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Luce/Oscurità – Morte/Resurrezione nei riti in ipogeo di Catabasi e Anastasi

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Con i riti e le liturgie del Tempo Sacro nella Settimana Santa Cristiana siamo nel cuore della tematica Luce/Oscurità-Morte/Resurrezione nei suoi Archetipi universali che ho cercato di analizzare nella consistenza architettonica “ipetrale” sopravvissuta dei nostri ipogei con Oculus zenitale, fra Velamento e Rivelazione della loro presenza antichissima: che pure un senso di Tradizione avrà avuto per i loro geniali costruttori, nella continuità plurimillenaria di forme e culti all’apparenza variegati. Quindi anche per noi, se vogliamo usare l’intelligenza per capire e ri-partire per la valorizzazione.

In particolare il “racconto” delle Ierofanie luminose che abbiamo faticosamente capito in lunghe dinamiche di osservazione rafforza ed orienta le considerazioni di sintesi per il Pantheon della Sicania, che di fatto sembra essere la thòlos della Gurfa. Misteri e sapienza costruttiva che delineano il Genius Loci, la Forma e la Sacralità perenne del luogo, nel simbolismo dell’Axis Mundi; eroica Catabasi di Terra e Luce, in un Telesterion, palazzo protostorico per la figura egeo-sicana del Re del Mondo/Minos, di probabile Scuola Dedalica, cripta funeraria dinastica e santuario tholoide della Grande Madre mediterranea, associata al simbolo del Tridente di Poseidon, che vi ho  rinvenuto; con una continuità di culti che comprende una importante presenza storica dei Cavalieri Teutonici, passando per le precedenti fasi bizantina ed islamica. In particolare quella “Croce su Golgota” bizantina del primo piano, seconda stanza, o  l’incisione “IHS di accesso alla thòlos, spiegano alla perfezione il motivo del riuso cristiano degli ipogei.

Per chi avesse qualche dubbio sulla ammissibile “linearità teologica” del passaggio di riuso cristiano di ambienti genericamente “pagani”, alla Gurfa come altrove, vale il rinvio dottrinario a questa posizione di Joseph Ratzinger, futuro Papa Benedetto XVI: “Come prima cosa potremmo ricordare questo: l’esperienza religiosa dell’umanità prende le mosse dai luoghi sacri in cui, per qualche motivo, all’uomo è dato di avvertire la speciale presenza del totalmente Altro, del divino. Può trattarsi di una sorgente, di un albero maestoso, di una pietra misteriosa, oppure anche di un avvenimento straordinario accaduto in qualche: tutte cose che possono agire in questo senso. Subito, però, si profila il pericolo che, agli occhi dell’uomo, il luogo in cui ha fatto esperienza del divino e il divino stesso si confondano tra di loro, ed egli finisca per credere a una presenza particolare del divino in quel luogo, ritenendo di non poterla trovare altrove: quel luogo diviene un luogo sacro, un santuario del divino. Il legame del divino al luogo, che ne deriva, conduce poi, per una specie di necessità intrinseca, anche alla sua moltiplicazione: siccome l’esperienza del sacro si verifica non solo in un unico luogo, bensì in molti, e il divino viene di volta in volta pensato in relazione al rispettivo luogo, si arriva a una pluralità di divinità locali che diventano così, nello stesso tempo, divinità particolari delle relative località. Una certa eco di tali tendenze si può constatare persino in ambito cristiano, allorché per dei fedeli meno illuminati le Madonne di Lourdes, di Fatima o di Loreto sembrano proprio esseri diversi e per nulla la stessa persona.”

(Joseph Ratzinger, Introduzione al Cristianesimo, ed. Queriniana, pp. 113-114, 2005. 26^ edizione- 1^ ed. Tedesca 1968)

Per quanto ci riguarda in queste nostre ricognizioni, il concetto di Tradizione è orientato all’interpretazione del termine che ne ha dato Ernst Junger, secondo cui  si tratta del contatto mai interrotto con forze sovrumane, per la cui responsabilità ogni generazione risponde a se stessa, ovviamente sulla linea viva di un Magistero.

