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Termini Imerese: Carabinieri denunciano 50enne palermitano per detenzione di sostanza stupefacente

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I Carabinieri del Reparto Territoriale di Termini Imerese, nell’ambito di una complessa indagine, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura di Termini Imerese, un 50enne palermitano già indagato e residente ad Altavilla Milicia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Gli elementi investigativi raccolti a carico dell’indagato dai tutori dell’ordine, sono stati accolti dall’Autorità Giudiziaria che, ha emesso un decreto di perquisizione domiciliare eseguito dai militari sia presso il domicilio palermitano sia presso la residenza altavillese.

Nell’abitazione adibita a domicilio i militari hanno rinvenuto sul tavolo della cucina, oltre a materiale per il confezionamento, un panetto di hashish del peso di circa 80 grammi e 2 grammi di marijuana; presso la residenza dell’indagato, abilmente occultati di un bicchiere in plastica sono stati rinvenuti altri 2 grammi di marjuana e 9 grammi di hashish sono stati trovati in un piccolo contenitore trasparente che, era stato posizionato all’interno del frigorifero della cucina. La droga sequestrata è stata inviata al Laboratorio Analisi Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo per le successive analisi.

Pallavolo, al via Aequilibrium Cup: gare a Cefalù, Lascari, Termini Imerese e Trabia

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Tutto è pronto per il Trofeo dei Territori – Aequilibrium Cup, l’evento più atteso della pallavolo giovanile siciliana. Domani e domenica, le rappresentative maschili e femminili dei sei Comitati Territoriali della Sicilia si sfideranno in un torneo che, oltre a celebrare il talento emergente, valorizza la forza delle relazioni e della collaborazione tra territori.

Le gare si svolgeranno nei Comuni di Cefalù, Lascari, Termini Imerese e Trabia, in un’atmosfera che si preannuncia carica di entusiasmo, passione e voglia di crescere insieme attraverso lo sport.

Ieri pomeriggio, nella Sala Riunioni dello Sporting Village Resort di Cefalù, si è tenuta la presentazione ufficiale dell’evento, alla presenza di numerose autorità istituzionali e sportive. Il presidente della Fipav Sicilia, Antonio Locandro, ha sottolineato il valore simbolico e organizzativo del Trofeo, definendolo uno straordinario esempio di sistema e di relazioni costruite nel tempo.

“La collaborazione, l’entusiasmo, la passione e la voglia di creare sinergie – ha dichiarato Locandro – hanno permesso di organizzare in tempi rapidi questa edizione, che assume un significato particolare nell’anno del rinnovo del quadriennio olimpico. Sarà un’esperienza che resterà impressa nel percorso sportivo e umano dei giovani protagonisti. Ringrazio l’Assessorato regionale allo Sport, la Città Metropolitana di Palermo, i Comitati Territoriali, i tecnici, gli arbitri e tutte le società che ogni giorno supportano il cammino dei nostri ragazzi, delle nostre ragazze e delle loro famiglie”.

Sentite le parole del presidente del CONI Sicilia, Enzo Falzone, che ha voluto rimarcare la forza emozionale dell’iniziativa: “È una manifestazione che porto nel cuore e che ha la straordinaria capacità di trasformare la competizione in una vera festa dello sport. Ogni atleta, tecnico, dirigente e famiglia diventa parte attiva di un’esperienza che va ben oltre i risultati. Come presidente del CONI Sicilia, guardo con rinnovato entusiasmo a eventi come questo, convinto che incentivare l’attività giovanile sia una priorità assoluta”.

L’Assessore Regionale allo Sport e al Turismo, Elvira Amata, ha espresso piena condivisione del progetto sportivo, evidenziando come il Trofeo coinvolga un territorio di grande valore anche dal punto di vista turistico. “Cefalù, Termini, Trabia e Lascari rappresentano un patrimonio di bellezza, storia e accoglienza. Sostenere eventi come questo significa credere in una visione integrata, dove lo sport assume un ruolo strategico, in armonia con la programmazione turistica regionale. Colgo in questa manifestazione la capacità di coniugare con grande naturalezza sostenibilità, inclusività e collaborazione”.

Un ringraziamento sentito è arrivato anche da Eduardo Cammilleri, presidente del Comitato Territoriale FIPAV di Palermo, che ha voluto esaltare il ruolo delle società e dei volontari nella riuscita dell’organizzazione. “Mi auguro che questo Trofeo possa lasciare nei nostri ragazzi un ricordo indelebile. Sul piano sociale è importante progettare eventi che abbiano un significato educativo, che guidino i giovani al divertimento, alla relazione, al rispetto dell’altro”.

