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Al via a Palermo il Corso “1915-18. La Sicilia nella Grande guerra: inediti aspetti del conflitto”

Inizia giovedì 14 aprile 2025 alle ore 17 il Corso “1915-18. La Sicilia nella Grande guerra: inediti aspetti del conflitto” che sarà tenuto dal prof. Alessandro Bellomo, presentazione a cura del dott.  Alfonso Lo Cascio, Presidente  regionale BCsicilia. Le lezioni si terranno dalle ore 17,00 alle ore 18,30 presso la Sede di BCsicilia in via Giovanni Raffaele, 7 a Palermo. E’ possibile seguire gli incontri anche on line. E’ obbligatoria la prenotazione, per informazioni ed iscrizioni: Tel. 346.8241076 – Email: [email protected]. Alla fine del Corso verrà rilasciato un Attestato di partecipazione.

Sono previste sette lezioni che si terranno, oltre il giovedì 24, mercoledì 30, giovedì 8, 15, 22, e mercoledì 28 maggio ed infine giovedì 5 giugno. Questi gli argomenti che saranno affrontati: “l ruolo della Sicilia nella Grande Guerra”, “L’uso dei gas asfissianti”, “Il sommergibile, il carro armato, l’aereo: una nuova visione della guerra”, “L’epopea dei dirigibili: ascesa e tramonto di un mezzo aereo”, “Il Giappone nel Mediterraneo: un inedito aspetto della guerra”, “I campi di concentramento in Italia: la Sicilia”, “Le tragiche conseguenze di un iniquo trattato di Pace”. L’iniziativa è promossa da BCsicilia, dall’Università Popolare e dalla Casa Editrice Don Lorenzo Milani.

Alessandro Bellomo. La sua passione per la storia e per la ricerca lo hanno portato ben presto ad acquisire un notevole bagaglio di dati, informazioni e notizie che lo pongono nelle condizioni di potersi inserire, a pieno titolo, nel panorama degli scrittori specializzati nelle trattazioni dei conflitti avvenuti in Sicilia nei secoli scorsi e di quelli relativi alle due guerre mondiali. Vasta è la produzione di libri e lavori, di carattere preminentemente storico-militare, tra i quali ricordiamo: “Sulle  tracce  dei  russi  in Sicilia”; “La  Sicilia  dei  russi”; “Bombe su  Palermo”;  “1943: il martirio di un’isola”;  “La Sicilia e l’Aviazione nella Prima Guerra Mondiale: Vittorio Ducrot e il contributo siciliano all’Italia”; “La Resistenza e i Siciliani” e  “Le Fortificazioni della città di Palermo dall’antichità ai giorni nostri”. Innumerevoli le pubblicazioni di articoli di carattere scientifico, le relazioni sul tessuto urbanistico e sul patrimonio monumentale della città di Palermo, e su altre diverse tematiche e “curiosità”. Possiede un’ampia collezione fotografico-documentale  sulla Prima e Seconda Guerra Mondiale, materiale con il quale ha contribuito all’allestimento di mostre ed esposizioni in tutta l’Isola. Collabora con la Soprintendenza del mare della Regione Siciliana ed ha partecipato, quale consulente storico, a diverse conferenze di alto livello tecnico e ad alcuni servizi  televisivi anche a carattere nazionale.

L’agopressione, una antica tecnica della sapiente medicina cinese

Intorno al 300 a. C. fece la sua comparsa in Cina un testo destinato a diventare non solo un classico della medicina cinese, ma anche un preciso riferimento storico per la teoria medica orientale: si tratta del Canone di Medicina Interna dell’imperatore giallo, tradotto in moltissime lingue e attentamente studiato da chi si occupa di medicina cinese. L’importanza di questo testo, pubblicato in un periodo di grandi conflitti in Cina tra vari stati combattenti e all’alba del predominio su tutto il territorio cinese dello stato di Ch’in, non risiede nella sua antichità. La medicina cinese era, allora, già piuttosto evoluta: i primi documenti storici relativi alla dottrina medica cinese sembra che risalgano al 1800 a. C. all’inizio della dinastia Shagg, e si sviluppò già in maniera sufficientemente organica durante la dinastia Yin e questo sembra testimoniato da precisi reperti archeologici, come ossa per uso divinatorio, scapole e gusci di tartaruga recanti scritte incise nei più antichi caratteri cinesi.

