Strade del comprensorio: la triste storia di un’incuria decennale

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Angelo Pizzuto
«Ho già chiesto – dice il presidente del Parco delle Madonie, Angelo Pizzuto – alla Protezione Civile regionale, benché non di loro diretta competenza, se sussista un fondo emergenza per intervenire sul dissesto idrogeologico in atto presso il bivio di Mongerrati». Tra oggi e domani «dovrebbero giungere per un sopralluogo».


Pizzuto è pacato nei toni, ma disegna un quadro tristemente noto che alimenta una rabbia condivisa per una situazione che si trascina stancamente da decenni. «In quella zona la mancata pulizia dei pozzetti da anni e le intense piogge delle ultime settimane hanno intasato la condotta idrica che serve Gratteri e in parte Isnello, determinando quella situazione che tutti ormai conosciamo». Un tratto stradale che rimane ufficialmente chiuso al traffico, sebbene, diversi automobilisti, pur non residenti a Isnello, ne tentino il passaggio.

Il buco nero delle strade provinciali del nostro comprensorio ha assunto toni da tragedia, mista alla commedia amara che sentenzia su vizi e virtù di un ente che non ha saputo fronteggiare uno dei pochi grossi capitoli che rientravano fra le sue competenze. «Causa 20 anni di cattiva amministrazione provinciale – continua Pizzuto – e con soli 6 cantonieri per una rete vastissima, e il che è assurdo, era inevitabile giungere a questo disastro». E continua: «Lasciare a bagnomaria le strade e ascoltare sempre il solito nastro incantato “non abbiamo soldi” o “non possiamo pagare i dipendenti”, ha creato le condizioni perché si arrivasse all’isolamento di Piano Battaglia e ai disagi per un bacino di cittadini molto ampio».

Il dato positivo «e l’unico certo al momento» sottolinea Pizzuto «è che entro mercoledì, la SP 54, che collega Polizzi a Piano Battaglia, passando da Pomieri, dovrebbe essere ripristinata», consentendo, in questo modo, che almeno un accesso all’area sciistica possa essere riaperto senza rischi per l’incolumità degli automobilisti. Già, perché la Polizzi-Portella Colla, interessata da oltre un anno da un’ordinanza di chiusura, viene transitata, ma sotto responsabilità personale di chi vi accede.

«Il peggior nemico delle strade è l’acqua» sottolinea perentorio Pizzuto «e senza la sua corretta regimentazione non c’è nulla da fare!» La SP 119, ripristinata solo per un brevissimo tratto tra Polizzi e Castellana, rimane, per la restante lunghezza, ancora chiusa. E non se la passa bene neppure la SP 9, che giunge proprio al bivio di Mongerrati, a metà percorso tra Campofelice di Roccella e Collesano dove nel medesimo punto, oggetto di intervento negli anni scorsi, il manto si è letteralmente gonfiato, creando un gradino di decine di centimetri che ha ristretto di molto la carreggiata, risultando altamente pericoloso per la viabilità perché posto a ridosso di una curva. L’unico sussulto dall’ex Provincia regionale è dato da tre cartelli che ne segnalano la presenza…

La conta dei danni è operazione ardua. Il ritardo manutentivo accumulato in tutto questo tempo si è tradotto in difficoltà economica. Un quadro dalle tinte cupe che si inserisce in una visione politica di sviluppo alquanto miope. Istituire un parco naturale dentro un pezzo di Sicilia tra i più affascinanti e ricchi come le Madonie, oggetto di attenzione da parte del turismo soprattutto straniero, immergendolo in una rete viaria che strizza l’occhio a ragnatele e pezze rattoppate, non è stata azione lungimirante. Diversi sono i fattori che occorrono al turismo locale: una di queste è l’insieme delle strade che collegano i diversi centri. Ad oggi un biglietto da visita dall’impatto disastroso.