Durante la presentazione, il sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello, ha accolto con orgoglio la manifestazione nella sua città, sottolineando come Cefalù sia ormai una meta turistica internazionale, dove si intrecciano culture ed esperienze provenienti da tutto il mondo. “Siamo felici di offrire agli sportivi un contesto magico, fatto di accoglienza e bellezza, con la speranza che questa esperienza possa essere per tutti un momento di crescita e arricchimento”.

Anche il sindaco di Lascari, Franco Schittino, ha espresso grande soddisfazione per la partecipazione del proprio territorio, ricordando l’importanza del fare sistema tra gli enti locali e il valore delle esperienze sportive condivise: “Sarà un’occasione preziosa per valorizzare le risorse umane e territoriali che spesso restano invisibili, ma che sono fondamentali per costruire un futuro più coeso”.

Il Trofeo dei Territori – Aquilibrium Cup si articolerà in una due giorni intensa di gare, dedicate ai migliori talenti Under 15 maschili e Under 14 femminili della regione. Il torneo maschile assegnerà anche il Memorial Picciurro, storico riconoscimento nato nel 1970, mentre il torneo femminile sarà intitolato alla memoria di Salvio Di Pietra, indimenticato presidente di FIPAV Sicilia, figura chiave nello sviluppo della pallavolo regionale.

Le squadre si affronteranno in gironi all’italiana, con semifinali e finali che animeranno impianti sportivi in ognuno dei quattro Comuni coinvolti. Il momento clou sarà domenica 4 maggio al Palasport “Marzio Tricoli” di Cefalù, dove alle ore 16 si disputerà la finale femminile e, a seguire, quella maschile. Sarà l’occasione per celebrare non solo i vincitori, ma anche lo spirito autentico della pallavolo: quello che unisce, che educa, che fa crescere.

Il settore maschile, riservato alle rappresentative Under 15, assegnerà anche il Memorial Picciurro, nato nel 1970. Nel girone A, si sfideranno Messina, Monti Iblei e Akranis. La gara inaugurale, nella palestra dell’Istituto Jacopo Del Duca di Cefalù, sarà tra Messina e Akranis. Nel girone B, Catania, Palermo e Trapani. Il primo match, alle 15.30 al PalaIgnazio, sarà Palermo-Trapani. A seguire, Catania affronterà prima la perdente e poi la vincente della gara iniziale.

Il torneo femminile, riservato alle atlete Under 14, è intitolato alla memoria di Salvio Di Pietra, storico presidente di Fipav Sicilia. Nel girone A, il calendario si apre con Trapani-Akranis. La perdente della prima sfida affronterà Catania, che completerà il girone nella stessa giornata. Nel girone B, per ragioni di vicinanza territoriale, la gara inaugurale sarà Messina-Palermo. Seguiranno le due partite dei Monti Iblei, secondo la formula del triangolare. Le prime due classificate di ciascun girone accederanno alle semifinali, mentre le terze si sfideranno nella finale 5°-6° posto, in programma a Lascari.

Il 4 maggio sarà la giornata delle finali al Palasport Marzio Tricoli di Cefalù: alle 16.00 si disputerà la finale femminile. A seguire, andrà in scena l’atto conclusivo maschile.

Petralia Sottana, si presenta il libro “Cuspidi maiolicate nel paesaggio siciliano. Storia, tecnica e arte”

Si presenta domenica 4 maggio 2025, alle ore 17,00 presso l’Aula consiliare del Comune di Petralia Sottana il libro di Giovanni Fatta e Calogero Vinci “Cuspidi maiolicate nel paesaggio siciliano. Storia, tecnica e arte” (Edizioni Caracol). Dopo i saluti istituzionali e dell’editore Monica Craparo dialoga con gli autori Giuseppe Antista. Modera Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia. L’incontro è promosso dal Centro per il libro e la lettura, Maggio dei libri, Comune di Petralia Sottana, Libri d’alta quota e BCsicilia, con il patrocinio della Fondazione Sicana.

Segni vistosi di una monumentalità povera, in grado di connotare il paesaggio e il profilo dei nuclei urbani, le cuspidi maiolicate siciliane sono espressione autonoma ed identitaria di antichi saperi costruttivi in grado di coniugare un’originale concezione statica con la tradizione decorativa dai forti toni coloristici. Se alle maioliche di pregio, grazie ad un collezionismo sempre più attento anche agli aspetti storici, viene riconosciuto un valore artistico, alle ceramiche prettamente architettoniche non è stato ancora dato il privilegio di un approfondimento che ne possa favorire l’inserimento in quel vasto quadro storico della produzione ceramica che unisce l’arte e l’artigianato con la costruzione dell’architettura.