Già al periodo intercorrente tra il 1100 e il 1800 a. C. risale il ‘Libro dei rituali’, il più antico codice medico della medicina cinese nel quale vengono accuratamente descritte le specializzazioni sanitarie e le prime forme della professione. Ma nel ‘Canone della Medicina interna’ fa la sua comparsa, per la prima volta, nel contesto dell’arte medica, il concetto di Yang e Yin, che introduce al concetto fondamentale della teoria medica cinese.

Yin e Yang rappresentano i due principi fondamentali dell’esistenza e della natura: se Yin è l’aspetto in ombra di un monte, Yang è l’aspetto assolato; se Yang è il sole, Yin è la notte. Si tratta cioè dei contrari che poi si armonizzano nel ‘Tao’, l’unificazione appunto degli opposti. Yin e Yang sono in ogni organismo, così come in tutta la natura e se prevale l’uno prevarranno i suoi aspetti, così come se prevale l’altro. L’organismo è tutto una serie di opposti che si riconciliano. Un organo, cioè, si può ammalare per eccesso di Yin e deficit di Yang, o viceversa. Insieme a questo principio, il ‘Canone’ introduce il concetto di energia vitale, di Qi, una sorta di corrente energetica che attraversa, mediante dei ‘canali’ tutto l’organismo. Un turbamento della circolazione dell’energia è esso stesso causa di malattia. La soluzione, consiste nel riequilibrare questo equilibrio stimolando certi punti focali responsabili del ‘blocco’ energetico. Su questa base si sviluppò in Cina la dottrina dell’agopuntura, ormai largamente accettata anche in Occidente.

L’agopuntura rappresentò, quindi, il nucleo centrale del sistema sanitario cinese. Molto meno nota è un’altra tecnica, anch’essa antichissima e molto più ‘popolare’: l’agopressione.

L’agopressione è una sorta di ‘parente povera’ dell’agopuntura, anche se è fondata sugli stessi principi, cioè sul fatto che la stimolazione di certi ‘punti’ può produrre un significativo miglioramento o la scomparsa di alcuni sintomi. Non è qui il caso di stare a discutere del confronto tra quanto ci dice la medicina cinese e quanto noi oggi sappiamo effettivamente in termini di scienza occidentale. L’agopressione si propone semplicemente come ‘medicina d’urgenza’ della tradizione cinese. L’azione della pressione sui punti dell’agopuntura, è naturalmente simile ma non identica a quella dell’ago: si tratta di un’azione meno energica, meno efficace, ma anche meno pericolosa.

Indicazioni dell’agopressione

L’agopressione sembra particolarmente indicata come primo approccio terapeutico nei bambini, per le malattie o i sintomi nervosi o psicosomatici, per i disturbi sessuali e, soprattutto, per l’eliminazione momentanea del dolore. Si tratta, è bene ricordarlo, di una ‘cura’ momentanea, sintomatica, e non deve mai essere – secondo le stesse indicazioni cinesi – sostitutiva di una cura vera e propria basata sull’intervento sulle cause della malattia. Va quindi considerata una sorta di ‘pronto soccorso’ casalingo, che spesso riesce ad ottenere dei successi notevoli.

