Petizione per salvare la Chiesa di San Giorgio

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Il parroco di San Mauro Castelverde, don Giuseppe Amato ha promosso una petizione “Salviamo la Chiesa di San Giorgio”, una raccolta di firme per sensibilizzare le Autorità competenti sulla grave situazione in cui versa la chiesa già in avanzato stato di deterioramento. Dall’inverno del 2011 la chiesa della cittadina madonita è infatti chiusa al culto in via precauzionale dopo i primi crolli, riaperta lo scorso luglio per pochi giorni in occasione dei festeggiamenti del patrono San Mauro Abate.

Il crollo ha interessato parte del tetto della navata di destra mettendo in pericolo la stabilità delle volte sottostanti e anche la navata di sinistra presenta gravi compromissioni con conseguenti infiltrazioni. La Chiesa di S. Giorgio è la chiesa madre della cittadina, un gioeillo artistico molto antico. Tra le opere che meritano di essere segnalate l’Altare Maggiore con un’icona marmorea di scuola gaginiana del ‘500, un Crocifisso Ligneo del ‘600, restaurato nel 2006. L’emergenza è stata subito segnalata all’assessorato e alla soprintendenza, spiega il parroco, che hanno deciso di erogare fondi per la somma urgenza destinata alla salvaguardia del centro di culto ma che non sono mai stati assegnati. La mancata erogazione dei fondi ha spinto la cittadinanza lo scorso ottobre a protestare non andando a votare alle elezioni regionali. Oggi poi a decisione da parte del parroco di promuovere la petizione alla quale chiunque può partecipare collegandosi al sito http://firmiamo.it/salviamo-la-chiesa-di-san-giorgio#petition con l’obiettivo di raggiungere in poco tempo 5000 firme. “Non ci sentiamo assolutamente di abbandonare questa battaglia e ringrazio tutti i mezzi di informazione che contribuiranno a mantenere desta l’attenzione su questo nostro edificio che non è solo un luogo di culto ma è anche la radice della nostra identità maurina. Ringrazio tutti coloro che stanno collaborando alla messa in sicurezza dell’edificio: l’Amministrazione Comunale, il Geometra Matteo Sgrò e il Mestro Matteo Mazzola, tutte le ditte e imprese edili che si sono rese disponibili e i cittadini sensibili – ha dichiarato il parroco-. Noi siamo determinati a proseguire con forza nell’interesse di tutti e in particolare delle future generazioni che entrando in questo Tempio potranno non solo pregare ma ammirarne e studiarne la bellezza artistica il tesoro culturale in esso custodito”.

Dario Barà