Lo studio sulle cuspidi in laterizi maiolicati dell’edilizia storica presenti nell’intera area siciliana, con approfondimenti sulla caratterizzazione tipologica, costruttiva e decorativa, consente di apprezzarne gli aspetti formali, il disegno geometrico dal forte contrasto cromatico che le rende elementi in grado di segnare il paesaggio urbano. Un esame più ravvicinato permette di riconoscerne e valorizzarne le varianti nei modi “poveri” del costruire nei piccoli centri urbani, originali nella loro semplicità e così diversi dai ricchi cantieri dell’architettura religiosa nelle maggiori città. L’indagine ha evidenziato la diffusione sull’intero territorio dell’isola, anche se in maniera non uniforme, di oltre un centinaio di questi manufatti, dai caratteri formali e costruttivi non sempre identici, ma comunque riconducibili ad un’unica tradizione di lungo percorso. Si approfondisce la varietà delle conformazioni e degli originali elementi laterizi di cui le cuspidi si compongono, i sistemi costruttivi ed il repertorio ornamentale, l’intrinseca fragilità che le espone a dissesti ed a restauri non sempre corretti.

Giovanni Fatta: Professore ordinario di Architettura Tecnica in quiescenza presso l’Università di Palermo, già direttore di Dipartimento e coordinatore di Dottorato di Ricerca e di Master Universitari, componente di Comitati Scientifici ed Editoriali di riviste qualificate, relatore in numerosi congressi nazionali ed internazionali, ha orientato la propria ricerca sui temi attinenti la storia della costruzione, l’analisi delle tecniche costruttive dell’architettura antica, il recupero edilizio ed ambientale, con particolare attenzione al contesto siciliano. L’attività di ricerca e pubblicistica è documentata da numerosi saggi ed articoli, tra i più recenti: La Casina reale di caccia a Ficuzza: storia, tecnica ed arte (2023); Dietro una grata. Le logge delle monache lungo il Cassaro di Palermo (2022). La fabbrica del cielo. La costruzione del soffitto della Cappella Palatina (2020); Piazza Marina a Palermo. Memoria di cronache cittadine (2019); La riforma ottocentesca dei Quattro Canti di Palermo (2018); Il progetto e il cantiere del teatro Massimo (2018); Il ponte delle Teste sul fiume Oreto (2016); Timbrel vaults in Sicily: analysis of a little-known construction technique (2016); Solai ad orditura metallica. Per una storia della costruzione (2016); Teatri storici in Sicilia (2014); Mercati coperti a Palermo. Un capitolo perduto di Architettura e Tecnica (2013).

Calogero Vinci: Professore Associato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo per il SSD “Architettura Tecnica”. Insegna “Architettura Tecnica” e “Tecniche costruttive del patrimonio edilizio esistente”. L’attività di ricerca è principalmente rivolta allo studio del patrimonio edilizio esistente, con particolare attenzione alla caratterizzazione dei materiali, alle tecniche costruttive, alla riabilitazione sostenibile ed alle strategie per migliorare l’efficienza energetica preservando le caratteristiche identitarie. È autore di saggi e articoli scientifici pubblicati in atti di convegni, tra i quali: Timbrel vaults in Sicily: analysis of a little-known construction technique (2016); Modica: la fabbrica della città (2016); La costruzione sana. Criteri di sostenibilità tra tradizione e innovazione (2013); Mercati coperti a Palermo. Un capitolo perduto di Architettura e Tecnica (2013); Terremoti e pregiudizi nella cultura costruttiva della Sicilia occidentale del XIX secolo (2009).

Arriva contributo a fondo perduto per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto nelle abitazioni siciliane

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Un contributo a fondo perduto per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto presente nelle abitazioni siciliane. L’assessorato regionale dell’Energia, attraverso il dipartimento Acqua e rifiuti, ha pubblicato l’avviso del valore di oltre 1,4 milioni di euro, a valere sul Programma di azione e coesione (Programma operativo complementare) 2014/2020, con l’obiettivo di incentivare privati e condomìni a bonificare le unità immobiliari in cui è presente questo materiale altamente nocivo per la salute e per l’ambiente.

Le domande vanno presentate esclusivamente online attraverso l’apposita piattaforma (www.bandoamianto.regione.sicilia.it) che sarà attiva dalle 12 del 27 maggio alle 12 del 5 settembre. Il contributo è pari all’80% dei costi effettivamente sostenuti, fino a un massimo di 5 mila euro. Nel caso di interventi condominiali, invece, il finanziamento non potrà essere superiore a 2.500 euro per unità immobiliare, entro un limite massimo di 30 mila euro per tutto l’edificio.

La procedura di presentazione delle domande è articolata in quattro fasi: dal 27 maggio sarà possibile inserire i dati preliminari e ottenere così il codice univoco che andrà riportato in tutte le comunicazioni; dall’11 giugno si potrà completare l’istanza e inserire sulla piattaforma la documentazione richiesta dal bando; dalle ore 12 del primo settembre fino alle 12 del 5 settembre scatterà la fase della validazione delle domande (click day) e si passerà quindi all’approvazione e pubblicazione dell’elenco delle istanze ammesse; entro i successivi 150 giorni si dovrà presentare la rendicontazione e la relativa richiesta di pagamento.