Il metodo ha anche delle precise ‘controindicazioni’: non va usato nelle donne in stato di gravidanza, nei momenti di perturbazioni ambientali (periodo di luna piena, canicola, uragani, vento molto forte) o soggettive (ubriachezza, eccitazione, grande fatica, o in caso di una seria malattia organica, specialmente cardiaca, o circolatoria; il soggetto deve essere sempre disteso o seduto; non va usata inoltre vicino ai pasti o in condizioni igieniche non ottimali, che possono andare dalle mani sporche a locali non bene areati, o quando la pelle intorno al punto sul quale applicare l’agopressione è contusa, ferita o infetta. Inoltre è bene che l’agopressione sia effettuata proprio sui punti indicati, e non su altri per quanto possano sembrare sensibili, o dolenti. Anche l’operatore deve essere in uno stato d’animo calmo, anche se deciso, nell’effettuare l’azione di agopressione, con precisione e determinazione.

La tecnica dell’agopressione

All’inizio dell’intervento di agopressione il soggetto deve essere rilassato. Se non lo è, il rilassamento può essere raggiunto con delle tecniche specifiche, deputate, in agopressione, proprio a questo scopo. Un equivoco che può sorgere è quello relativo al concetto stesso di ‘punto’. In cinese l’espressione equivalente è Hsueh che non si traduce letteralmente come ‘punto’, bensì come ‘depressione’, ‘cavità’ o ‘foro’. È per questo che ogni ‘punto’ è anche una cavità palpabile che, al tatto presenta una sua specifica cedevolezza facilmente riconoscibile dopo qualche esperienza.

Nella maggioranza dei casi, i punti sono bilaterali, e in queste condizioni, salvo quando è diversamente prescritto, la pressione va esercitata su entrambi i punti, meglio se contemporaneamente. La pressione da esercitare può durare da 1 a cinque minuti, con una media di due o tre minuti, e il trattamento abitualmente va praticato una sola volta al giorno.

Esistono quattro tecniche specifiche di agopressione. La prima, e più semplice, è la semplice pressione con il polpastrello; questa azione determina un effetto di drenaggio degli eccessi di energia ( Siè ). L’energia in questione è chiamata dai cinesi Wei.

Una seconda tecnica consiste nella pressione con l’unghia che, come nel primo caso, va esercitata con una certa forza. Anche questa azione determina un effetto di drenaggio, ma su una forma diversa di energia detta Yong. Molti esperti consigliano, quando si utilizzano queste due tecniche di associare un massaggio rotatorio contemporaneo di due, tre cicli al secondo, senza staccare il dito e senza però frizionare la pelle.

La terza modalità di pressione è la pressione con due dita sui lati del punto, tirando in direzione centrifuga. L’effetto è sempre Siè ( di drenaggio ) ma su ambedue le energie Yong e Wei. La quarta tecnica è quella della pressione con due dita sui due lati del punto come se si volesse fare uscire una scheggia. L’effetto prodotto non è di drenaggio, stavolta, ma di rinforzo dell’energia deficiente (Pou).

Repertorio dei disturbi

I disturbi sui quali l’agopressione vanta una sua efficacia sono numerosi. Dall’addome prominente dei bambini, agli effetti dell’alcolismo, alla tosse, al colpo di freddo, sino alle dismenorree, ai dolori articolari, al mal di mare e alle cinetosi in genere. Nella lista sono compresi anche il raffreddore con tosse, i reumatismi, lo svenimento e il torcicollo.

Naturalmente l’efficacia è solo sintomatica ed ognuno di questi disturbi può, a sua volta, essere trattato con una terapia completa di natura eziologica.

Poiché sarebbe impossibile elencare tutte queste modalità di intervento, ci limiteremo di seguito ad elencare una serie di sintomi e le relative tecniche di agopressione. Abbiamo scelto alcuni disturbi molto frequenti.

Stanchezza. Non si tratta della stanchezza dovuta ad una eccessiva fatica psichica o fisica, bensì alla stanchezza mattutina, abituale, per chi si alza dal letto già privo di energia e che abitualmente magari ricorre ad un ‘tonico’ per riacquistarla. In questo caso provare l’agopressione potrebbe avere un duplice effetto: evitare di assumere farmaci sulla cui efficacia ci sarebbe molto da discutere, e ottenere degli effetti naturali.