Va aggiunta qualche altra annotazione per capire l’uso potenzialmente sacrale di continuità dei nostri ambienti tholoidi in tempi post-antichi e Cristiani, di Tradizione Bizantina, dei Cavalieri Teutonici o altro. La riflessione sulla diversa iconografia della stessa idea di Resurrezione nell’Oriente Cristiano rispetto al Cattolicesimo occidentale si presta ad utili considerazioni sul tema dell’apparire nelle Ierofanie di Luce e del misterioso rito ancestrale, perfettamente compatibile con le “stanze della Gurfa”, della fase di discesa-Catabasi al mondo infero che precede l’Anastasi di risalita luminosa. Nella Tradizione della Chiesa Cattolica la Pasqua viene pensata e figurativamente rappresentata, con la potenza folgorante del Cristo Risorto che, in uscita dal sepolcro, vince definitivamente sulla Morte. Sono tantissime le opere d’arte che supportano queste idee. Nella Tradizione della Chiesa Ortodossa-Bizantina le Icone del Risorto sono molto poche e la Pasqua viene ritualmente celebrata meditando sulla discesa agli Inferi, dove si compie il vero riscatto con la Resurrezione definitiva dell’umanità caduta, figlia di Adamo ed Eva, ad opera di Gesù Cristo con il mistero dei tre giorni ctonii. “Come Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’Uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra”, scrisse l’Evangelista Matteo.

La Tradizione cristiana contempla il Mistero del Sabato Santo con il silenzio liturgico per il ‘Re del Mondo che dorme’.

Nell’Anastasis di Costantinopoli (Fig.1) viene riassunto e rappresentato nella potente ‘mandorla di Luce’ il Mistero della discesa-Catabasi di Cristo agli Inferi.

Fig. 1 – Anastasis di Costantinopoli, 1310-1320

Altro riferimento suggestivo di sintesi scultorea è il Cristo Velato, di Giuseppe Sanmartino (1753), nella Cappella Sansevero di Napoli (Fig.2). È l’opera che pone in maniera più attenta e profonda il rapporto misterico fra Morte e Resurrezione cristiana. E’ il suggestivo ed enigmatico rimando nelle apparenze del Visibile e dell’Invisibile, del Velare, dello Svelare e del Ri-Velare; di quel sudario/Sindone marmoreo e miracolosamente trasparente che coglie l’attimo del respiro fra Morte e Vita del Cristo appena prima della Resurrezione, fra Tenebre e Luce.

Fig. 2 – Cristo Velato (1753), di Giuseppe Sanmartino, Cappella Sansevero di Napoli

La Catabasi del Sabato Santo è ben sintetizzata in due immagini pittoriche esemplari: Pietro Lorenzetti, Discesa al limbo (Fig.3) e Cristo trae Adamo dagli Inferi, Venezia, Basilica di San Marco (Fig.4).

Fig. 3 – P. Lorenzetti, Discesa al limbo (1320), Assisi, chiesa di San Francesco

Fig. 4 – Cristo trae Adamo dagli Inferi (1250), Venezia, Basilica di San Marco

Il Sabato Santo è il giorno liturgico del buio e delle tenebre, del silenzio più inquietante, nella Tradizione Cristiana. Gesù Cristo scende nell’Ade per poi ascendere al Paradiso. E’ conoscenza antichissima praticata in forma iniziatica in tutti i riti di Catabasi-Anastasi, discesa nella Morte e risalita di Resurrezione, nei culti mediterranei. Gesù Cristo la pratica definitivamente per la salvezza universale “alla pienezza dei tempi”. Il Credo o Simbolo degli apostoli è l’antichissima formula di fede del Cristianesimo. La parola Symbolum comparve in testi cristiani nel III secolo e venne inserita quale parte integrante nel rito del battesimo: “Gesù patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte.”

  1. Zolla ne ha scritto un testo formidabile nel 2002, Discesa all’Ade e resurrezione, ed. Adelphi, dal quale riporto la parte più illuminante: “Accompagnando insieme a Gesù la discesa nell’Ade, tutti avrebbero rifatto il percorso di Odisseo e di Enea. … Gesù vi scese e fu veduto mentre attraversava i torrenti inferi, quindi spingeva in alto Adamo, Eva e i patriarchi salvati. …Gesù scende nell’Ade e sale corporalmente al Paradiso, ombra di morte e fulgida stella fuse insieme, tenebra impenetrabile e luce sfolgorante divenute la stessa identica cosa… La liturgia della Chiesa orientale riproduce fedelmente queste opposizioni. La festa più importante dell’anno è la Pasqua, e l’adiacenza di venerdì e sabato ne forma il simbolo primario.”

