Ex Fiat. Ritornano al lavoro 20 operai. Ma è vera gloria?

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Il titolo che hanno scelto per il lancio le grandi testate televisive era di quelli che cambiano una giornata: “Dopo cinque anni riapre la Fiat di Termini”.

Ascoltata la bellissima notizia il telespettatore si aspettava di vedere la massa di operai in tuta blu varcare nuovamente i cancelli dell’ex stabilimento torinese. Niente di tutto questo. Nel corso del servizio veniva precisato che il rientro riguardava appena 20 operai per seguire un corso di formazione ed imparare a disegnare in 3D. Insomma una certa delusione era più che legittima. Il titolo non rappresentava adeguatamente la realtà. Una buona notizia in ogni caso, ma l’entusiasmo di molti politici è sembrato eccessivo e fuori luogo. Si tratta alla fine solamente di 20 operai dei 350 addetti in mobilità a cui bisogna sommare una cifra simile che proviene dal cosiddetto indotto. A molti però la scelta della Blutec è apparsa più che altro un’operazione di marketing aziendale: dare cioè l’impressione che qualcosa, dopo due anni, si stava muovendo. 20 operai che iniziano un corso di formazione per imparare a disegnare parti meccaniche in 3D (non sappiamo in realtà se verranno mai utilizzati in tal senso) non crediamo giustifichi nè l’apertura dei cancelli di una grande fabbrica, né dichiarazioni pompose: un corso di quel tipo si può svolgere in qualsiasi posto anche in un salone parrocchiale messo a disposizione gratuitamente. Come è stato sottolineato la riassunzione di questi 20 operai sembra più una dimostrazione di buona volontà e (come probabilmente da accordo) allo scopo di ottenere una tranche di pagamento di quella enorme massa di denaro pubblico messo da parte per lo sviluppo del settore industriale. E’ solo l’ipotesi di inguaribili pessimisti ipercritici sempre e comunque incapaci di apprezzare una iniziativa che porterà al rilancio dell’ex stabilimento e ridare finalmente fiato a un territorio in agonia? Vedremo. Del resto non siamo costretti a dire come il grande scrittore: ai posteri l’ardua sentenza. In questo caso basterà aspettare un paio di anni per capire se si è trattato di una scommessa vincente oppure dell’ennesimo, e ormai ultimo, grande e tragico bluff .