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Giornate Europee dell’Archeologia. BCsicilia propone 19 appuntamenti: visite guidate, escursioni, conferenze, presentazioni di libri

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Visite guidate, escursioni, conferenze, presentazioni di libri. Sono 19 gli appuntamenti promossi da BCsicilia in occasioni delle “Giornate Europee dell’Archeologia” 2024 che si terranno dal 14 al 16 giugno, in tutto il vecchio continente, giunta quest’anno alla quindicesima edizione, e che in Italia ha il patrocinio del Ministero della Cultura. Iniziative in giro per tutta l’isola: da Catania a Palermo, da Partinico a Riesi, da Termini Imerese ad Agira, da Monreale a Palazzolo Acreide. Si andrà alla scoperta di grotte preistoriche e antichi borghi, si parlerà di vasi attici e di via dello zolfo, si potranno ammirare albe e tramonti solstiziali, visitare ipogei e necropoli, passeggiare tra antichi quartieri dal passato autorevole, partecipare a archeo escursioni alla scoperta del megalitismo dell’entroterra siciliano e prendere parte a presentazioni di libri che parlano della civiltà del sole in Sicilia e di antiche battaglie.

“Per il terzo anno consecutivo abbiamo scelto di aderite alle “Giornate Europee dell’Archeologia” – afferma il Presidente regionale di BCsicilia Alfonso Lo Cascio – perché riteniamo che si tratti di una formidabile occasione per far conoscere il patrimonio archeologico della Sicilia, all’interno di una prestigiosa iniziativa di respiro europeo a cui aderiscono 42 paesi. Una straordinaria opportunità per sensibilizzare il grande pubblico e le autorità politiche sulla necessità di tutelare e promuovere la ricchezza del nostro passato”.

Gli appuntamenti di BCsicilia per le Giornate Europee dell’Archeologia:

Iniziative

Venerdì 14 Giugno

Catania

I vasi attici della collezione archeologica del Museo Castello Ursino

Palazzolo Acreide

Le Concerie e la Necropoli tardo antica di Fontanasecca tra archeologia e antropologia

Riesi

Presentazione del libro “I Siculi. Indoeuropei della penisola italica”

Sabato 15 Giugno

Riesi

Alba solstiziale alle “Forche di Castellazzo”

Palazzolo Acreide

Visita guidata alle Concerie e alla Necropoli tardo antica di Fontanasecca

Riesi

Riesi sotterranea: visita guidata a grotte e ipogei preistorici del nucleo urbano

Agira

Da ipogeo tardoromano a luogo di preghiera: la Grotta di San Filippo

Cefalù

Passeggiata archeologica lungo le mura megalitiche

Monreale

Calendari astronomici in Sicilia: gli inizi di un’avventura scientifica

Palermo

A difesa della città: le fortificazioni di Palermo dal IX al XIX secolo

Riesi

Presentazione del libro “Battaglia di Drepana. Battaglia delle Egadi”

Domenica 16 Giugno

Altavilla Milicia

La Casina Artale all’interno della Riserva naturale Pizzo Cane, Pizzo Trigna, Grotta Mazzamuto

Riesi

La via dello Zolfo: l’antica trazzera dei minatori riesini

Palermo

Passeggiata alla scoperta delle antiche strutture difensive della città

Termini Imerese

Alla scoperta delle antiche Porte civiche della città

Partinico

Il Castellaccio: mistero o realtà?

Licodia Eubea

L’area del Castello e il Museo Archeologico

Monreale

“U Campanaru”. Archeologia e misura del tempo nella Sicilia antica

Riesi

Presentazione del libro “I Campanari. Grandi rocce artificialmente forate e astronomicamente orientate”

Coordinamento: Tel. 346.8241076 – Email: [email protected] – FB: BCsicilia

Collesano, ex Sindaco Meli assolto dal reato di diffamazione contro Commissario prefettizio

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Giovanni Meli, Sindaco del Comune di Collesano fino al maggio 2023, è stato assolto dal reato di diffamazione a mezzo stampa per più post e videomessaggi pubblicati sul proprio profilo facebook e diretti a criticare l’operato di Domenico Mastrolembo Ventura, già commissario prefettizio del Comune di Collesano e poi suo avversario politico alle elezioni amministrative del giugno 2018, nel medesimo Comune.

