Il Centro provinciale Istruzione Adulti ospitato in uno “sgabuzzino” del Comune. La protesta dei docenti

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Il 1 settembre 2015 è stata resa operativa la nuova realtà dei CPIA (Centro provinciale Istruzione Adulti) finalmente riconosciuti come autonomie scolastiche. L’istruzione degli adulti assumeva una sua identità specifica ma, soprattutto, raggiungeva una sua autonomia amministrativa: un Dirigente scolastico, un D.S.G.A., una sede.

Ma a distanza di quasi sei mesi, il CPIA Palermo 2 (che raccoglie i Comuni del Comprensorio con sede a Termini), non ha avuto consegnato un luogo fisico per la scuola e svolge attività amministrativa in uno “sgabuzzino” del Comune di Termini Imerese in Piazza Duomo che funge da: Presidenza, Segreteria, Archivio, Aula Magna e quant’altro. “Settimanalmente, dietro continue richieste scritte – scrive il Dirigente Scolastico Patrizia Graziano – devo elemosinare luoghi dove svolgere: Collegio dei Docenti, riunioni con il personale ATA, riunioni di lavoro, Commissione per il Patto Formativo, incontri con i Dirigenti Scolastici delle Scuole Superiori in rete con il CPIA”.

“Ad oggi – affermano invece in un documento i docenti – noi non abbiamo una nostra vera “identità” che, certamente, viene data dalla presenza “reale” di una sede amministrativa dove la nostra Dirigente, il suo staff, il DSGA  possano operare”. Dov’è la struttura “promessa”, si chiedono, dal Comune di Termini Imerese all’atto dell’identificazione della nuova  sede del CPIA Palermo 2? “Si deve considerare veramente inammissibile e mortificante – continuano i docenti – per la Dirigente scolastica continuare ad “elemosinare” ciò che sarebbe dovuto esser l’elemento portante di questa nuova realtà scolastica: una sede”. Inizialmente questa doveva essere una situazione transitoria ma dopo sei mesi si è trasformata in una situazione definitiva. “Anche il CPIA Palermo 2 – concludono dei docenti – vuole essere considerato al pari delle  altre scuole “curriculari – diurne” perché sia la Dirigente che il corpo docente e ATA sono costituiti da professionisti che svolgono con competenza il proprio lavoro. Forse è questa la “Buona scuola”di cui si è parlato tanto? O il CPIA non fa parte di questa “Buona scuola”? Dalla celerità e dall’interesse di come sarà affrontato il problema, si potrà verificare la serietà degli organi competenti di volere effettivamente consentire di fare Istruzione degli adulti”.