ESPERO IN EDICOLA. Peppone e Don Camillo in salsa madonita

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Potrebbe sembrare un episodio della celebre saga che vede protagonisti Fernandel e Cervi negli anni ’50 del secolo scorso ma siamo ai giorni nostri. Protagonisti sono il parroco don Franco Mogavero e il sindaco Giovanni Meli. Oggetti della contesa due statue lignee raffiguranti l’Addolorata e Giovanni Evangelista, ritenute fino al 2010 di scarso pregio, e venute alla ribalta perchè attribuite all’artista quattrocentesco Francesco di Valdambrino

di Dario Barà

Potrebbe sembrare un nuovo episodio della celebre saga che vede protagonisti Fernandel e Gino Cervi degli anni ’50 del secolo scorso e invece no, siamo ai giorni nostri e la vicenda è ambientata a Collesano. I novelli Don Camillo e Peppone sono il parroco don Franco Mogavero (affiancato dal suo vice parroco) e il sindaco Giovanni Meli. Oggetti del contendere due statue lignee raffiguranti la Madonna addolorata e Giovanni Evangelista, ritenute fino al 2010 di scarso pregio, ma poi venute alla ribalta perchè attribuite da studiosi locali all’artista quattrocentesco Francesco di Valdambrino. Le due statue sono solitamente conservate nella chiesa dei Santi Sebastiano e Fabiano (meglio conosciuta come chiesa del Collegio), restaurate nel 2009 sembra che iniziano ad avere nuovamente qualche problema di conservazione. In occasione del convegno sul gruppo dei dolenti del 6 dicembre scorso sono state trasferite presso la chiesa di San Domenico. Ed è proprio qui, in questa chiesa, che inizia la nostra storia.

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