Oggi i funerali di Salvatore Rinaudo. Le reazioni dopo la morte dell’uomo attaccato dai cinghiali

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Si svolgeranno oggi pomeriggio nella chiesa di santo Stefano Purgatorio i funerali di Salvatore Rinaudo, 76 anni, morto ieri per l’attacco di un cinghiale fuori dalla propria abitazione nelle campagne di Cefalù in contrada Mollo. La moglie dell’uomo, ferita nel tentativo di aiutare il marito, dopo essere stata medicata in ospedale è stata dimessa con una prognosi di 15 giorni ed è tornata a casa.

 

La tragedia ha suscitato lo sdegno delle persone e ha sollevato le reazioni dei sindaci delle Madonie e delle associazioni di categoria che da tempo chiedono una soluzione la problema della proliferazione dei suidi che stanno provocando danni alle coltivazioni e che si avvicinano sempre più ai centiri abitati.

Il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, ha proclamato per oggi il lutto cittadino. “Più volte è stato segnalato il pericolo dei cinghiali – ha affermato il primo cittadino – e per questo è stata chiesta anche una campagna di abbattimento controllato. Ma non è stata mai adottata alcuna misura”.
Duro il presidente del Parco delle Madonie, Angelo Pizzuto: “Un disastro annunciato da tempo sul quale, nonostante le reiterate richieste ben documentate dell’ente parco delle Madonie, il legislatore non ha ancora preso gli idonei provvedimenti, lasciando al caso e alla fortuna la risoluzione di un problema atavico. Ora il tempo è scaduto”.

Sull’accaduto è intervenuta anche la Coldiretti: “La drammatica aggressione è la punta dell’iceberg di una emergenza nazionale provocata dal proliferare senza controllo degli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali per un totale stimato in quasi 100 milioni di euro nel 2014, senza contare i casi in cui è stata messa in  pericolo la vita delle persone”.

L’assessore regionale dell’Agricoltura, Rosaria Barresi, ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia dell’uomo: “Con l’attuale legge la Regione è nella impossibilità di attivare un qualsiasi strumento limitativo e di contrasto, fatta salva la possibilità di definire il calendario venatorio. La grave circostanza appena accaduta sarà ulteriore stimolo per sollecitare il parlamento regionale ad una immediata e urgente modifica della norma. In presenza di fatti gravi che minaccino la pubblica incolumità solo i sindaci e i prefetti hanno il potere di emanare ordinanze. Come Assessore dell’Agricoltura mi impegno a mettere a disposizione il Dipartimento delle Risorse Rurali con gli agenti della forestale a collaborare con ogni risorsa possibile negli interventi di controllo del territorio”.