MAfia. Manca deposito provvedimento. Rischio scarcerazione per una decina di boss

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Non sono ancora state depositate le motivazioni della condanna in primo grado. Per questo motivo potrebbero tornare in libertà i boss dei clan di Bagheria, Villabate, Ficarazzi, Altavilla Milicia e Casteldaccia arrestati nel giugno 2014 durante l’operazione Reset e condannati a novembre dello scorso anno.

Il gup Sergio Ziino, che li ha condannati per associazione mafiosa, estorsione e omicidio, non ha ancora depositato le motivazioni della sentenza e stanno per scadere i termini di custodia cautelare. La sentenza d’appello, per evitare che si aprano le porte del carcere, dovrebbe arrivare entro quattro mesi, cosa impossibile visto che, in assenza del deposito del provvedimento, non sono stati ancora presentati i ricorsi in appello e non è stato ancora fissato l’inizio del processo di secondo grado. Mafia, mancano le motivazioni della sentenza: boss vicini alla scarcerazione.
Queste le condanne decise nel 2015 e oggi in bilico: Salvatore Buglisi (3 anni e sei mesi), Giovanni Di Salvo (7 anni e 2 mesi), Carlo Guttadauro (5 anni e 4 mesi), Giovanni La Rosa (6 anni), Vincenzo Maccarrone (4 anni e 8 mesi), Fabio Messicati Vitale (3 anni e 6 mesi), Bartolomeo Militello (3 anni e 6 mesi), Carmelo Nasta (3 anni), Francesco Pretesti (6 anni e 10 mesi), Francesco Raspanti (6 anni), Giovan Battista Rizzo (8 anni), Giovanni Salvatore Romano (6 anni e 4 mesi), Francesco Speciale (8 anni e 9 mesi), Francesco Terranova (6 anni e 8 mesi).