Secondo l’accusa di cui ai capi d’imputazione,  il  Meli dando del “presuntuoso” al Mastrolembo per aver disatteso  la volontà popolare sancita da più deliberati del Consiglio Comunale di Collesano e finalizzati  a lasciare la gestione del servizio idrico cittadino al Comune in luogo della cessione ad AMAP,  avrebbe offeso la reputazione dell’ex commissario nonché candidato alla carica di sindaco.

I fatti risalgono all’agosto – ottobre 2019,  e si riferiscono agli strascichi di polemica riguardanti i temi dell’accesa campagna elettorale alla quale anche il Mastrolembo Ventura, già commissario straordinario nel medesimo comune,  aveva deciso di partecipare  come  candidato alla carica di sindaco.

Invero la sua candidatura, successiva al mandato di commissario appena svolto,  aveva procurato non poche critiche al Mastrolembo Ventura,  con duri attacchi e intervento critici da parte di  autorevoli esponenti  della politica regionale.

Difeso dall’avv. Salvatore Sansone, il sindaco Giovanni Meli ha giustificato la propria condotta evidenziando non solo l’assoluta inoffensività “in astratto” dell’espressione “presuntuoso”,  come usata nei post e nei diversi interventi pubblicati,  ma spiegando anche di aver legittimamente esercitato, nel rispetto del diritto di libertà di espressione e  con i giusti toni della critica politica, il mandato popolare ricevuto di tutelare il servizio idrico cittadino, scongiurando il pericolo di un antieconomico trasferimento alla gestione AMAP.

Il Tribunale di Termini Imerese,  in persona del giudice monocratico dott. Fabio Stuppia,  accogliendo le istanze della difesa dell’avv. Sansone, ha riconosciuto le ragioni del Meli pronunziando in suo favore sentenza di assoluzione perché il fatto non costituisce reato e rigettando le richieste di risarcimento spiegate dal Mastrolembo Ventura costituitosi parte civile nel giudizio.

Nella foto (da sinistra) avv. Salvatore Sansone e l’ex sindaco Giovanni Meli.

San Mauro Castelverde ha scelto la continuità, Minutilla riconfermato sindaco: “grazie San Mauro”

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Peppino Minutilla è stato riconfermato sindaco di San Mauro Castelverde.

Il borgo madonita ha scelto la continuità, eleggendo il sindaco uscente Minutilla con 613 voti (277 di scarto rispetto allo sfidante Maccataio). Una vittoria che arriva dopo un grave stato di crisi politica che si era generato negli ultimi mesi in seno alla maggioranza consiliare che lo sosteneva. Una spaccatura che lo aveva indotto a dire basta.

Dopo le dimissioni, la scelta di ritornare in campo, facendolo così rieleggere dalla cittadinanza maurina: “Grazie San Mauro – si legge sulla pagina Facebook ufficiale del gruppo politico SiAmo SanMauro – Giuseppe Minutilla è di nuovo Sindaco!”.

Pier Calogero D’Anna riconfermato sindaco di Bompietro: “grazie a tutti i cittadini che hanno votato”

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Pier Calogero D’Anna è stato rieletto sindaco di Bompietro.

“Ringrazio tutti i cittadini che sono andati a votare – dice ad Esperonews – il numero alto di schede valide ha significato una buona affluenza alle urne, già ieri avevamo superato il primo quorum, oggi il secondo. Grazie ancora a tutti i cittadini di Bompietro”.

