L’Italia del calcio: tra scaramanzia e digitale, scatta la laurea nel pallone

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Calciomania. Ma nel senso di passione pura, totale, così diffusa tra gli italiani quasi da farci su un corso di laurea.

Già, e infatti è nata la prima Università del Calcio, un corso triennale di Scienze Motorie lanciato dall’Università Telematica San Raffaele di Roma. Perché il calcio per gli italiani è un vero e proprio culto e lo ha capito bene chi all’Università, con la collaborazione dell’Associazione Italiana Calciatori, ha pensato e attivato per l’anno accademico 2016/17 un nuovo indirizzo curriculare del Corso di Studi di Scienze Motorie “al fine di fornire ai propri laureati competenze integrate relative alla comprensione, progettazione, conduzione e gestione di attività motorie, gestionali, tecniche e sociologiche legate alla disciplina sportiva del calcio, a tutti i livelli”.
Roba seria qui, mica un gioco.

Eh sì, perché parliamo di uno sport profondamente radicato nel DNA del nostro Paese. Per alcuni addirittura uno stile di vita, una religione. Così radicato che si riflette nel quotidiano. Insomma non riesce difficile pensare a qualcuno che indossa sempre la stessa maglietta per andare a vedere la partita del cuore. O no?

O magari a un amico che percorre sempre la stessa strada, oppure uno che, ogni domenica, mangia le stesse identiche cose, sempre per lo stesso scaramantico motivo.

Sarà allora curioso vedere quelli che decideranno di imparare in maniera professionale le branche di uno sport  approfondendo la conoscenza del settore tecnico, biomedico, psicopedagogico, giuridico, economico, gestionale  confrontarsi con le piccole manie che li hanno accompagnati per anni: chiudere la porta 3 volte prima di uscire. Fare, ma solo quel giorno, 7 piani di scale a piedi; prendere l’autobus 19, e che sia il 19, per andare allo stadio come ogni domenica.

E non è un caso che i numeri, come quando si giocava al lotto e si interpretavano i sogni per tirare fuori quelli fortunati, tornino anche nel calcio. Come i numeri delle maglie dei calciatori. Oggi al lotto si gioca di meno, anzi, sta via via scomparendo. Oggi il gaming on line sta soppiantando le vecchie ricevitorie, perché la scommessa, la partita, o il brivido di tentare il fato, uno ormai lo ha a portata di smartphone o tablet. Praticamente in tasca, senza bisogno di correre dal tabacchino prima che chiuda. Ma anche se cambia “il mezzo” non cambiano certe abitudini, quelle che caratterizzano appassionati e giocatori. Anzi, gli operatori del settore questa cosa l’hanno capita bene e hanno capito come usarla. Basta vedere l’ultima proposta di uno dei più gettonati casinò online: “se i numeri della roulette fossero calciatori”. Quando vuoi fare una giocata alla roulette sei invitato a scegliere i numeri, ma non a caso. Ti viene esplicitamente suggerito di usare quelli dei tuoi calciatori preferiti. E, in questo modo, facendo anche un pochino leva su quel pizzico di scaramanzia che un po’ tutti abbiamo, sei proiettato in un duplice scenario, quello del gioco di fortuna e quello di abilità, legato appunto al calcio.

Strategie sottili ma che intercettano quelle manie, quelle passioni che fanno palpitare il cuore dei tifosi.

Chissà se al corso di laurea insegneranno pure le tecniche dei casinò game? Probabile. Doveroso forse, quanto meno per stare al passo con i tempi.