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Ragazzo di Sciara trovato morto in abitazione a Cerda, indagano i Carabinieri

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Tragedia a Cerda dove un giovane di circa 22 anni è stato trovato senza vita in una abitazione.

Da quanto si apprende, l’allarme sarebbe stato lanciato dai vicini dopo essersi accorti di uno strano odore provenire dall’appartamento del ragazzo.

Sul posto si sono recati tempestivamente i carabinieri e la polizia municipale.

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Ferragosto in Sicilia: tra miti, eroi e leggende di terra e mare

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Sotto il sole cocente dell’agosto siciliano, l’isola si trasforma in un palcoscenico dove storia, leggende e tradizioni si intrecciano in un’atmosfera che ha affascinato viaggiatori e studiosi per secoli. Ferragosto, più che una semplice festa, è un rito ancestrale che celebra il legame indissolubile tra l’uomo e la terra, una connessione che risuona nelle antiche pietre delle città siciliane e nei ritmi quotidiani delle sue genti.

Le radici di questa celebrazione affondano nell’antica Roma, quando l’imperatore Augusto, in un gesto di straordinaria lungimiranza politica, istituì le Feriae Augusti, un periodo di riposo che, oltre a celebrare i frutti del lavoro agricolo, consolidava il potere imperiale attraverso il legame con le tradizioni rurali. In Sicilia, terra di antichi culti e mitologie stratificate, Ferragosto si è arricchito di significati complessi e sfumature rituali che si sono intrecciati con i culti agrari e con le leggende greche importate dai coloni ellenici nel VIII secolo a.C.

Il mito di Demetra e Persefone, dee legate ai cicli della natura e alla fertilità della terra, risuona potentemente nelle celebrazioni estive dell’isola, dove la terra e i suoi frutti sono venerati come simboli di vita e abbondanza. Questo mito, infatti, non è solo una storia antica, ma un paradigma culturale che ha modellato l’identità siciliana attraverso i secoli, influenzando perfino le festività religiose cristiane, in un sincretismo affascinante.

Un aneddoto affascinante narrato da Michele Amari nel suo “Storia dei musulmani di Sicilia” (1854) racconta che durante il periodo di Ferragosto, in alcuni villaggi siciliani, le cicale erano considerate le lacrime di Demetra per la perdita della figlia Persefone. Questo suono, considerato un lamento naturale, era interpretato come un segno di abbondanza futura.

Un caleidoscopio di tradizioni

Ogni angolo della Sicilia è un microcosmo di usanze peculiari, un mosaico di tradizioni che riflette la diversità culturale dell’isola, plasmata da millenni di dominazioni straniere, dalle civiltà fenicia, greca, romana, bizantina, araba, normanna, fino alle influenze più recenti. In molti borghi marinari per esempio si celebrano le processioni marinare, un tributo all’antico culto di Nettuno, rivisitato in chiave cristiana. Queste celebrazioni riflettono un sincretismo tra credenze antiche e religioni successive, come osservato da Vincenzo Della Ratta nella sua “Storia della Sicilia” (1793).

In queste processioni, si può leggere il rispetto ancestrale per una natura che sa essere generosa ma anche spietata, una consapevolezza che ha plasmato l’identità siciliana attraverso i secoli.

I falò purificatori che illuminano la notte di Ferragosto rievocano rituali arcaici di rinnovamento e rigenerazione, che affondano le loro radici nei culti pre-cristiani legati al solstizio d’estate. Giochi antichi che trovano paralleli in antiche competizioni greche e romane, non sono semplici passatempo, ma rievocazioni di sfide che univano le comunità, rinsaldando legami sociali e celebrando la forza e l’abilità umana.

Le descrizioni di tali giochi possono essere trovate in “Le Festività Siciliane” di Giuseppe Pitrè (1911), che documenta come questi eventi abbiano avuto una funzione sociale e culturale profonda.

La tavola imbandita: un banchetto per gli dei

La cucina siciliana, con le sue profonde radici storiche che affondano nel periodo arabo-normanno, raggiunge il suo apice in occasione di Ferragosto. Piatti come la caponata, con la sua combinazione di sapori che rispecchia la complessità della storia siciliana, evocano il retaggio di dominazioni passate. La caponata, infatti, è un inno alla biodiversità dell’isola, mescolando ingredienti che riflettono la ricchezza del territorio e l’influenza dei popoli che lo hanno attraversato. Le sarde a beccafico, con il loro ripieno di pinoli e uvetta, raccontano di un’isola che unisce mare e terra, natura e cultura, in un perfetto connubio di sapori e saperi. E per concludere in dolcezza, la cassata, con le sue origini arabe. Sono stati gli arabi ad introdurre in Sicilia la canna da zucchero, il limone, l’arancia amara, il mandarino e la mandorla: all’unione di queste meraviglie nasce la regina indiscussa della pasticceria siciliana.