D’Anna (Insieme per Bompietro) correva solo alla carica di primo cittadino ed è stato eletto con 704 preferenze (434 Bompietro – 274 Locati) tra i 753 votanti su 1028 aventi diritto.

A San Mauro Castelverde invece sembrerebbe andare verso la vittoria di Minutilla.

A Petralia Soprana arriva il primo “Vintage Market Village” ad alta quota in Sicilia, ecco quando

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Fine settimana all’insegna del vintage a Petralia Soprana. Sabato 14 e domenica 15 con l’evento “Petra Vintage Market Village” i vecchi oggetti dimenticati nelle cantine e nelle soffitte, negli armadi e nei cassetti, torneranno alla luce e avranno una seconda vita, magari in altre mani.

Nel Borgo più bello d’Italia nasce il primo Vintage Market Village ad alta quota in Sicilia, una iniziativa organizzata dalla proloco di Petralia Soprana, nell’ottica di un consumo critico e consapevole, che coinvolgerà l’intero paese delle Madonie.

Sarà anche un viaggio nel passato attraverso gli oggetti che saranno esposti in appositi corner dislocati tra la centrale Piazza del Popolo e una parte del corso Umberto I.
Lungo il percorso si potranno scoprire, ammirare ed anche acquistare, offrendo un contributo agli espositori, oggetti di varia natura: antiquariato e modernariato, capi e accessori di abbigliamento, oggetti da collezionismo e corredi di casa fatti a mano, libri di letteratura antichi e moderni.

Una manifestazione il cui scopo non è commerciale ma etico, immaginando un modo alternativo per evitare lo spreco e sostenere una piccola economia circolare, nell’intento di dare una seconda vita ad oggetti che ancora sono utilizzabili. Una iniziativa virtuosa di riuso e riciclo, rispetto per l’ambiente per una scelta sostenibile, che ha messo in moto la macchina organizzatrice e l’amministrazione comunale.

Un’idea anche divertente oltre che utile, che permetterà ai cittadini residenti a Petralia Soprana ma anche di altri comuni limitrofi che vorranno esporre e ricavare qualcosa di unirsi in questa manifestazione en plein air, nell’atmosfera estiva del borgo.
Appuntamento quindi il weekend del 15 e 16 giugno a Petralia Soprana dove rimane la possibilità di soggiornare nelle strutture ricettive, visitare il paese, acquistare prodotti tipici, assaporare la cucina locale nei ristoranti del centro storico e nelle borgate. Un’opportunità e un’occasione unica per venire a conoscere il borgo nel 3° weekend di giugno in maniera diversa, scoprendo oggetti e curiosità conservati dai residenti.

Eccesso di torbidità dell’acqua nella diga Rosamarina di Caccamo, sospesi i prelievi

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L’AMAP informa che nella mattinata di ieri, 9 giugno, è stato riscontrato un valore di torbidità molto elevato dell’acqua in arrivo dall’invaso Rosamarina che ha determinato il fermo dei prelievi (circa 400 litri al secondo) per l’impossibilità di effettuare il trattamento presso il potabilizzatore di Risalaimi.

Il Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, gestore dell’invaso, che è stato prontamente avvertito, ha attivato i necessari controlli finalizzati ad individuare sia le cause del problema sia le modalità di risoluzione.

Al fine di minimizzare i disservizi, sono stati riattivati i prelievi dall’invaso Scanzano e aumentati i prelievi dall’invaso Poma, i quali però non riescono a compensare per intero i mancati apporti del Rosamarina.

