Acqua Geraci contro il comune. Ci considera un intoppo per altre trattative?

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“L’Acqua Geraci vuole sapere se il Comune di Geraci Siculo si è opposto all’ampliamento della sua concessione di acque minerali perché ha in corso trattative con la società Madonie Terme Benessere, controllata da Antonio Mangia e dal Gruppo Giaconia.

Tale chiarimento – dice l’amministratore dell’azienda, Giuseppe Spallina – appare necessario e urgente dopo che, nel corso dell’ultimo consiglio comunale tenutosi il 17 marzo scorso, il consigliere Antonio Spallina ha reso nota un’e-mail inviata da un amministratore della s.p.a. Madonie Terme Benessere a suoi soci, nella quale si legge: “…stiamo preparando la risposta/proposta alla lettera che ci ha inviato il Comune di Geraci dove da la disponibilità alla trattativa diretta per la vendita del terreno individuato per la realizzazione dell’albergo e del centro termale e benessere. Nei prossimi giorni sarà pronta e quindi chiederemo un consiglio comunale aperto con all’ordine del giorno tale argomento.  Nel contempo gli intoppi non si fanno attendere, il 5 marzo all’albo pretorio del comune di Geraci è stata pubblicata l’istanza di rinnovo della concessione [dell’Acqua Geraci] … “Visto quanto in essa contenuto ci siamo messi al lavoro perché le richieste avanzate se approvate praticamente, a nostro parere, bloccherebbero la nostra iniziativa e per sempre…””.

Quest’ultimo botta e risposta e solo l’ultimo di una lunga e annosa questione tra la società Acqua Geraci e l’amministrazione del comune di Geraci Siculo che poco tempo fa ha convocato un Consiglio comunale sulla questione e portato avanti l’iniziativa di una petizione popolare.
“La richiesta di chiarimenti dell’Acqua Geraci – specifica Giuseppe Spallina – deriva anche dal fatto che il Sindaco di Geraci, Bartolo Vienna, ha accompagnato Antonio Mangia dal Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, per fargli concedere sorgenti di acqua minerale a Geraci Siculo e destinarle ad attività imprenditoriali identiche a quelle della nostra azienda”.
“Chi strumentalizza le folle – conclude Spallina – si assume la responsabilità civile e morale nei confronti di un reale e produttivo sviluppo della collettività.”