I contributi copriranno esclusivamente le spese relative agli interventi eseguiti successivamente all’invio della domanda e che riguarderanno, in particolare, l’elaborazione del Piano di lavoro da presentare all’Asp, l’esecuzione dei lavori di rimozione dei manufatti contenenti amianto, il trasporto e al conferimento dei rifiuti speciali presso impianti autorizzati, l’allestimento del cantiere di lavoro e gli oneri amministrativi o spese tecniche correlate all’esecuzione dei lavori.
«Con questo incentivo economico – sottolinea l’assessore all’Energia Francesco Colianni – assicuriamo un aiuto concreto a tutte quelle famiglie che vogliono rendere sicura la propria casa ed eliminare definitivamente il rischio legato alla presenza di materiali e manufatti contenenti amianto. Allo stesso tempo garantiamo uno smaltimento dei rifiuti in linea con tutte le normative vigenti, quindi nel pieno rispetto dell’ambiente. Sono convinto che molti siciliani sapranno approfittare di questa straordinaria opportunità».

Petralia Sottana. 1 Maggio: la musica dei Sirah per la Festa dei Lavoratori

In occasione del 1° maggio, all’interno del Festival della Primavera, nella Pineta Disco Pub di Petralia Sottana, la band madonita Sirah ha reso onore alla Festa del Lavoro con brani che rispolverano la storia dei nostri lavoratori secondo i temi dell’emigrazione con “Passa lu mari”, del duro vivere e della memoria con “Canta e cunta”, di tirannie infami e di carestie con “Nanneddu meu”. Grande entusiasmo per il nuovo gruppo etnico dall’animo rock e dai ritmi scorrevoli e innovativi secondo la contemporaneità tecnologica e i suoni degli antichi strumenti riadattati in maniera versatile con sonorità legate alla tradizione sicula con richiami, talvolta, irlandesi che ne sottolineano la creatività basata pure su antichissime linee musicali.

Maria  Rosaria Sinatra

Enjoy Barocco: gusto, arte e bellezza nella Sicilia Unesco

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Enjoy Barocco – Sicilian Experience è un affascinante viaggio nel cuore della Sicilia sud-orientale, una terra che sa mescolare con sapiente equilibrio la ricchezza storica e artistica del barocco con l’autenticità viva e pulsante della cultura locale. Promosso dal GAL Terra Barocca, questo progetto ambizioso unisce cinque città barocche – Ragusa, Modica, Scicli, Ispica e Santa Croce Camerina – attraverso un percorso di valorizzazione turistica integrato che celebra l’identità comune e l’unicità specifica di ciascun luogo.

L’obiettivo di Enjoy Barocco è quello di fare rete: istituzioni locali, operatori turistici, aziende e comunità del territorio collaborano in modo sinergico per promuovere una destinazione unitaria, che diventa il luogo ideale per viaggiatori alla ricerca di esperienze autentiche e profondamente radicate nelle tradizioni locali.

Cinque città diventano così le protagoniste di un viaggio tra arte, cultura e natura, unite dall’inconfondibile stile del barocco siciliano. Architetture scenografiche, chiese sontuose e palazzi scolpiti dialogano con paesaggi autentici: spiagge selvagge, muretti a secco, borghi arroccati e casupole di pietra. Un intreccio armonico di storia, bellezza e identità.
Enjoy Barocco Food Fest

Accanto a queste azioni articolate e partecipate, c’è un linguaggio molto potente per raccontare l’anima di un territorio come questo: la gastronomia, che non è solo piacere, ma identità, racconto, rito, radici. Sapori come il cioccolato di Modica igp, il ragusano dop, l’olio Monti Iblei dop, i biscotti di mandorla, il cerasuolo di Vittoria docg raccontano storie di tradizione e appartenenza, tramandate con passione.  I presidi territoriali come  la fava cottoia di Modica, il fagiolo cosaruciaru di Scicli, il sesamo di Ispica, oltre ai prodotti De.Co. particolarmente numerosi e rappresentativi del territorio dei 5 comuni tracciano una geografia autentica di sapori, mestieri e tradizioni.

A celebrare questa ricchezza identitaria arriva “Enjoy Barocco Food Fest – La Tradizione a Tavola”, un festival itinerante che, tra maggio e giugno 2025, animerà i centri storici della Sicilia barocca sud-orientale, le sue piazze e i suoi cortili con laboratori del gusto, degustazioni, cooking show e spettacoli dal vivo.