Disservizi generalizzati potranno pertanto verificarsi a tutte le utenze di tutti i Comuni del sistema metropolitano orientale (Casteldaccia, Santa Flavia, Bagheria, Villabate, Ficarazzi), alle utenze del Canale di Scillato nel Comune di Termini Imerese e nei distretti pedemontani della città di Palermo:

  • Galletti – Bandita – Favara
  • Bonagia – Falsomiele
  • Rocca
  • Boccadifalco Aeroporto
  • Villa Tasca
  • Borgo Nuovo – Passo di Rigano
  • Cep

Tenuto conto dell’attuale grave scenario di emergenza idrica il ricorso alle fonti idriche alternative non può tuttavia essere mantenuto a lungo e pertanto non si esclude, nei prossimi giorni, il ricorso a razionamenti più consistenti sia nei Comuni metropolitani sia nella stessa città di Palermo.

I tecnici dell’Amap sono in costante contatto con il gestore dell’invaso Rosamarina al fine di consentire una rapida soluzione della problematica.

Ogni ulteriore aggiornamento sarà disponibile sul sito www.amapspa.it ovvero telefonando al numero 091.279111 (risponditore automatico) o al numero verde 800-915333 (esclusivamente da telefono fisso)

Amministrative 2024 San Mauro Castelverde e Bompietro, oggi i nomi dei sindaci eletti

Manca davvero poco allo spoglio delle schede elettorali per questa tornata di elezioni amministrative che nel nostro Comprensorio Termini Imerese – Cefalù – Madonie ha visto solo i comuni di San Mauro Castelverde e Bompietro chiamati ad eleggere o riconfermare il primo cittadino.

D’Anna supera il primo quorum

Per quanto riguarda Bompietro, il sindaco uscente ha fatto la sua corsa in solitaria, superando tranquillamente il primo quorum relativo al dato dell’affluenza. Adesso, bisognerà attendere il secondo relativo alle schede valide per avere l’ufficialità della sua elezione.

Comune Elettori Votanti % % differenza %
Bompietro 1.457 762 52,30% 59,32% -7,02%

Minutilla vs Maccataio

Situazione diversa per quanto riguarda San Mauro Castelverde. In questo caso infatti, gli sfidanti sono due: l’uscente Minutilla e l’ex presidente del consiglio Maccataio, entrambi impegnati nella lotta alla fascia tricolore. Così come per Bompietro, anche San Mauro dovrà attendere dopo le 14:00 di oggi 10 giugno 2024 quando inizierà lo spoglio nelle sezioni dei due borghi madoniti.

Comune Elettori Votanti % % differenza %
San Mauro Castelverde 1.805 977 54,13% 50,11% +4,02%

 

Seguiranno aggiornamenti

Valledolmo: agricoltori consegnano più di 200 schede elettorali per protesta 

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Questa mattina una delegazione del comitato spontaneo degli agricoltori di Valledolmo ha consegnato più di 200 schede elettorali presso la sede del Comune in segno di protesta. «Dopo diversi mesi di proteste, presidi, riunioni e tavoli tecnici, l’intero comparto agricolo continua a non ricevere le giuste risposte dalla politica per far fronte alla ormai conclamata crisi del settore. Pertanto gli agricoltori ed allevatori depositano la propria scheda elettorale, scegliendo di non andare a votare per il rinnovo del parlamento europeo, in segno di protesta». Inizia così il comunicato firmato dal comitato spontaneo degli agricoltori di Valledolmo, in cui si spiegano le ragioni dell’iniziativa di protesta. Le oltre 200 schede elettorali, depositate alla presenza del sindaco Angelo Conti e del presidente del Consiglio Peppuccio Catania, sono già state trasmesse al Prefetto di Palermo, mettendo a conoscenza dell’iniziativa anche il presidente della Regione, Renato Schifani, che attualmente detiene anche la delega dell’assessorato all’agricoltura. «La politica europea – si legge nel comunicato – attraverso le misure previste nella P.A.C. e le normative vigenti, continua a dimostrare il completo disinteresse per il ruolo degli agricoltori e degli allevatori. Un continuo aumento della crisi di mercato, determinata da un ingresso di merci di dubbia salubrità a bassi prezzi, ogni giorno condanna alla chiusura molte aziende, vanificando la speranza e la voglia di futuro di molti giovani che si trovano costretti ad abbandonare le proprie origini. Pertanto gli agricoltori ed allevatori depositano la propria scheda elettorale in segno di protesta reputando doveroso e imprescindibile dare un forte segnale di sfiducia nei confronti della politica istituzionale, in occasione della tornata elettorale per il rinnovo del parlamento europeo».