Ferragosto e il mare: un legame indissolubile

Il mare, da sempre fonte di vita e ispirazione per i siciliani, è protagonista indiscusso delle celebrazioni ferragostane. Da Ulisse ai pescatori delle isole Eolie, le leggende di sirene e mostri marini che popolano l’immaginario siciliano non sono solo racconti, ma riflessi di un rapporto antico e complesso con il mare. Le processioni marinare, che si svolgono in molti paesi costieri, sono un rito che combina fede cristiana e antiche credenze pagane, un momento di profonda devozione e di ringraziamento per i doni del mare. In queste processioni, si può leggere il rispetto ancestrale per una natura che sa essere generosa ma anche spietata, una consapevolezza che ha plasmato l’identità siciliana attraverso i secoli.

Mestieri tradizionali

Ferragosto è anche un’occasione per celebrare i mestieri tradizionali, come quelli legati alla pesca e all’agricoltura, mestieri che sono il cuore pulsante dell’economia siciliana da millenni. I pescatori, che incarnano l’eredità di un sapere antico, tramandato di padre in figlio, preparano banchetti a base di pesce fresco, un’offerta quasi rituale che ricorda i sacrifici agli dei del mare. I contadini, custodi di un sapere agrario che risale ai tempi della colonizzazione greca, offrono i prodotti della terra, frutti di un lavoro che segue ancora i ritmi delle stagioni. Le cantine si aprono per degustazioni di vini locali, come il Marsala e il Nero d’Avola, vini che portano con sé storie di terre assolate e di sapienza enologica antica, che ha radici profonde nel periodo fenicio.

La musica dell’anima

La musica è un elemento fondamentale delle celebrazioni ferragostane, e in Sicilia essa assume un ruolo che va oltre il semplice intrattenimento: è un linguaggio dell’anima, un mezzo attraverso il quale si tramandano storie, emozioni e identità. I canti popolari siciliani, che risuonano durante le processioni e i momenti di convivialità, sono un patrimonio immateriale che riflette la storia dell’isola, fatta di incontri e fusioni culturali. Ogni melodia, ogni strofa, è un frammento di memoria collettiva, un ricordo di antiche battaglie, amori perduti e speranze mai sopite. Strumenti musicali tradizionali, come la zampogna, la marranzano (scacciapensieri) e la chitarra battente, creano atmosfere magiche e coinvolgenti, come sapientemente descritto da Luigi Rizzo nel libro “Canti e tradizioni siciliane” (1905).

In un mondo sempre più frenetico e globalizzato, Ferragosto rappresenta un momento per ritrovare il contatto con le proprie radici e con la natura, in un’isola che continua a vivere di tradizioni millenarie. È importante preservare queste tradizioni e tramandarle alle nuove generazioni, affinché la magia di Ferragosto continui a illuminare i cuori dei siciliani e dei visitatori. La sfida per il futuro sarà quella di mantenere vivi questi rituali, integrandoli nel presente senza perderne l’essenza, affinché possano continuare a raccontare la storia e l’anima della Sicilia.

Buon Ferragosto a tutti.

Salvina Cimino

Sulla Tomba/Tempio/Santuario del Minos nella “Chora di Kamikos”