L’evento propone un modello di valorizzazione territoriale che mette la tavola al centro come spazio di incontro e racconto. Non solo una vetrina delle eccellenze agroalimentari, ma un’esperienza in cui produttori, artigiani, chef, famiglie e visitatori si incontrano per condividere saperi, ricette, storie e visioni.

Ogni appuntamento sarà unico, costruito su misura per il contesto che lo ospita, ma sempre riconoscibile grazie ad alcuni elementi comuni: i laboratori del gusto “Mani in pasta”, dove adulti e bambini potranno cimentarsi con la panificazione e la cucina tipica; le degustazioni sociali, con grandi tavolate condivise in piazza; i cooking show condotti da chef locali e maestri pasticceri; gli spettacoli dal vivo, tra artisti di strada e teatro dei pupi, e le mostre-mercato, dove acquistare direttamente dai produttori.

Il festival debutta il 1° e 2 maggio a Santa Croce Camerina, con una festa che rende omaggio al pane di San Giuseppe, alle cassatelle, alle polpette di riso e baccalà, in un’atmosfera incantevole come quella di Punta Secca.

Il viaggio prosegue a Ispica, il 3 e 4 maggio, dove la carota novella IGP sarà la regina indiscussa, accanto al pane ispicese e ai dolci tradizionali come la giuggiulena.

Il weekend del 10 e 11 maggio il festival approda a Ragusa, in un percorso tra Piazza Cappuccini, Piazza San Giovanni e il Ponte Vecchio, dove andranno in scena le eccellenze ragusane come scacce, sfogghiu e dolci della tradizione.

A fine mese, il 30 e 31 maggio, Scicli accoglierà visitatori e curiosi con il suo tipico cucciddatu scaniatu, le teste di turco e i fagioli Casaruciaru, presidio Slow Food, in un’atmosfera viva e popolare.
Il gran finale si terrà a Modica, il 1° e 2 giugno, nella scenografica cornice del Castello, dove si celebrerà il cioccolato di Modica IGP e la fava cottoia con un programma ricco di incontri, spettacoli e laboratori pensati anche per i più piccoli.

Enjoy Barocco Food Fest è molto più di un evento gastronomico: è un racconto collettivo, una festa dei sensi, una dichiarazione d’amore per la Sicilia e la sua cultura del cibo. Ogni piatto cucinato, ogni parola scambiata, ogni prodotto raccontato contribuisce a riscoprire un legame profondo con la terra, con la memoria e con il futuro delle nostre comunità.

DMO e valorizzazione del territorio

Enjoy Barocco, progetto PO4 a regia diretta del GAL Terra Barocca finanziato attraverso il PSR della Regione Siciliana, rappresenta un modello avanzato di valorizzazione del territorio attraverso una gestione integrata e sostenibile. Al centro di questa visione c’è la Destination Management Organization (DMO), un organismo che permette di affrontare le sfide del turismo moderno in modo coordinato, rafforzando la coesione territoriale e garantendo uno sviluppo sostenibile e inclusivo.

Questo impegno condiviso mira a trovare un equilibrio armonico tra le esigenze del territorio e quelle dei visitatori, preservando l’identità locale e favorendo la creazione di prodotti turistici alternativi, capaci di valorizzare il patrimonio culturale e naturale tutto l’anno, anche nei periodi di bassa stagione. Per raggiungere questi obiettivi è stato istituito l’Osservatorio dello Sviluppo Locale, uno strumento fondamentale per una gestione intelligente e aggiornata dei dati, che consente di prendere decisioni consapevoli e orientate al futuro.

Grande attenzione è data anche alle attività di destination marketing, che spaziano dalla partecipazione alle principali fiere internazionali del turismo alle campagne di promozione digitale. A tutto questo si affianca un ricco programma di formazione e informazione dedicato agli operatori locali, per garantire attraverso le loro competenze un’accoglienza di alta qualità, sempre aggiornata sulle nuove tendenze ed esigenze del mercato turistico.

Sostenibilità e accessibilità

Enjoy Barocco si impegna concretamente nella promozione della sostenibilità ambientale e dell’accessibilità turistica, grazie a una visione condivisa tra i cinque comuni del comprensorio e il GAL Terra Barocca.  Un percorso partecipato ha dato il via alla redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), strumento strategico per orientare lo sviluppo futuro del territorio verso soluzioni di trasporto più efficienti e rispettose dell’ambiente e il GAL ha investito fortemente sulla mobilità green, finanziando progetti per oltre 1,75 milioni di euro attraverso il bando 7.5. Tra le iniziative più significative, i servizi navetta elettrici lungo la costa tra Punta Braccetto e Marina di Marza, bici a pedalata assistita e l’introduzione di un sistema di car sharing elettrico. A supporto di questa visione, il GAL ha anche promosso un brainstorming territoriale per la progettazione di una ciclovia di circa 120 km che toccherà numerosi attrattori culturali e naturali.