Il ‘punto’ sul quale agire si chiama Zusanli. È dislocato a circa 7,5 cm. sotto la rotula, a 2,5 cm. alla sporgenza esterna della tibia. Il suo massimo energetico va dalle ore 7 alle ore 9, periodo nel quale il trattamento va effettuato. Tale trattamento andrebbe iniziato preferibilmente in primavera.

Il soggetto può essere sdraiato o seduto. La pressione va esercitata con l’unghia del pollice, cominciando dalla gamba sinistra; l’intervento va eseguito la mattina, e ripetuto una volta alla settimana per tre mesi.

Stanchezza intellettuale. Il trattamento va effettuato solo se si tratta di stanchezza occasionale. Il punto si chiama Jingming, e si trova nella cavità tra la radice del naso e l’angolo interno dell’occhio. Il suo massimo energetico va dalle 15 alle 17. La pressione va effettuata sui due punti contemporaneamente e decisamente con l’indice e il pollice, insistendo sul fondo delle due cavità e rimontando leggermente in modo che i polpastrelli vi poggino.

Stitichezza. Vi sono due trattamenti con agopressione che vanno effettuati congiuntamente a giorni alterni per un periodo che può andare dai due ai tre mesi. Il successo è garantito nel 40% circa dei casi. Il primo punto si chiama Zhongji ed è dislocato lungo la linea mediana dell’addome, circa 10 cm. sotto l’ombelico. Il soggetto deve essere, al solito sdraiato o seduto e la pressione va esercitata fortemente con il pollice o con il palmo della mano. Il secondo punto si chiama Changqiang ed è posto a metà strada tra la prominenza dell’osso sacro e l’ano. Il soggetto deve essere rilassato e prono. La pressione va effettuata con l’indice esercitando poi un massaggio dal basso verso l’alto.

Eiaculazione precoce. Sono descritte diverse tecniche, ma una delle più semplici è la pressione sul punto Jiuwei situato sulla verticale dell’ombelico, appena sotto la punta dell’osso sternale. Il soggetto deve essere sdraiato e rilassato e la pressione esercitata con forza con il pollice.

Naturalmente, in ognuno dei disturbi che possono essere trattati secondo la medicina tradizionale cinese con l’agopressione, va tenuto presente il carattere momentaneo e il limitato significato della tecnica.

Si può essere scettici di fronte a queste tecniche, soprattutto perché esse si fondano su presupposti teorici molto diversi da quelli della medicina occidentale moderna. In tal caso dovremmo semplicemente ricordare che si tratta di strategie terapeutiche tradizionali che da millenni vengono praticate  con documentate prove d’efficacia, in una delle aree geografiche più estese e popolose del mondo, e culla di una delle più antiche e sapienti civiltà del pianeta, dove le regole e le tecniche della medicina moderna ortodossa non sono sicuramente assenti. Se esse continuano ad integrate con queste antiche tecniche terapeutiche tradizionali, ci sarà pure un motivo…

Giovanni Iannuzzo

Cefalù, nell’ambito della manifestazione Earh Day escursione alla Grotta Grande organizzata da BCsicilia

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Nell’ambito della manifestazione Earh Day Cefalù, organizzata da BCsicilia, con il patrocinio del Comune, si terrà venerdì 25 aprile 2025 alle ore 9,30 l’escursione guidata alla Grotta grande del Parco Urbano Rocca di Cefalù. Appuntamento presso la  biglietteria del Parco. Per informazioni e prenotazioni 320.6468568. L’escursione sarà guidata da Vincenzo Purpora, Responsabile del Gruppo speleologico di BCsicilia. Si raccomanda abbigliamento idoneo all’attività.