Auguri di buona Pasqua.

Carmelo Montagna

Ciminna: il produttore del film “Io capitano” in visita al set e alla mostra “Il Gattopardo” realizzata da BCsicilia

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Il produttore del film “Io capitano”, la celebre pellicola diretta da Matteo Garrone che tratta dell’emigrazione africana verso l’Europa, Joseph Rouschop e la moglie sono stati a Ciminna in visita ai luoghi del set “Il Gattopardo”, capolavoro cinematografico del famoso regista Luchino Visconti.

Nella lunga passeggiata, guidata dal Presidente di BCsicilia di Ciminna Giuseppe Cusmano, accompagnato dall’Assessore Michele Avvinti, Rouschop ha visitato i luoghi del set del prestigioso film: da piazza Fontanelle dove arriva e riparte il cavaliere Chevalley, incaricato di offrire al principe la carica di senatore del Regno, a piazza Matrice luogo in cui arriva il corteo di carrozze dei Salina, fino alla chiesa madre, dove viene recitato il Te Deum. Infine i coniugi hanno molto apprezzato la mostra realizzata da BCsicilia e dal “Centro Studi la Donnafugata del Gattopardo” con più di trecento foto che ricostruiscono i tre mesi di lavorazione della indimenticabile trasposizione cinematografica del popolare romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Nella foto: Avvinti, Rouschop, Cusmano e la moglie di Rouschop.

Giornale di Cefalù, il Vescovo alla messa di Pasqua all’Ospedale Giglio: la salute di ogni persona non ha prezzo, è un bene incalcolabile

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Il Vescovo di Cefalù mons. Giuseppe Marciante ha celebrato la Pasqua presso l’Ospedale Giglio, nel 7° anniversario del suo ingresso in Diocesi. I servizi sanitari – ha affermato – devono stare al primo posto nei bilanci dello Stato e della Regione; la vita e la salute di ogni persona non ha prezzo, è un bene incalcolabile. Il “profumo” del nostro Giglio deve far crescere sempre di più la qualità della sanità, E poi la sollecitazione finale al nuovo consiglio di amministrazione con il presidente Di Maria ed il direttore generale Albano: sono importanti i ponti già gettati con gli altri ospedali, serve ora quello con l’ospedale di Petralia Sottana. Elezioni del Consiglio Metropolitano del 27 aprile: per Cefalù un solo candidato il Vicesindaco Rosario Lapunzina. Club Alpino, la sezione locale fuori dal Consiglio Regionale. Gli eletti invece del gruppo cittadino: intervista a Josè Gugliuzza. Per un mese, dal 19 aprile al 18 maggio, una mostra alla Fondazione Mandralisca, a cura dell’agenzia ANSA: l’eredità di Falcone e Borsellino. Ne parliamo con il giornalista Franco Nicastro. IV Edizione delle Marce della Passione. Esibizione della Banda Musicale “Vincenzo Maria Pintorno”, diretta dal Maestro Andrea Cangelosi.
Questi i servizi principali del Giornale di Cefalù – anno 42 n.1836 – videonotiziario – web diretto e condotto da Carlo Antonio Biondo; dal 17 aprile 2025 su facebook profilo Adriano Cammarata e sul canale you tube Carlo Antonio Biondo. Archivio Giornale su cammarataweb; link su tutti i social.

Prosegue la gestione dei piani per il ridimensionamento dei daini nel Parco delle Madonie 