Il progetto Pulmì, primo servizio di trasporto a chiamata collettiva su mezzi elettrici in Sicilia, collega Ragusa con i comuni montani, mentre il progetto ATS Viaggio in Terra Barocca, dota i comuni di ulteriori mezzi e attrezzature per ampliare le opzioni di mobilità dolce.

Infine, il nuovo Piano di Azione Locale 2023-2027 “Immersi nel Buono, nel Bello, nel Barocco”, approvato con DDG n. 2462 del 13/03/2025 – in linea col precedente ciclo di programmazione 2014-2020 – conferma l’impegno strategico del GAL Terra Barocca verso uno sviluppo locale sostenibile. Tutte le misure previste riconoscono infatti una premialità specifica per quelle iniziative che pongono al centro la sostenibilità ambientale, l’innovazione sociale e l’accessibilità.

Termini Imerese: escursione a Monte San Calogero organizzata da BCsicilia

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Organizzata da BCsicilia, nell’ambito del “Progetto conoscenza”, e dall’Università Popolare, si terrà domenica 4 maggio 2025 con partenza alle ore 7,30 da Bar Gatto in via Sen. Ciresi a Termini Imerese una escursione a Monte San Calogero. Il ritorno è previsto intorno alle ore 14,00. Tel. 346.8241076. Email: [email protected]. Costo assicurazione euro 5,00. Prenotazione obbligatoria entro venerdì 2.

Il Monte San Calogero o Monte Euraco è un sistema montuoso all’interno dei comuni di Termini Imerese, Caccamo e Sciara. Il monte si presenta come un poderoso massiccio costituito da calcari e dolomie originatesi dal mesozoico. A nord si affaccia sulla costa tirrenica, mentre a sud-ovest presenta due dorsali. La sua morfologia è varia e complessa, a tratti molto accidentata, con valloni profondi in cui si insedia la vegetazione naturale. Il contrasto paesaggistico fra le parti sommitali, aspre e selvagge, e quelle a valle, che hanno una dolce morfologia collinare, è molto forte. Ad ovest l’erosione fluviale delle rocce calcaree ha comportato la formazione di imponenti gole, canaloni e forre, come per esempio i valloni Pernice e Tre Pietre, dagli alvei profondamente incassati lungo una discontinuità tettonica. Queste erosioni torrentizie hanno messo a nudo le stratificazioni rocciose di epoche diverse, consentendo ai geologi di risalire alle origini del monte. Dalla sua vetta si può godere di un panorama bellissimo e spettacolare. Secondo la tradizione nelle sue rupi dimorò San Calogero e in una roccia lasciò l’impronta del suo piede nel cacciare i demoni che travagliavano il monte. Sulla cima il santo edificò una chiesa in onore di Maria Vergine, che ora è dedicata al santo. Di essa rimangono solo dei ruderi perimetrali. Si racconta che sino alla metà del XX secolo nei pressi della chiesetta era ancora visibile una statua frammentaria di pietra locale raffigurante il santo. A proposito del suo nome sappiamo che il territorio montano che si estende tra Caccamo e Termini era frequentato da eremiti che avevano scelto di vivere la loro santità nel silenzio e nella solitudine. Questi anacoreti erano venerati e venivano visitati dagli abitanti del luogo: questa devozione diede origine al culto di San Calogero. Secondo alcuni autori il Calogero di Termini Imerese è forse da identificare con San Teoctisto, abate basiliano di Caccamo che vi dimorò nel IX secolo. Sulla montagna si è insediata un’avifauna molto interessante, nidificante ed installata sulle pareti più ripide del monte dove è possibile osservare l’aquila reale, la poiana ed il falco pellegrino. In primavera e in autunno, nelle zone più pianeggianti, accorrono numerosi uccelli di varie specie, alcuni dalle livree particolari come il rigogolo o le upupe. E’ possibile anche incontrare tracce dell’istrice e della volpe. Nella vegetazione arbustiva sta lo zigolo nero, un uccello stanziale. Fra i rettili si trovano quasi tutte le specie presenti in Sicilia. Il Monte San Calogero  è dal 1998 una riserva naturale orientata.

Pio La Torre: Legalità, Lavoro, Pace… e Castelbuono 

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Oggi ricorre il 43° anniversario dalla morte di Pio La Torre, dirigente comunista assassinato dal terrorismo politico-mafioso insieme al compagno di partito e collaboratore Rosario Di Salvo la mattina del 30 aprile 1982, mentre si recavano alla sede del Partito Comunista Italiano in Corso Calatafimi a Palermo.

Pio La Torre va celebrato sicuramente per il suo impegno contro Cosa Nostra, da componente della commissione parlamentare antimafia per il PCI, la Legge 646/1982 (che introdusse nel codice penale l’art. 416 bis il delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso) verrà ricordata per sempre con il suo nome, oltre a quello del Ministro che la promosse, come Legge Rognoni-La Torre.

