Polizia sequestra patrimonio del valore di 600mila euro

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Il sequestro ha interessato alcuni immobili e un’attività di onoranze funebri

La Polizia di Stato ha effettuato un ingente sequestro patrimoniale del valore complessivo di oltre 600mila euro, costituito da alcuni immobili siti a Carini e da un’attività commerciale operante nel settore delle onoranze funebri con sede a Carini, nei confronti di Alessandro Bono, pluripregiudicato 38enne di Carini, già condannato definitivamente per porto d’armi e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Il provvedimento, eseguito dai poliziotti dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine della Questura, è stato emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Questore di Palermo.

Nei confronti di Bono, già destinatario di Avviso Orale del Questore, nel 2007 e nel 2010, è stata richiesta anche l’applicazione della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno.

Bono è stato tratto in arresto lo scorso 13 settembre nell’ambito delle operazioni antidroga “CINISARO” e “MELTEMI”, condotte dalla Squadra Mobile di Palermo e dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo. In quella circostanza è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 22 soggetti ritenuti responsabili a vario titolo di importazione e spaccio di cocaina dal Sud America.

Le indagini, condotte dal dicembre 2014 al febbraio 2017 e confluite in quelle due operazioni, hanno consentito di individuare e smantellare diversi sodalizi criminali, con ramificazioni in ambito cittadino e nei comuni delle provincie di Palermo e Trapani, dediti all’importazione sul territorio siciliano di partite di cocaina provenienti dalla Colombia e dalla Calabria.

In particolare, le ricostruzioni investigative hanno consentito di accertare il ruolo verticistico che Bono ricopriva nell’ambito dell’associazione a delinquere dedita all’importazione dal Sud America di ingenti quantitativi di stupefacenti. Lo sviluppo delle investigazioni, infatti, ha permesso, anche in collaborazione con i collaterali Organi di Polizia di altri Paesi, tra cui quella ecuadoregna e spagnola, non solo di sequestrare un quantitativo complessivo di oltre 33 chili di droga e di trarre in arresto alcuni dei soggetti monitorati, ma anche di risalire la “piramide” dei fornitori all’ingrosso, finendo con l’individuare proprio in Alessandro Bono il soggetto che aveva curato personalmente l’importazione di cocaina dal Sud America, servendosi all’uopo di complici sudamericani ed avvalendosi anche dei servizi offerti da inconsapevoli società operanti nei campo delle spedizioni internazionali.

La droga destinata all’organizzazione viaggiava per via aerea, per terra o per mare, spesso occultata in svariati articoli quali libri, pedane, motori e macinini da caffè. Alcuni sequestri di sostanza stupefacente sono stati eseguiti presso gli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Ciampino, oltrechè nei confronti di corrieri a bordo di traghetti e autobus di linea.

Le indagini patrimoniali, scaturite subito dopo le operazioni di polizia e condotte dagli agenti della Sezione Patrimoniale dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo, hanno permesso di individuare e sequestrare al Bono un patrimonio dal valore stimato di circa 600mila euro.

Dagli accertamenti patrimoniali è, infatti, emersa l’assoluta esiguità delle risorse economiche dichiarate da Bono, nonchè l’indisponibilità da parte sua di entrate lecite ed idonee all’acquisto dei beni e all’avviamento delle attività commerciali oggi raggiunti dal provvedimento restrittivo.