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Si è conclusa la due giorni dedicata al censimento della popolazione di daino all’interno del Parco delle Madonie, un’attività programmata e coordinata dal personale tecnico dell’Ente Parco con il supporto anche di Egidio Mallia, referente tecnico scientifico del piano di gestione della specie, che ha visto l’impiego di tecniche standardizzate di rilevamento per garantire la massima affidabilità e confrontabilità dei dati nel tempo. Il monitoraggio, svolto dagli oltre 50 operatori appositamente formati, è stato effettuato tramite conteggio da postazione fissa in località predefinite, distribuite in modo rappresentativo sull’intera superficie dell’area protetta.
“Disporre di dati attendibili è un  aspetto fondamentale per definire strategie efficaci di conservazione e gestione della fauna selvatica – sottolinea Salvatore Caltagirone Commissario straordinario dell’Ente Parco delle Madonie – specie in contesti ad alta valenza naturalistica, dove l’eccessiva presenza di ungulati può compromettere fortemente le componenti vegetazionali ed  il mantenimento della biodiversità e dei delicati ecosistemi dell’area  protetta”.
Prima dell’avvio delle attività, tutti gli operatori,  personale e rappresentanti del Parco, selecontrollori e collaboratori, hanno partecipato a una lezione tecnica di ripasso metodologico, volta ad assicurare uniformità nella raccolta dei dati e corretto utilizzo delle schede di rilevamento. Il censimento si è svolto nel pomeriggio fino al crepuscolo, con l’impiego di strumenti ottici e secondo protocolli scientificamente validati. Il mantenimento delle stesse postazioni impiegate negli anni precedenti consente di rilevare variazioni significative nella distribuzione e densità della popolazione nel tempo, contribuendo così a una lettura accurata delle dinamiche ecologiche in atto.
Questa attività, prevista all’interno delle azioni di monitoraggio faunistico del piano di gestione della specie, rappresenta uno strumento essenziale per una pianificazione sempre più corretta e consapevole degli interventi gestionali futuri, non solo nei confronti del daino, ma in un’ottica più ampia di equilibrio ecosistemico e corretta gestione della fauna selvatica.

Sp24 Scillato-Caltavuturo: entro un anno la riapertura della strada danneggiata dalla frana nel 2015

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Entro la primavera del 2026 saranno conclusi i lavori di ricostruzione del tratto della strada provinciale 24, Scillato-Caltavuturo (dal km 2+800 al km 5+400), danneggiato dalla frana che nel 2015 aveva interessato anche il viadotto Himera dell’A19. È questo il termine ultimo indicato, in seguito a un sopralluogo tecnico voluto dalla Struttura per il contrasto del dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

Nell’occasione, sono stati concordati i tempi e le modalità dell’intervento. Erano presenti il direttore della Struttura, Sergio Tumminello, con il capo dell’Area tecnica, Giovanni Lo Cascio, il responsabile unico del procedimento, Antonino Terrana della Protezione civile regionale, il direttore dei lavori, Paolo Barsotti dello Studio Ingeo Ingegneri e Geologi Associati, il titolare dell’impresa Bdf Appalti di Agrigento, Bartolo De Francisci. Tre le linee di finanziamento dell’opera, per un totale di 13 milioni di euro, di cui 7,5 milioni di risorse della Protezione civile regionale, 4 milioni provenienti dal Pnrr e 1,5 milioni stanziati dalla Struttura commissariale.
Nel corso del sopralluogo è stato illustrato lo stato dei lavori sin qui eseguiti, che prevedono la definizione di opere di contenimento e di sistemazione idraulica attinenti al tracciato stradale e la costruzione di un viadotto a tre campate con uno sviluppo complessivo di cento metri. Le strutture di fondazione saranno realizzate su grandi pozzi drenanti, costruiti con pali trivellati in cemento armato e tirantati su due ordini, per buona parte già in avanzato stato di realizzazione. Previste, inoltre, varie opere di ripristino del tratto di strada, snodo strategico per i collegamenti del comprensorio Termini Imerese, Cefalù, Madonie.

«Dal confronto avuto oggi con l’impresa aggiudicatrice e con la direzione dei lavori – commenta Tumminello – è stato possibile esaminare i problemi emersi in questi mesi. La sinergia con il dipartimento della Protezione civile è stata decisiva per accelerare la realizzazione di un’opera di grande importanza e che garantirà la massima sicurezza».