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Doveva esser un ambiente funerario annesso ad un Tempio di Venere/Afrodite, di dimensioni adeguate alla grandezza di uno dei più importanti re della protostoria mediterranea. Per quanto riguarda la forma doveva avere a che fare con la tradizione costruttiva della coeva arte Egeo-Minoica: cioè la struttura a thòlos. Si trovava nella Chora di Kamikos. Per altri particolari sulla saga di Minosse in Sikania ci affidiamo ad Eugenio Manni : “Il protagonista vero non ne è Minosse, ma un re indigeno sicano, Cocalo, dietro il cui nome si cela presumibilmente … una divinità locale.… La monarchia cretese era … una monarchia teocratica, il cui re, investito del potere dalla divinità, governava come dio epifane e rinnovava ogni nove anni la propria investitura ritirandosi nella sacra caverna dell’Ida, dove appunto la divinità gli confermava il potere o lo chiamava a sé per l’eternità. Minosse, morto, continuava ad essere l’eterno giudice delle anime con Eaco e con Radamante. … Minosse era il figlio della massima divinità ‘mediterranea’, la dea cui Zeus poteva unirsi sotto forma di toro –Europa o Pasifae che fosse, dea dunque che poteva assumere essa stessa l’aspetto boomorfo. .. Minosse è dunque un dio, o ne incarna almeno le virtù, già nell’isola in cui è nato. Vediamolo ora in Sicilia. Qui si conservava di lui in piena epoca storica il sepolcro: morto a Camico per l’insidia tesagli da Cocalo, era stato sepolto con grande pompa dai suoi compagni. Costruito un duplice sepolcro, ne avevano deposto le spoglie nella parte segreta e avevano eretto un tempio ad Afrodite nella parte visibile. Le ossa erano state ritrovate e restituite ai Cretesi al tempo di Terone. Minosse era dunque stato synnaos (‘compagno di tempio’) di una dea che i Greci chiamavano Afrodite ma che, come ci dice Diodoro, riceveva largo culto dagli indigeni in Sicilia. In altri termini, nel territorio agrigentino esisteva una coppia divina costituita da una ‘Grande Madre’ e da un suo paredro che poteva esser identificato con Minosse … il tipo di tomba corrispondente a quella che per Minosse ci viene descritta in Sicilia è caratteristico … di un periodo compreso fra il 1600 e il 1200 a.C. E questo periodo si attaglia perfettamente alla tradizione che poneva la vicenda siciliana di Minosse fra il XIV e il XIII secolo. E veniamo a Dedalo … Dedalo (daidaleos è ciò che è frutto dell’ingegno e dell’arte…) … è un artefice solare: col sole vola da Oriente ad Occidente, da Creta verso la Sicilia, dove produrrà, come già in Creta, opere meravigliose … anche Dedalo è un dio e le sue caratteristiche ce lo presentano … come un dio ‘ermetico’… L’agrigentino Terone riscoprirà in una tomba connessa con un santuario di Afrodite le ossa del vecchio re e le riconsegnerà ai Cretesi. Così il circolo si chiudeva: i nuovi coloni agrigentini vendicavano in qualche modo la memoria del re di Creta. Su queste basi il dissidio che aveva contrapposto Minosse a Cocalo poteva ritenersi sanato. E di Dedalo, l’altro eroe della complessa saga sicana, si potevano celebrare le lodi e ricordare le grandiose imprese”. Citazioni da: Eugenio Manni, Sicilia Pagana, 1963.

Conobbi il prof. Manni ed il suo allora assistente Giuseppe Martorana per averci fatto, da “mosca bianca” e studente di Architettura, esami di Storia delle Religioni alla facoltà di Lettere e Filosofia. Non ebbi allora il tempo di discuterne per mie carenze conoscitive all’alba di questi studi ma questi indizi, assieme al “Limen della Chora di Kamikos” fissato magistralmente presso Castronovo da Pietro Griffo, alle sorgenti del Platani, ci portano agli ipogei della Gurfa di Alia.

Carmelo Montagna

In figura: Fabrizio Clerici, Latitudine Bocklin, 1979.

Blufi, il 17 agosto tributo ai Pink Floyd

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L’evento musicale è uno dei pochi appuntamenti dei Pinks one in Sicilia e si terrà in occasione dei festeggiamenti organizzati dalle congregazioni riunite dei Tre Santi: Maria SS. Annunziata, SS. Crocifisso e San Giuseppe. In paese è già scattata la macchina organizzativa in previsione delle tante presenze che si attendono a Blufi per questo concertone estivo curato dalla Asc Production.

I Pink’s One sono la più rilevante tribute band dei Pink Floyd di Sicilia nonché una delle più seguite e apprezzate del panorama italiano e internazionale. Nascono nel 2010 a Siracusa e ripropongono i brani più significativi ed emozionanti dell’ampio repertorio pinkfloydiano, concentrando in un emozionante spettacolo di luci e suoni ben mezzo secolo di Storia della Musica. L’accurata scelta sonora, la cura degli arrangiamenti, la versatilità e la completezza dell’organico, unitamente al bagaglio di esperienza accumulato nel corso degli anni li hanno consacrati tra le migliori tribute band dei Pink Floyd. Appuntamento in piazza Concordia alle ore 22.00, ingresso gratuito.