La Grotta del Cancello, meglio conosciuta come grotta Grande, fa parte del ricco sistema ipogeo del Parco della Rocca di Cefalù. Unica grotta “turistica” del Parco, si articola principalmente in tre ambienti, su tre livelli, riccamente concrezionati con stalattiti, stalagmiti, colonne, vele ed eccentriche, collegati da diversi corridoi più o meno articolati.  All’interno è possibile trovare il “relitto” di un vecchio laghetto oltre a testimonianze di un’antica antropizzazione.

Papa Francesco: il pastore che ha cambiato la Chiesa con la forza della tenerezza

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In un’alba segnata dal silenzio e dal dolore, il mondo ha appreso la notizia: Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre. Il suo cuore, instancabile nel servizio e nella misericordia, ha smesso di battere alle 07:35. Con lui se ne va una delle figure più amate, semplici e rivoluzionarie della storia contemporanea della Chiesa.

Un Papa venuto dalla “fine del mondo”

Quando il 13 marzo 2013 si affacciò per la prima volta dalla loggia di San Pietro, disse semplicemente: “Fratelli e sorelle, buonasera.” Parole semplici, ma piene di potenza. Nessun trionfalismo, nessuna formalità. Solo un cuore di padre che salutava i suoi figli. Era l’inizio di un pontificato che avrebbe lasciato un segno profondo.

Jorge Mario Bergoglio, nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, gesuita, figlio di emigrati italiani, era conosciuto in Argentina per la sua vicinanza ai poveri e il suo stile di vita austero. Scelse di chiamarsi Francesco, come il poverello di Assisi, dando subito un messaggio chiaro: una Chiesa povera per i poveri.

Un uomo, una missione: la misericordia

Papa Francesco ha incarnato il Vangelo con gesti semplici ma forti: lavare i piedi ai detenuti, abbracciare malati, visitare campi profughi, denunciare la tratta di esseri umani e l’indifferenza globale. Ha scelto il linguaggio del cuore, quello che arriva a tutti, anche a chi è lontano dalla fede. Ha invitato la Chiesa a “uscire”, ad abbandonare la logica dell’autoreferenzialità e ad andare incontro all’altro. Ha lottato contro il clericalismo, ha aperto spiragli di dialogo con altre religioni, e ha riportato al centro il valore della misericordia, tanto da dedicarle un intero Giubileo.

Una Chiesa dal volto umano

Sotto il suo pontificato, abbiamo visto una Chiesa che ascolta, accompagna e accoglie. Il suo invito a “non giudicare”, il suo sguardo verso le periferie esistenziali, e la sua lotta per il creato hanno ispirato milioni di persone, credenti e non. Encicliche come Laudato si’ e Fratelli tutti hanno lanciato appelli forti all’umanità per un mondo più giusto, più unito, più fraterno.

Il cuore del mondo piange, ma ringrazia

Oggi la Chiesa piange il suo Papa, ma allo stesso tempo lo ringrazia. Per la sua dolce fermezza, per la sua fede incrollabile, per il suo sorriso paterno, per averci insegnato a credere in una Chiesa viva, vicina e compassionevole.

Ci lascia un’eredità immensa, fatta di parole che resteranno scolpite:
“La misericordia è la vera forza che può salvare l’uomo e il mondo dal male.”
“Pregate per me.”
E noi preghiamo. Oggi più che mai.

Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre

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Papa Francesco è morto, lo ha annunciato Vatican News pochi minuti fa.

Si è spento a Casa Santa Marta dove risiedeva.

“Alle 7.35 il vescovo di Roma Francesco è tornato alla casa del Padre”. Lo ha annunciato il card. Farrell, “con profondo dolore”. “La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa”, ha proseguito il cardinale annunciando la notizia ai fedeli. “Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio uno e trino”.

Il mondo piange il “Papa della Speranza”. Tutti, proprio tutti, pensavamo che la situazione fosse migliorata dopo il cauto ottimismo dei giorni successivi al ricovero di Papa Francesco avvenuto il 14 febbraio a seguito della polmonite bilaterale che lo ha colpito, con conseguente infezione polimicrobica e le recenti uscite in Piazza San Pietro per salutare i fedeli.