Da quel momento cambiò la storia della lotta alla mafia in Italia, mentre fino ad allora il reato che poteva essere perseguito era genericamente l’associazione per delinquere, inefficace rispetto alla complessità e alla specificità dell’organizzazione criminale di tipo mafioso, o peggio i magistrati erano costretti a punire caso per caso i singoli reati, dalla Legge Rognoni-La Torre in poi diventava punibile il semplice fatto di essere “mafioso”.

La Legge Rognoni-La Torre introdusse inoltre il sequestro dei beni ritenuti frutto di attività illecite o comunque oggetto di attività criminale, aprendo la strada al riutilizzo degli stessi per fini sociali e collettivi, altra intuizione dell’indimenticabile dirigente comunista.

Ma Pio La Torre, oltre al suo impegno antimafia va ricordato anche per almeno altre due grandi questioni fondamentali, battaglie per le quali ha speso la sua vita ed il suo impegno politico e sociale.

La Torre appartiene, insieme a Pancrazio De Pasquale, Girolamo Li Causi, Emanuele Macaluso ed altri, ad una generazione di dirigenti politici comunisti siciliani che hanno legato la loro militanza e azione politica coniugando la lotta alla mafia con l’impegno per la giustizia sociale, mettendo a rischio la propria stessa vita e finendo anche in carcere.

“La terra a tutti” fu il sentimento che portò alle lotte contadine e all’occupazione delle terre da parte dei braccianti, fino alla conquista della riforma agraria, la fine del latifondo e la nascita delle prime cooperative sociali.

Anni dopo, alla guida del PCI in Sicilia, fu il promotore e il punto di riferimento di uno tra i più grandi movimenti pacifisti d’occidente, quello contro la costruzione della base militare NATO a Comiso e l’installazione dei missili nucleari in Sicilia, a difesa della pace nel Mediterraneo. In quegli anni anche grazie all’impegno di Pio La Torre si dispiegò una capacità di iniziativa straordinaria, manifestazioni, marce, concerti, nascita di comitati per la pace, fino alla petizione al Parlamento. Il successo della protesta fu enorme e la raccolta di firme straordinaria.

Ci piace ricordare le ragioni di quella lotta, oggi più attuali che mai, con le parole dello stesso Pio La Torre, in un articolo pubblicato postumo su “Rinascita” del 14 maggio 1982, secondo cui le ragioni dell’opposizione ai missili era basata sulla assoluta contrarietà alla “trasformazione della Sicilia in un avamposto di guerra in un mare Mediterraneo già profondamente segnato da pericolose tensioni e conflitti. Noi dobbiamo rifiutare questo destino e contrapporvi l’obiettivo di fare del Mediterraneo un mare di pace”.

Legalità. Lavoro. Pace. Questi dunque i pilastri di un dirigente politico, comunista, che ha dato tanto alla sua terra e per questo va ricordato.

Vogliamo ricordare Pio La Torre infine, e il suo rapporto con Castelbuono, riportando due episodi significativi a testimonianza del suo legame con la nostra comunità.

Pio La Torre onorò la scomparsa di Gino Carollo, leader comunista castelbuonese, con queste parole: “Eri diventato il Sindaco più popolare di Castelbuono e non solo di Castelbuono. Era la tua freschezza e la tua bontà d’animo che in questa società ti rendeva particolarmente caro, e costituivi un punto di riferimento per trovare anche un po’ di pace nella nostra vita aspra e difficile. Della tua Castelbuono tu esprimevi certamente le qualità migliori: la sua grande civiltà e il senso di pace che essa appunto sa esprimere”.

Castelbuono fu inoltre tra i primi comuni siciliani a dichiarare il proprio territorio “zona denuclearizzata” come gesto di rifiuto di tutti i missili nucleari, in seguito alle battaglie per la pace di Pio La Torre, come riportato nella biografia del dirigente comunista, redatta dal figlio Franco, che invitiamo a leggere al seguente link per la sua straordinarietà.

https://www.legalitaegiustizia.it/la-storia-pio-la-torre-franco-la-torre/

Nelle foto Pio La Torre con Luigi Colajanni (all’epoca vicesegretario del PCI siciliano) in una delle innumerevoli manifestazioni per la pace, e con Andrea Sottile, durante un congresso del PCI a Castelbuono.