Golfo di Termini Imerese: Guardia Costiera sanziona diportisti ormeggiati allo Scoglio della Formica 

Nella giornata di lunedì 12 agosto ed in data odierna il personale della motovedetta della Guardia Costiera di Porticello, a seguito di controllo nell’area dello Scoglio della Formica, antistante il porto di Porticello nel Golfo di Termini Imerese, ha elevato due sanzioni amministrative da 230 euro ciascuno nei confronti di due diportisti che avevano ormeggiato l’unità da diporto sulla meda di pericolo isolato che segnala la presenza dello scoglio.

La meda di pericolo isolato, da pochi giorni danneggiata presumibilmente a causa degli ormeggi da parte delle unità da diporto, rappresenta un presidio di sicurezza della navigazione e per tale motivo è vietato l’ormeggio.

In data odierna, grazie al contributo di un associazione di diving locale, è stato recuperato dal fondale marino il miraglio con il dispositivo lampeggiante e nei prossimi giorni verrà verificata la possibilità di ripristino.

La Guardia Costiera di Porticello, nel ricordare che l’area marina dello Scoglio della Formica è oggetto di apposita disciplina contenuta nell’Ordinanza n. 03/2012 dell’Ufficio circondariale marittimo di Porticello, invita tutti i diportisti che frequentano la zona a prenderne visione dei contenuti alla seguente pagina: https://www.guardiacostiera.gov.it/porticello/Pages/ordinanze.aspx

I controlli sull’osservanza del divieto di ormeggio proseguiranno con costanza da parte del personale della Guardia Costiera di Porticello.

UniCamillus scommette su Cefalù, arriva la facoltà di Medicina e Chirurgia, aperte le iscrizioni

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Partira a breve a Cefalù il corso di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia gestito dell’ Unicamillus, ovvero la Saint Camillus International University of Health sciences.

L’apertura della nuova sede è stata approvata dall’ente con decreto rettorale lo scorso 9 agosto e sono già on line i bandi per l’ammissione, attraverso il superamento di prove d’esame previo possesso dei requisiti richiesti, agli 80 posti disponibili; la prova di selezione è accessibile a cittadini italiani, comunitari ed equiparati e sarà possibile inviare la domanda di partecipazione fino al prossimo 23 settembre.

L’Ateneo

L’università privata Unicamillus è attiva dal 2017 anche se il MIUR ha accreditato con appositi decreti i corsi di laurea in odontoiatria,nutrizione clinica e infine medicina e chirurgia in date più recenti. L’ateneo, intitolato a San Camillo De Lellis, vissuto nel XVI secolo e fautore di una rivoluzione nell’assistenza agli infermi che vengono infine trattati con modalità che anticipano e aprono la strada all attività ospedaliera moderna, si colloca nel numero ormai piuttosto nutrito delle istituzioni che operano attraverso piattaforme on line.

L’ateneo offre una formazione consistente in corsi di Laurea magistrale. Master e corsi di specializzazione incentrati esclusivamente sul campo delle scienze mediche, in modalità e-learning, avvalendosi della collaborazione con enti di formazione e strutture sanitarie italiane,e principalmente l’ Asl di Roma.

L’Università a Cefalù

Nel recente discorso rivolto alla piazza gremita di fedeli e turisti in occasione dei festeggiamenti in onore del SS Salvatore, il vescovo di Cefalù, Giuseppe Marciante, aveva fatto menzione della novità, auspicando una sempre maggiore collocazione di Cefalù nel novero delle città, interpretando tale appellativo nel segno di un sistematico sviluppo non solo sul fronte dell’incremento di presenze turistiche ma soprattutto nella prospettiva di migliorare la qualità di vita della comunità e del comprensorio tutto a lungo termine: “Guardiamo con favore – aveva detto il Vescovo – alla possibilità di dotare Cefalù di una sede decentrata della facoltà di medicina e chirurgia, che guardi al futuro di coloro che la abitano e delle vita stessa, dato il grande bisogno di medici e professionalità nel settore sanitario che vi è. Una sede universitaria decentrata é un segno di democrazia e parità sociale per chi non può permettersi di viaggiare o di andare fuori sede, cui fa da contrappunto il problema, opposto, dell’emorragia di cervelli e talenti che vanno via con rassegnazione per la mancanza di opportunità di studio e di lavoro”.