Geraci Siculo: “Viva l’Italia libera”, un libro restituisce l’onore al partigiano antifascista Vincenzo Cascio

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– Non uscire, avverto l’incombere di un pericolo nell’aria.
Se la mattina del 9 giugno 1944 Vincenzo Cascio, partigiano trentenne, già sottotenente del regio esercito italiano, siciliano originario di Geraci, avesse dato ascolto a queste parole della giovane moglie Nelly, nonché madre del suo piccolo bambino di appena un anno, questo libro frutto di una magistrale ricerca storica condotta dall’autore Giuseppe Vetri, non sarebbe mai uscito.

Vincenzo nasce nel comune madonita il 20 maggio 1914. In tenerissima età Rimane orfano di entrambi i genitori, essendogli morto il padre, di nome Giovanni, muratore nonché all’epoca ufficiale di complemento a Cefalù, quando lui aveva appena quattro anni; e la madre, Maria, quando di anni aveva cinque.
Saranno pertanto gli zii Giacomo e Giuseppe, “benestanti” locali, a occuparsi di lui e delle tre sue sorelle Pietra, Rosaria e Vincenza, rispettivamente di 10, 8 e 5 anni più grandi, mentre un altro zio, Francesco, “ufficiale del regio esercito”, che vive a Roma, fa loro da tutore legale.
I quattro minori vengono affidati – scrive l’autore – a “un collegio parastatale di suore di Petralia Sottana”, dove da diversi decenni è attivo l’istituto Magistrale “Domina”. Qui essi conseguono il diploma di maestro elementare.

Vincenzo consegue anche “la maturità scientifica” e, ultimati gli studi liceali, si trasferisce a Roma, dove lavorerà come “maestro” fino al 1938 nella scuola elementare “Carlo Pisacane”:
Da lavoratore-studente frequenterà nel contempo l’Università, conseguendo la laurea in Scienze Politiche.

Stiamo parlando di un normale ragazzo volenteroso, appartenente alla classe media italiana della prima metà del secolo scorso, scampato alla precoce perdita dei genitori grazie alle confacenti condizioni economiche e sociali del contesto parentale, nel cui ambito aveva potuto realizzare nonostante tutto le aspirazioni di crescita, di vita, di lavoro.
Uno dei tantissimi giovani emigrati siciliani, la cui storia è simile alle tante che si ripetono ormai da ben tre secoli, tra successi e insuccessi condizionati dalle situazioni di partenza.

In tale normalità, il giovane ventiquattrenne geracese, finita l’Università, magari su suggerimento dello zio Francesco già grande Ufficiale dell’esercito regio, sceglie di arruolarsi come Ufficiale di complemento, viene quindi assegnato a un reggimento e, scoppiata la guerra, da lui certamente non dichiarata, inviato al fronte di guerra in Albania, per “spezzare le reni alla Grecia”, velleitaria mussoliniana pretesa, non riuscita.

Nel frattempo il giovane si fidanza, e si sposa, a ventisei anni, con la bella e benestante Filomena (Nelly) Iannoni di Ancona, conosciuta e frequentata a Roma negli ambienti universitari, ragazza che, iscritta alla facoltà di Lettere classiche, si laureava nel 1937 iniziando subito a insegnare al Liceo Ronaldini del capoluogo marchigiano.