Trabia, Carabinieri del Reparto di Termini Imerese arrestano uno spacciatore

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Nel corso di mirati servizi antidroga i carabinieri del Reparto Territoriale di Termini Imerese, hanno arrestato un pregiudicato 25 enne del posto perché colto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile durante un controllo dinamico, in Trabia hanno intercettato un’autovettura alla quale hanno intimato l’ALT. Il conducente, prima di arrestare la marcia, tentava di disfarsi di un panetto di hashish di circa 83 grammi che gettava dal finestrino ma che veniva prontamente recuperato dai carabinieri della Sezione Radiomobile. Perquisito il giovane, addosso dello stesso è stata rinvenuta la somma contante di 210 €uro in piccoli tagli e successivamente, a seguito di perquisizione effettuata presso l’abitazione del medesimo, sono stati recuperati e sequestrati ulteriori 10,5 grammi di sostanza stupefacente della medesima tipologia suddivisa in dosi, nonché materiale vario per il confezionamento. Il giovane è stato posto agli arresti domiciliari e a seguito del giudizio di convalida il Tribunale di Termini Imerese disponeva la sua sottoposizione alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, di permanenza in casa in orario notturno e di presentazione alla polizia giudiziaria.

All’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania la “Carota Novella di Ispica IGP” protagonista dei piatti dello chef Peppe Giuffrè

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Si è svolto presso l’Istituto professionale di Stato per i servizi di enogastronomia e ospitalità alberghiera “Karol Wojtyla” di Catania, il primo dei quattro seminari programmati dal Consorzio della Carota Novella di Ispica IGP, al fine di raggiungere al meglio e con delle sessioni dedicate più tecniche, gli operatori del settore del canale Ho.Re.Ca. nel territorio di produzione della carota, così che gli stessi possano essere i primi ambasciatori del prodotto nei confronti dei consumatori.

Lo chef Peppe Giuffrè, in collaborazione con gli alunni dell’Istituto Alberghiero ed il prof. Michele Craparo, hanno declinato la Carota Novella di Ispica IGP in ogni forma e piatto, dal “dolce” al “salato”, dalla cassata al tramezzino e al sempre gustosissimo pancarota.

“Per me – sottolinea Giuffrè – è stata l’occasione per arricchire la conoscenza di questo ortaggio d’eccellenza dell’ortofrutta italiana. Il mio desiderio è di far vivere ai ragazzi una palestra gastronomica con l’augurio di formare i futuri allenatori del buon gusto”.

La carota è stata proposta in olio evo, in sale marino, al miele di ape nera, un tour assaporando questo delizioso ortaggio naturale, come piatto unico e un delizioso dessert.

Il Prof. Rosario Mauro, docente di Orticoltura e floricoltura all’Università di Catania, nel corso del suo intervento, ha fatto un excursus storico sull’evoluzione della coltivazione della Carota Novella di Ispica, con particolare attenzione agli areali di produzione coinvolti e alle trasformazioni che hanno interessato alcune tecniche agronomiche nel corso del tempo. Il prof. Mauro ha ricostruito alcune tappe principali, dagli esordi della coltivazione fino al consolidamento del comparto produttivo e al riconoscimento ufficiale della Indicazione Geografica Protetta (IGP), che ha sancito il valore identitario di questo prodotto tipico. Nel corso dell’intervento ha altresì illustrato alcune caratteristiche salienti del disciplinare di produzione, con focus sugli aspetti più rilevanti in termini di sostenibilità del comparto e valorizzazione del territorio. Infine, il prof. Mauro, ha riservato uno spazio alle principali peculiarità qualitative della Carota Novella di Ispica, sia sotto il profilo organolettico, sia sotto quello nutrizionale ed igienico-sanitario, evidenziando come tali caratteristiche derivino dal profondo legame tra la coltura e il suo ambiente di coltivazione, che ne influenza in modo determinante l’unicità e il pregio.

Massimo Pavan, presidente del Consorzio di Tutela IGP che raggruppa tutti i produttori e confezionatori della Carota Novella di Ispica ha ricordato che “oggi è la Giornata nazionale del Made in Italy dedicata alla promozione della creatività e dell’eccellenza italiana. In quest’ottica, stiamo portando avanti anche un progetto gastronomico e culturale di valorizzazione condivisa della Carota novella di Ispica IGP. Un ortaggio d’eccellenza dal profumo particolare e deciso, dall’aroma erbaceo e dalla croccantezza speciale”.

Questo ortaggio dalle caratteristiche peculiari, viene promosso dal Consorzio di Tutela IGP attraverso il progetto “La carota novella d’Ispica IGP in Ho.Re.Ca.” finanziato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF). I prossimi seminari si svolgeranno a Ragusa (13 maggio), Palermo (16 maggio) ed Enna (20 maggio).

