Termini Imerese. Campagna elettorale al veleno. Spunta un volantino contro il candidato Fasone: “Chiesa, mafia e massoneria sono con lui”

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Mancano quattro giorni alle elezioni per il rinnovo dell’amministrazione del Comune di Termini Imerese e la battaglia elettorale si scalda.

In questo clima rovente, ecco spuntare dal nulla ed in forma anonima un volantino, diffuso per le vie cittadine, in cui si spifferano ai quattro venti gli “appoggi” ed i “sostegni” ricevuti dal candidato sindaco Vincenzo Fasone. Nel documento l’ignoto autore (o autori) gliene dice/ono di cotte e di crude, partendo proprio dall’appoggio che egli starebbe ricevendo da chiesa, mafia e massoneria, citando pure i vari intrecci “magici”, con tanto di nomi e cognomi. Fasone – è scritto nero su bianco – “vicinissimo a Lumia (senatore Pd, ndr), ex assessore al bilancio di Burrafato (l’ex sindaco dimessosi dalla carica a seguito dell’inchiesta che l’ha visto coinvolto per abuso d’ufficio ed altro, ndr), mette tutti insieme”. Con lui ci sono infatti Franco Piro, già deputato ed assessore regionale, oltre che parlamentare nazionale Pd, ed Antonio Battaglia (ex parlamentare An); la famiglia di imprenditori Cascino e l’ingegnere Michelangelo Lo Presti, pure lui (come Nicola Cascino) ex assessore di Burrafato; Giovanni Scalia, “ufficialmente” esponente di Rifondazione comunista, e Angelo Calvagna, già assessore comunale, finito sotto inchiesta per una serie di vicende che riguardano i parcheggi a pagamento e la gestione privatistica del cimitero. Il tutto “benedetto” (è proprio il caso di dirlo) da chiesa, massoneria e mafia. Secondo l’anonimo estensore del volantino Raimondo Abbandoni, parroco della chiesa di Ss. Salvatore, sosterrebbe fortemente la candidatura di Fasone (nella canonica si tengono riunioni elettorali in favore del candidato primo cittadino), mentre la massoneria appoggerebbe Fasone grazie all’intercessione dell’avvocato Salvatore Sansone (la moglie Grazia Mantia è uno egli assessori designati insieme ad Agostino Moscato, già candidato sindaco nella scorsa tornata elettorale, poi trombato al ballottaggio da Burrafato) e di Piero Quattrocchi. L’aiuto della mafia al candidato Fasone arriverebbe poi dal figlio del boss Pino Libreri, Ignazio, legato in affari con Quattrocchi, con cui gestirebbe una concessionaria d’auto. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti perché nei crocicchi e nei bar si possa abbondantemente parlare.
Chiaramente il volantino anonimo non è stato gradito dagli interessati che hanno presentato una denuncia, in questo momento, contro ignoti.
Anche se, in genere, questo genere di attacchi, più che danneggiare un candidato alla fine, e incredibilmente, lo avvantaggiano. Tra quattro giorni sapremo quale sarà stato il reale effetto.