Uno slancio in più per la città e i giovani

In molti, in effetti, avevano immaginato che il progetto riguardasse un coinvolgimento dell’Unipa quindi pubblica e in quanto tale magari più accessibile dal punto di vista economico.

Resta il fatto che ne deriveranno nuove professionalità, assai necessarie per la società, ed opportunità lavorative per gli iscritti ma anche la creazione di un vero e proprio indotto che porterà slancio e maggiore oppurtunità ai giovani di rimanere nel proprio territorio.

Barbara De Gaetani

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Sciara: incidente sulla SP21, scontro tra auto e moto

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Un incidente si è verificato a Sciara sulla SP21 nei pressi della stazione di servizio.

Coinvolti un’Audi e un grosso scooter, non si conoscono le dinamiche dell’incidente tuttavia sul posto sono presenti i Carabinieri i quali stanno effettuando i rilievi per constatare quanto accaduto.

L’uomo alla guida della moto, è stato portato per sicurezza in ospedale dal personale del 118.

Aggredito volontario del servizio civile all’ospedale di Termini Imerese

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E’ stato colpito dal familiare di un utente con un pugno in testa mentre svolgeva il suo lavoro di volontario del servizio civile all’Ospedale Cimino di Termini Imerese. E’ la bruttissima disavventura di un giovane di 23 anni, che si trovava all’interno di una stanza del nosocomio insieme ad un collega, aggredito da una persona che accompagnava la moglie ad una visita ambulatoriale. Il ragazzo è stato strattonato e colpito con un pugno.

“Condanniamo con la massima fermezza un’aggressione inspiegabile ai danni di un giovane che sta maturando la propria esperienza di volontario del servizio civile nel nostro ospedale di Termini Imerese – ha detto il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – siamo sgomenti di fronte ad una violenza crescente verso operatori che con dedizione ed impegno svolgono il proprio lavoro. L’Asp si costituirà parte civile a supporto e sostegno di un giovane al quale va la massima solidarietà mia personale e dell’intera Azienda”.

Dopo l’aggressione, il giovane è stato preso in cura dai medici del Pronto Soccorso dello stesso Ospedale che, dopo tutti gli esami del caso, hanno dimesso l’operatore.

Cerda in festa: alta moda e comicità hanno animato un fine settimana di successo

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Il fine settimana a Cerda ha brillato di glamour e vivacità, con due eventi di grande richiamo che hanno segnato una stagione estiva particolarmente vibrante.

Sabato sera, Piazza La Mantia si è trasformata in una passerella di alta moda grazie alla IV Edizione del “Salotto della Moda”, organizzato e curato dallo Eye One Fashion Maison Biancomanto. Il “Salotto” si è rivelato ben più di una semplice sfilata di alta moda; è stato una celebrazione sublime della creatività e dell’arte sartoriale, un palcoscenico esclusivo per mettere in luce la bellezza e l’innovazione del mondo della moda. Sotto la guida esperta e appassionata di Gianpaolo Guida e il prezioso supporto di Silvia Genovese, l’evento ha saputo coniugare eleganza e raffinatezza, elevando l’esperienza a una celebrazione dell’arte e della cultura. La partecipazione di figure di spicco come la celebre Carmen Russo, il soprano Valentina Di Franco, la cantautrice Gerardina Trovato hanno ulteriormente impreziosito questa manifestazione, confermando che Cerda è capace di ospitare eventi di indiscutibile prestigio.

Domenica, la scena è passata a “La Corrida”, sotto la direzione di DJ Tony & Company.

Questo spettacolo ha inondato il paese di comicità e gioia, rivelando quanto il divertimento e la  spensieratezza siano cruciali per la coesione sociale e il benessere collettivo. Curata con passione e dedizione.

Il vicesindaco Giuseppe Amodeo ha espresso grande soddisfazione affermando che “Cerda ha vissuto un fine settimana memorabile grazie a due eventi che hanno catturato l’attenzione e l’entusiasmo della comunità, sottolineando come ogni manifestazione, non solo arricchisce il panorama culturale del nostro paese, ma ha anche un impatto positivo tangibile sull’economia locale. Eventi come questi generano movimento e interesse, portando visitatori e stimolando le attività commerciali. Moda, musica e comicità, in particolare, sono stati strumenti potenti per attirare l’attenzione e rinvigorire il nostro tessuto sociale. Ogni evento riflette il nostro impegno a preservare e valorizzare le tradizioni locali, mentre abbracciamo nuove tendenze e innovazioni”.