Porto di Termini Imerese ottiene certificazioni ISO 9001 e ISO 14001 per efficienza operativa, tutela ambientale e sviluppo sostenibile

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L’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale ha ottenuto le certificazioni per gli standard ISO 9001 e ISO 14001, rilasciate da DNV, uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale. Due riconoscimenti – consegnati dal Sales Manager Centre South Italy and Channel Manager per DNV, Gregorio Orlandi, e dal Sales Area Manager per DNV Michele Intreccialagli, al segretario generale dell’AdSP Luca Lupi –  che sottolineano l’impegno dell’AdSP verso la qualità dei processi gestionali e la sostenibilità ambientale, e che individuano negli scali occidentali un modello virtuoso nel panorama internazionale.

La certificazione ISO 9001 attesta la capacità dell’AdSP di garantire efficienza operativa e rispondere alle esigenze degli stakeholder attraverso processi gestionali di alta qualità. La certificazione ISO 14001, invece, sottolinea l’impegno verso la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile, principi fondamentali per affrontare le sfide della decarbonizzazione e della transizione energetica. Entrambi si inseriscono in un contesto di crescita dei volumi di traffico merci e passeggeri nei porti del network.

I porti dell’AdSP del Mare di Sicilia occidentale rappresentano oggi un sistema strategico per il Mediterraneo, grazie a una visione integrata e lungimirante che ha trasformato queste infrastrutture in nodi interconnessi di sviluppo economico e culturale. Non più entità isolate, ma una rete complementare e sinergica, capace di attrarre flussi commerciali e turistici, rispondendo alle sfide della competitività globale.

Digitalizzazione e sostenibilità sono pilastri centrali della strategia dell’AdSP: “La nostra missione è quella di rendere i porti della Sicilia occidentale non solo infrastrutture funzionali ma veri e propri motori di crescita economica e culturale per l’intera regione”, commenta Luca Lupi, segretario generale dell’AdSP. E continua: “Queste certificazioni sono il frutto di un lavoro che ha coinvolto per oltre un anno tutto il personale dell’Authority e che è stato condiviso con gli stakeholders, unendo pragmatismo e visione strategica. Continueremo a investire nell’efficienza, nella digitalizzazione e nella sostenibilità per affrontare le nuove sfide globali”.

Massimo Alvaro, AD di Business Assurance Italy in DNV, aggiunge: “Le certificazioni ISO 9001 e ISO 14001 dei porti della Sicilia occidentale rappresentano standard internazionali riconosciuti che richiedono un impegno costante e una rigorosa attenzione ai dettagli. La loro attribuzione attesta che l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale ha implementato sistemi di gestione efficaci, in grado di rispondere alle aspettative degli stakeholder e alle esigenze del mercato, garantendo al contempo la tutela dell’ambiente e la sostenibilità delle operazioni. Questo risultato testimonia l’impegno dell’AdSP verso un miglioramento continuo delle proprie prestazioni, adottando un approccio sistematico e proattivo per posizionare i porti della Sicilia occidentale come modello di eccellenza nel Mediterraneo”.

Con nuovi interventi infrastrutturali già pianificati, l’AdSP guarda al futuro con ambizione, pronta a consolidare il proprio ruolo di snodo logistico fondamentale per il Mediterraneo e leva di crescita per l’intera regione.

Palermo, 30 Libri in 30 Giorni: si presenta il libro di Sara Favarò “Adelasia. Madre del Regno di Sicilia e Regina di Gerusalemme”

Organizzato da BCsicilia e dal Club culturale Andromeda, nell’ambito dell’iniziativa 30 Libri in 30 Giorni, si presenta giovedì 17 Aprile 2025 alle ore 16,30, presso la Sala Marceau dei Cantieri Culturali della Zisa in via Paolo Gili a Palermo, il volume di Sara Favarò “Adelasia. Madre del Regno di Sicilia e Regina di Gerusalemme”. Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, e di Salvatore Abbruscato, Presidente Club culturale Andromeda, è previsto l’intervento di Sandra Guddo, Scrittrice e Critico letterario. Sarà presente l’autrice.

