemorazione, in questi giorni, dell’anniversario del terremoto del 14 gennaio ’68 della Valle del Belice con diversi eventi significativi e mostre fotografiche.

Tra le altre, quella organizzata a Chiusa Sclafani – per rivalutare una parte del territorio da allora dimenticato per lungo tempo, ancora attivo nella produzione agricola (olivo cultivar Nocellara) grazie ai benefici  del fiume omonimo, crocevia di cultura, morfologia e paesaggio. Studiandone la morfologia e gli aspetti ambientali del macro e micro territorio, già nel 1996 era stato creato un Piano paesistico legato ad un GIS, un sistema computerizzato d’informazione geografica, diretto alla catalogazione dei beni culturali e ambientali che ancora necessitava di aggiornamenti nella parte paesaggistico- archeologica e che è stata ripresa, con studi sull’insediamento del Monte Iato, nel 2014 con una nuova piattaforma GIS per studiare i dati spaziali e i criteri insediativi, compreso l’approvvigionamento idrico. Dal 2016 è stato avviato un progetto di custodia da parte della MeRiDiEs Association che include Museums  e Natural Areas.
Maria Rosaria Sinatra