Con uno sguardo lungimirante il vicesindaco ha aggiunto: “Questi successi non sono il risultato del lavoro di pochi, ma il frutto della collaborazione e della dedizione di tutta la comunità. Ogni organizzatore, partecipante e cittadino ha contribuito a creare un’atmosfera di entusiasmo e coinvolgimento che ha reso possibile tutto ciò. È questo spirito di unità e collaborazione che ci permette di sognare e realizzare eventi sempre più significativi.”

Nei prossimi giorni Cerda si appresta a festeggiare la patrona, Maria SS. Addolorata, rispecchiando la religiosità e la spiritualità dei suoi cittadini, pronti ad esprimere la loro profonda devozione”.

Infine, conclude il vicesindaco Giuseppe Amodeo: “Siamo pronti a chiudere in bellezza l’Estate Cerdese con l’evento più atteso del comprensorio delle Madonie, l’evento clou di questa estate 2024: i Boomdabash in concerto, il 18 agosto alle 21.30, ancora una volta nella splendida cornice di Piazza La Mantia”.

In questo spazio così ricco di significato e suggestione, che rappresenta il cuore pulsante di Cerda e ne definisce l’identità, Piazza La Mantia, ci permette di apprezzare l’armonia tra storia e modernità, tradizione e innovazione. Con la maestosità della sua scalinata che da sempre accarezza i passi dei visitatori, la sua solenne chiesa, il municipio imponente e il vibrante monumento al carciofo, essa incarna l’essenza stessa del paese conferendogli un fascino ineguagliabile.

Salvina Cimino

Termini Imerese. Ex Blutec, firmato l’accordo quadro: dopo 12 anni si chiude vicenda che ha coinvolto centinaia di lavoratori

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«Con la firma dell’accordo quadro per lo stabilimento industriale di Termini Imerese si risolve definitivamente, dopo più di 12 anni, una vicenda per la quale il mio governo si è impegnato sin dal primo giorno. Un esito positivo al quale abbiamo lavorato costantemente. Fondamentale è stata, in ultimo, la riprogrammazione del Piano per l’occupabilità in Sicilia, approvata nel corso dell’ultima giunta, che destina 30 milioni di euro del Fondo sociale europeo per la chiusura della vertenza. Risorse che saranno utilizzate per l’accompagnamento all’esodo di quanti non transiteranno nel gruppo Pelligra e per la riqualificazione dei 350 lavoratori che saranno, invece, impiegati nello stabilimento». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.
«Sono molto soddisfatto di questo risultato, condiviso anche a livello nazionale – prosegue il governatore –, perché da oggi non solo restituiamo serenità e fiducia nel futuro a centinaia di lavoratori ex Blutec, ma diamo il nostro contributo per l’avvio di una nuova stagione industriale fondata sul polo che si trova alle porte del Palermitano. Un momento storico che avrà importanti e positive ricadute per tutto il tessuto economico e sociale del territorio».

«L’accordo siglato oggi sancisce la definitiva risoluzione della crisi occupazionale del sito ex Blutec di Termini Imerese e avvia con il gruppo Pelligra un percorso che, siamo fiduciosi, potrà definitivamente riqualificare l’intera area». Lo dichiara l’assessore regionale al Lavoro Nuccia Albano dopo la firma dell’intesa avvenuta questa mattina al termine di una riunione alla quale hanno partecipato anche l’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo, i rappresentanti dell’Inps, di Blutec, di Pelligra Italia Holding e delle organizzazioni sindacali.

«Dopo oltre 12 anni – prosegue Albano – si chiude una vicenda che ha coinvolto centinaia di lavoratori e le loro famiglie. Da quando ci siamo insediati, abbiamo cercato di mettere fine al precariato, intervenendo su numerose vertenze, dagli Asu agli ex Pip e, oggi, diamo una risposta agli oltre 500 dipendenti ex Blutec. Negli ultimi mesi abbiamo intensificato gli sforzi e con il mio staff, che ringrazio, siamo riusciti a trovare una soluzione, assicurando a 183 lavoratori il prepensionamento e ad altri 350 un nuovo futuro occupazionale con il gruppo Pelligra. Abbiamo sempre detto che non abbandoneremo nessuno e, finora, i risultati dimostrano che il governo Schifani sta sanando tante vicende rimaste senza soluzione per decenni».