Il libro è un affascinante intreccio di storia, poesia e tradizione. Attraverso la narrazione della vita di Adelasia, moglie del Gran Conte Ruggero I e madre del primo Re del Regno di Sicilia, Ruggero II, l’autrice offre un ritratto vivido di una donna straordinaria. Adelasia, con la sua maturità e arguzia politica, si distingue per il suo coraggio e la sua capacità di governare con giustizia. Il romanzo mette in luce la figura di Adelasia, che affronta con intelligenza e creatività le sfide del suo tempo. Mostra come il contesto storico, lungi dall’essere stagnante, fosse pieno di idee, cambiamenti e guidato da una grande donna determinata a promuovere il progresso Adelasia del Vasto (1075-1118), originaria della nobile famiglia Aleramica, rappresenta una delle figure femminili più influenti del Medioevo. La sua famiglia era nobile e molto ricca. Il padre, Manfredo, della dinastia degli Alerami, era un prode cavaliere. Aveva due fratelli: Bonifacio e Anselmo. A soli 15 anni sposò il Gran Conte Ruggero I, dando vita a una discendenza che avrebbe plasmato il Regno di Sicilia. Dopo la morte del marito, Adelasia divenne regina di Gerusalemme, sposando Baldovino I. È ricordata per la sua incorruttibile forza di volontà, il suo ruolo politico cruciale e il suo contributo alla promozione culturale nella Sicilia normanna.

L’autrice Sara Favarò, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, è scrittrice, giornalista, studiosa di tradizioni popolari, poetessa, attrice e cantautrice. Ha pubblicato 80 libri: favole, romanzi, poesie, saggi, testi teatrali, soggetti per il cinema. Attrice, recita dal 1975. Dirige il gruppo teatrale e musicale SikeliA. La sua prima incisione discografica è del 1980, seguita da molte altre. Collabora con le scuole in progetti di legalità, teatro, canto e recupero della cultura siciliana. Ospite di emittenti radiotelevisive mondiali quali la TV tedesca NDR, Hessischer Rundfunk di Francoforte, WDR di Colonia, Bayerischer Rundfunk di Monaco, la slovena Radio Capodistria, l’australiana Rete Italia di Melbourne, le italiane RAI, MEDIASET, LA7, ha ricevuto recensioni dalla stampa internazionale: le tedesche Brigitte, Elle, El Mundo di Madrid, La Fiamma di Melbourne, Il Globo di Sidney, Il Cittadino Canadese, Corriere Italiano di Montreal, Sikania in America. È autrice di centinaia di articoli sul folklore e inchieste sociali.

San Mauro Castelverde: dopo dodici anni torna “A Visària”, la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo

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San Mauro Castelverde si prepara a rivivere una delle sue tradizioni più sentite e partecipate: la Sacra Rappresentazione della Passione e Morte di Cristo, conosciuta come “A Visària” che, dopo dodici anni di pausa, torna per la sua IX edizione.

L’appuntamento è per sabato 19 aprile, a partire dalle ore 9.30, con un’imponente processione in costumi storici che animerà le vie del centro storico. L’evento, organizzato dall’Associazione culturale e musicale “L’Eremo”, si svolge in collaborazione con il Comune e la Parrocchia di San Mauro Castelverde, la Città Metropolitana di Palermo e il Ministero della Cultura.

Oltre 100 figuranti, per lo più giovani del paese, daranno vita alle scene più significative della Via Crucis, lungo un percorso itinerante che parte da via Teatro e si concluderà nel suggestivo scenario dei ruderi del Castello, a Piano San Giorgio, con la scena della Crocifissione.

Tra le tappe principali: Ultima Cena in via Teatro, Orto del Getsemani in via Garibaldi, Sinedrio e Pretorio romano in piazza Municipio, Condanna a morte e salita al Golgota, con i soldati romani a cavallo e il Cristo che porta la croce.

Il ritorno di “A Visària” rappresenta un’importante occasione di contemplazione e spiritualità, oltre a rafforzare i legami comunitari e mantenere vive le tradizioni locali. La Settimana Santa è da sempre un momento di grande partecipazione per la comunità di San Mauro Castelverde, e il ritorno di “A Visària” è un ulteriore segnale di rinascita per la comunità che accoglie i visitatori in un clima di intensa partecipazione emotiva e di rinnovata speranza pasquale.

Tutti gli aggiornamenti e i dettagli dell’evento sono disponibili sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram dell’Associazione culturale e musicale “L’Eremo”, nonché sui canali social ufficiali del Comune di San Mauro Castelverde.