Adesso è un momento di lutto, i credenti di tutto il mondo sono affranti per questa perdita che arriva in un momento difficile per la nostra casa comune (la Terra) e per la Chiesa che celebra il Giubileo della Speranza. Quest’ultima, parola molto cara al Santo Padre che ne ha fatto un punto fondamentale del suo pontificato.

Nato in Argentina da emigranti piemontesi, primo papa latinoamericano eletto al ministero petrino e primo gesuita ad assurgere a tale carica, dopo essersi diplomato come tecnico chimico ha scelto il sacerdozio, entrando nel 1957 come novizio nella Compagnia di Gesù. Compiuti gli studi umanistici in Cile e laureatosi a Buenos Aires in Filosofia, dal 1964 al 1967 è stato professore di Letteratura e di Psicologia. Il 13 dicembre 1969 è stato ordinato sacerdote, pronunciando i voti perpetui il 22 aprile 1973; dopo varie esperienze di insegnamento e la nomina a provinciale dell’Argentina (1973-79) è stato preside della facoltà di Teologia e filosofia di San Miguel (1980-86). Ultimata nel marzo 1986 la sua tesi dottorale, è stato destinato al collegio del Salvatore, da dove è passato alla chiesa della Compagnia nella città di Córdoba come direttore spirituale e confessore. Vescovo ausiliare di Buenos Aires e titolare di Auca, nel giugno 1997 è stato nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires e nel febbraio 1998 arcivescovo di Buenos Aires per successione, alla morte del cardinale A. Quarracino. Creato cardinale da Giovanni Paolo II nel febbraio 2001, dal novembre 2005 al novembre 2011 è stato presidente della Conferenza episcopale argentina. Membro del Pontificio consiglio per la Famiglia e della Pontificia Commissione per l’America Latina, il 13 marzo del 2013 è stato eletto papa al quinto scrutinio da 115 elettori, dopo la rinuncia al ministero petrino di Benedetto XVI avvenuta il mese precedente.

Il pontificato di papa Francesco è stato caratterizzato fin dagli inizi da una dimensione evangelica, aperta al dialogo interreligioso e alla tolleranza su temi di morale civile e familiare, e sostanziato da una forte vocazione ecumenica, attestata dai suoi numerosi viaggi episcopali e dall’indizione di un giubileo straordinario (8 dicembre 2015 – 20 novembre 2016). Autore delle encicliche Lumen fidei (29 giugno 2013, sul tema della fede come illuminazione), Laudato si’ (24 maggio 2015, sulla salvaguardia dell’ambiente), Fratelli tutti (3 ottobre 2020, sui cammini di fratellanza) e Dilexit nos (24 ottobre 2024, “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo”), nel 2023 ha pubblicato l’esortazione apostolica Laudate deum, in cui è tornato a riflettere sull’urgenza di implementare le strategie di contrasto alla crisi ambientale. Prolifica la sua produzione di scritti, volta a promuovere una visione del mondo che armonizza fede, giustizia e cura della creazione: Meditaciones para religiosos (1982), Reflexiones sobre la vida apostólica (1986); Reflexiones de esperanza (1992); La nación por construir. Utopía, pensamiento y compromiso (2005); Solo l’amore ci può salvare (2013); La Chiesa della misericordia (2014); Il nome di Dio è misericordia. Una conversazione con Andrea Tornielli (2016); La felicità in questa vita. Una meditazione appassionata sull’esistenza terrena (2017); Quando pregate dite Padre nostro (2017), Gaudete et exsultate (2018); nel 2021, Oltre la tempesta. Riflessioni per un nuovo tempo dopo la pandemia e Una grande gioia. Oggi è nato per noi il Salvatore; nel 2022, Noi crediamo e Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace. Tra i suoi scritti più recenti vanno citati i testi autobiografici Life. La mia storia nella Storia (con F. Marchese Ragona, 2024) e Spera (2025), e la raccolta di discorsi ai gesuiti Sii tenero, sii coraggioso.