Normalità che sparisce con l’8 settembre del 1943, quando, firmato a Cassibile il cosiddetto “armistizio”, in realtà “resa incondizionata” agli angloamericani, l’Italia, quella che all’epoca gli italiani  chiamavano “patria”, viene immediatamente occupata dalle armate tedesche, artefici dell’istituzione della Repubblica Sociale Italiana, con a capo come fantoccio l’ex Duce.
In quella fatidica data egli si trovava nella sua casa di Ancona, usufruendo dal 26 agosto di una “licenza speciale di 15 giorni più il viaggio”, alla fine della quale, entro il 13 settembre, sarebbe dovuto rientrare in Slovenia, sua sede di guerra. Ritorno che mai avvenne.
Resterà in quella casa con il figlioletto, la moglie e la suocera, fino all’ingresso dei tedeschi in

città, cosa avvenne di lì a breve, “per sfollare a Viacce, una frazione di Fabriano, ospiti di Vincenzina, sorella del nostro Cascio, che qui insegna come maestra”.

Sfollato e clandestino, è così che comincia l’eroismo:

“Il sottotenente Cascio fin dal 18 settembre è consapevole di finire condannato, da un Tribunale di guerra germanico qualora venga arrestato. Viene a sapere presto di molte centinaia di militari caricati su carri bestiame e portati verso località ignote” [cfr. pag. 65].

“A Cascio tocca decidere da che parte stare”.

“… comprende che non c’è più tempo, non vuole aspettare la Liberazione portata dagli eserciti alleati e decide di riprendere le armi per cacciare l’occupante tedesco e mettere fine alla Repubblica di Mussolini, per

restituire al Paese la pace e la libertà di cui è stato privato da molto tempo.” [pag. 72]

Il dado è tratto:

“Sappiamo – scrive l’autore – dalla testimonianza del figliolo che Vincenzo Cascio ha contatti con il Gruppo

“dei patrioti” fin dall’autunno ‘43 come è certificato dalla Commissione Regionale Marchigiana per il riconoscimento della qualifica di partigiano, organismo costituito a livello nazionale con decreto legge del governo il 21 agosto 1945. Cascio riceve la Qualifica di Partigiano Combattente Caduto per la Lotta di Liberazione. È attestato parimenti il periodo di appartenenza alla V Brigata Garibaldi Gruppo Tigre dal 9-9-1943 al 9-6-1944”.

Il Gruppo Tigre, per l’appunto, è il gruppo Partigiano Combattente per la Lotta di Liberazione, nel quale Vincenzo svolge il compito di “capo squadra”, fino a quando,  il 9 giugno 1944, in una  imboscata tesa dal nemico nazifascista, reagendo prontamente contro un ufficiale tedesco che tenta di schiaffeggiarlo, egli, afferrandolo al petto e mandatolo a terra, viene però colpito al fianco da un grosso sasso lanciatogli addosso dal “ladro Cardone”, mentre un soldato tedesco gli spara una raffica a bruciapelo.
Così, colpito anche alle gambe, cade su una catasta di legna senza dare segni di vita.

Ma, prima di morire, da “Partigiano Caduto per la Causa Nazionale”, vuole sollevarsi in piedi, e riesce a gridare ai presenti “Viva l’Italia libera”!
Da qui il titolo del libro.

Sono passati 80 anni, e finalmente Giuseppe Vetri riesce a dimostrare come, esclusi i trentacinque anni che intercorrono tra il 1960 e il 1995, per oltre la metà di tutto l’ottantennio, e ancora a tutt’oggi, nei confronti di Vincenzo Cascio la locale classe politica e amministrativa comunale, al di là dell’alternanza partitica, ha praticato una sorta di “damnatio memoriae”, una «condanna della memoria», come quella che – secondo il Dizionario Treccani –  “si decretava in Roma antica in casi gravissimi, per effetto della quale veniva cancellato ogni ricordo (ritratti, iscrizioni) dei personaggi colpiti da un tale decreto”.