“Polo Aromatiche Madonie”, concluso il progetto triennale

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Dopo tre anni di intensi lavori, si è concluso il progetto sul “Polo Aromatiche Madonie”. Gli obiettivi erano due: sviluppare nei consumatori e negli operatori economici il senso di fiducia e di appartenenza al territorio e alla filiera produttiva, promuovendone l’identità e consolidando le relazioni tra gli operatori di filiera; favorire lo sviluppo economico di aree rurali marginali siciliane, creando nuove opportunità di lavoro e di visibilità per gli operatori locali.
Il progetto ha visto come capofila l’azienda agricola Gangi Dante e come partner l’azienda agricola Aromi di Mascarella, la cooperativa Petraviva Madonie, il Museo Francesco Minà Palumbo di Castelbuono, l’Istituto Idimed APS (Istituto per la promozione e la valorizzazione della Dieta Mediterranea). Finanziato dal GAL ISC Madonie ha preso il via nell’aprile del 2022 ed ha realizzato una strategia di comunicazione ad hoc per sensibilizzare l’opinione pubblica, la comunità, i consumatori e il comparto produttivo sull’utilizzo delle aromatiche in gastronomia, erboristeria, pasticceria, enologia e gadgettistica. Nutrito il partenariato di supporto: Parco delle Madonie, FEI – Federazione Erboristi Italiani, Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Palermo, Comune di Castelbuono, Associazione Naturalistica di Castelbuono, Unipa, Abies APSSD, Associazione Ekopoli APS Disturbo dello spettro autistico, Associazione Cuochi e Pasticceri di Palermo, UIF Sicilia, progetto “Più che Fico”.
“Da parte del GAL ci sarà sempre il sostegno per questi imprenditori e professionisti che si mettono insieme per promuovere il territorio delle Madonie e i suoi straordinari prodotti, unici al mondo. – dice Mario Cicero, presidente del GAL ICS Madonie – In questi tre anni si è promossa, su vari livelli, con delle operazioni di marketing dedicate, la biodiversità unica che abbiamo sulle Madonie. Il passaggio successivo sarebbe quello di una collaborazione importante con le istituzioni come l’assessorato all’Agricoltura e al Turismo della Regione Siciliana per supportare i nostri prodotti e lanciarli nel mercato internazionale. Un progetto virtuoso che ha visto un partenariato appassionato, entusiasta e operoso, che ha a cuore il territorio madonita”.
Finanziato con la Sottomisura 19.2/16.4 del Piano di Azione Locale “Comunità Rurali Resilienti”: Sostegno alla cooperazione di filiera, sia orizzontale che verticale, per la creazione e lo sviluppo di filiere corte e mercati locali e sostegno ad attività promozionali a raggio locale connesse allo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali. Fondi FEASR e PSR Sicilia 2014-2020.
“Il progetto Aromatiche Madonie – dice Francesca Cerami, presidente di Idimed – rappresenta una azione concreta e strategica per far arrivare a casa di tutti, famiglie, scuole, istituzioni, pizzerie, ristoranti, esercizi commerciali, lo stile alimentare della Dieta Mediterranea che affonda le sue radici sulla sapienza antica dell’utilizzo delle aromatiche per impreziosire naturalmente le ricette con sapori e profumi rispettosi della salute dell’uomo e dell’ambiente”.
Nel corso dei quasi tre anni di attività sono stati organizzati e realizzati itinerari esperienziali naturalistici giornalieri all’interno delle aree del Parco delle Madonie con accompagnamento di guide ambientali e degustazioni guidate a cura della cooperativa Petraviva Madonie; workshop tematici rivolti agli operatori del settore e della ristorazione (gastronomie, pizzerie, agriturismi, ristoranti, pasticcerie, alberghi, B&B), agli insegnanti, formatori, educatori, giornalisti, promuovere la conoscenza e l’utilizzo delle Aromatiche Madonie;  laboratori sensoriali educazionali all’interno delle scuole di ogni ordine e grado delle Madonie – educazione al cibo sano e alla Dieta Mediterranea a cura dell’Istituto Idimed.
Sono stati inoltre creati dei contenuti promozionali capaci di raccontare i luoghi, le specificità salutistiche delle aromatiche e il loro utilizzo (tisane, infusi, piatti tipici, dolci, biscotti, oli aromatici, impacchi, creme, profumi, liquori). E naturalmente, il progetto ha garantito la partecipazione a eventi, sagre, manifestazioni, mercatini locali con l’esposizione dei prodotti e l’opportunità di conoscerli e degustarli. Di particolare rilievo la partecipazione del progetto all’interno di Hospital Chef – la buona cucina in ambiente ospedaliero ed Educare al gusto della sana vita.
Come ultima attività è stato organizzato un educational tour, il 12 e 13 aprile, tra le aziende partner e un convegno finale presso il museo naturalistico Francesco Minà Palumbo che ha visti coinvolti esperti e operatori del settore (Università, gastronomia, aree naturalistiche, imprese) l’allestimento di una mostra ad opera del curatore del Museo Franco Toscano, sulle specie più rappresentative e sugli ecosistemi.