I carabinieri sequestrano i beni del boss mafioso Vincenzo Salpietro

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I Carabinieri del Gruppo di Monreale hanno dato esecuzione al decreto di sequestro dei beni ai fini della confisca, emesso dal Tribunale di Palermo-Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di Vincenzo Salpietro di Trabia, del figlio Sebastiano Salpietro e del genero Antonino Teresi, in atto detenuti. La misura è scaturita a seguito degli accertamenti patrimoniali effettuati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale e della Sezione di P.G. della Procura della Repubblica di Palermo, che hanno proposto alla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo il sequestro dei beni intestati a Vincenzo Salpietro ed ai suoi familiari, a seguito delle indagini convenzionalmente denominate Camaleonte, con le quali si disarticolava una vasta associazione mafiosa facente capo all’allora latitante Salvatore Rinella, già reggente del mandamento mafioso di Trabia, poi catturato nel marzo 2003 dai militari nel suo covo di Palermo, illustrando nel contempo la mappa criminale dell’articolazione criminale.

Pertanto, il Tribunale-Sezione M.P., sulla base di un processo indiziario presunto da quelle investigazioni, nonché sulla base della sproporzione tra i redditi dichiarati ed il notevole patrimonio immobiliare posseduto dai predetti, ha disposto il sequestro di: • nr. 13 appartamenti; • nr. 05 magazzini e box; • nr. 38 terreni agricoli; • nr. 05 conti deposito a risparmio; • nr. 01 rapporti di credito presso istituti bancari; per un valore complessivo di circa 1.500.000 di euro.