Vetri ci informa infatti che il Comune di Geraci Siculo ha ufficialmente saputo del martirio del tenente Cascio fin dal maggio 1946, tramite la Prefettura di Palermo, che invitava espressamente con una nota il Comune stesso a dare traccia dell’eroe partigiano nella toponomastica. Ma l’allora Sindaco, il Sacerdote Giacomo Scancarello, pur deliberando l’intestazione a Vincenzo Cascio di uno slargo in Corso Vittorio Emanuele, non diede mai corso all’apposizione di idonea tabella indicativa, né lui né i suoi successori fino al 13 settembre 1960, quando
“l’Amministrazione Comunale di Geraci Siculo, guidata dal sindaco Vincenzo Iuppa, in carica dal 28 dicembre ‘59 al 21 novembre ‘60, delibera di intestare la “già via dei Greci” al concittadino Tenente Cascio Vincenzo.”

Tale via (corrispondente alla “Scalunera”) rimase così chiamata fino al 25 novembre 1994, quando, con delibera del Consiglio Comunale n. 87 si provvide alla revisione della toponomastica, con la cancellazione della via Tenente Cascio e la sua reintitolazione con il precedente nome: “via Greci”.

Non ci rimane che dare credito pertanto alla volontà riparatoria dell’attuale sindaco Luigi Iuppa autore di una delle prefazioni, le altre sono di Armando Sorrentino, vice Presidente dell’ANPI di Palermo e Nicia Pagnani, coordinatrice dell’ANPI delle Marche.
Ecco la sua dichiarazione di impegno:

“Per fortuna la pubblica amministrazione può rimediare ai suoi stessi errori. Provvederemo senza alcun dubbio.

Lo promettiamo alla famiglia del Tenente Vincenzo Cascio, all’Autore della presente onesta e documentatissima ricerca storica. Lo promettiamo all’ANPI regionale e nazionale, con le dovute scuse alla memoria collettiva globale e locale”.

Questo l’auspicio del volume che – scrive nella sua Premessa il nostro autore –  “mette a disposizione degli Organi del Comune una sufficiente documentazione, anche se non esaustiva, affinché nome e cognome di Vincenzo Cascio possano essere riportati nella toponomastica urbana da cui sono stati cancellati alla fine del secolo scorso…” .

Questo l’auspicio del figlioletto bambino di allora, oggi ottantenne, Giovanni Cascio Pratilli, che la sera del 14 dicembre 2019 chiama al telefono Giuseppe Vetri, già autore del libro su Liborio Baldanza, e gli chiede se si possa “occupare del Tenente Cascio al fine di riabilitarne la persona e l’esistenza e nel contempo sensibilizzare l’Amministrazione Comunale a creare un segno materiale all’interno dell’abitato che ne ricordi la persona e l’operato”.
Giovanni, amareggiato peraltro del fatto che “tra i cittadini di Geraci persistono – egli dice – “dicerie che sostengono l’adesione di suo padre alla Repubblica Sociale Italia ossia alla repubblica di Mussolini.”

Cosa assolutamente non vera.

Pietro Attinasi

 

Titolo: Viva l’Italia libera.
Tenente Vincenzo Cascio. Siciliano antifascista partigiano

Autore: Giuseppe Vetri

Editore: Edizioni Arianna

Pagine: 168

Prezzo: 15,00

ISBN: 9791280528476

Luogo di pubblicazione: Geraci Siculo

Anno pubblicazione: 2024

Termini Imerese, incendio nei pressi dello svincolo di Buonfornello. Fiamme domate dai vigili del fuoco

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Un incendio è divampato nella prima serata di oggi poco prima di Buonfornello nei pressi dell’A19 in direzione Catania nel comune di Termini Imerese. La Protezione civile aveva annunciato che la giornata sarebbe stata caratterizzata da clima afoso con conseguente innalzamento delle temperature, una ghiotta occasione per i soliti malintenzionati che ne approfittano andando a creare disagi e paura.

Non si conoscono le cause del rogo ma sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno domato le fiamme, gli uomini della polizia stradale e il personale dell’Anas.