A Geraci Siculo il 24 e 25 maggio rivive l’antico rito della Transumanza

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Un antico rito che si ripete, fedele al ritmo delle stagioni. Torna anche quest’anno a Geraci Siculo la Transumanza, l’evento che celebra il passaggio del bestiame verso i pascoli montani, in programma sabato 24 e domenica 25 maggio. Un appuntamento che unisce tradizione, cultura e promozione del territorio, nel cuore delle Madonie.

Il momento clou sarà, come sempre, lo spettacolare passaggio di centinaia di animali – tra mucche, pecore e capre – che attraversano il borgo medievale accompagnati da decine di pastori. Un corteo suggestivo che risale la montagna, lasciando le contrade più basse per raggiungere le alture siciliane, alla ricerca di prati freschi e temperature miti. Un rito antico, che segna per gli allevatori locali l’inizio dell’estate. Ma oggi la transumanza è molto più di una pratica pastorale: è una esperienza turistica e culturale unica, capace di coinvolgere visitatori, famiglie e studenti. L’evento è organizzato dal Comune di Geraci Siculo, in collaborazione con la comunità dei pastori, Edizioni Arianna, Pro Loco, Fagral e con il patrocinio dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, Sviluppo rurale e Pesca mediterranea.

Il programma ufficiale sarà reso noto nei prossimi giorni, ma sono attesi alcuni appuntamenti ormai consolidati: le visite guidate alle aziende zootecniche, i percorsi turistici nel centro storico, tra le numerose chiese e il celebre Salto del Ventimiglia, e l’allestimento de “u marcatu”, il mercato rurale che rievoca i sapori di un tempo. Qui, i partecipanti potranno assistere alla preparazione di tuma, ricotta e quagliata, e degustarle in un clima di festa e condivisione. Imperdibile anche il momento dell'”abbivirata”, quando gli animali, provati dalla lunga salita, si abbeverano alla grande fontana con lo Stemma dei Ventimiglia, simbolo storico del borgo. Un fine settimana, quello del 24 e 25 maggio, che si preannuncia come un’immersione autentica nella cultura agropastorale siciliana, capace di raccontare – attraverso gesti antichi e comunità vive – l’identità più profonda di Geraci Siculo.

Cerda celebra il suo carciofo con il Cynara Festival

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Dal 24 al 27 aprile torna a Cerda il Cynara Festival, imperdibile evento che celebra il carciofo spinoso, prodotto tipico e simbolo della città. Il clou il 25 aprile con la 43ª Sagra del Carciofo.

Il Cynara Festival è un evento che assimila gusto, cultura e tradizione con Cerda, che si anima con una serie di eventi che mettono in risalto le tradizioni locali e la gastronomia legata al carciofo. Tra le attività principali: degustazioni gratuite di piatti a base di carciofo, show cooking e laboratori culinari, sfilate di carretti siciliani, gruppi folkloristici, sbandieratori e cortei storici, concerti e spettacoli comici, mercatini artigianali e mostre culturali.

La manifestazione celebra il carciofo spinoso di Cerda, una varietà pregiata, coltivata su circa 700 ettari nel territorio comunale. Dal 1987, un monumento alto circa sette metri dedicato al carciofo troneggia davanti alla Chiesa Madre, simbolo della vocazione agricola della città.

Il Cynara Festival inizierà ufficialmente giovedì 24 aprile alle ore 16.00 con la banda musicale “Maria Santissima dei Miracoli” che suonerà per le vie del paese. A seguire il sindaco di Cerda, l’onorevole Salvo Gerarci inaugurerà la zona espositiva per poi dare inizio alla conferenza d’apertura e alla premiazione delle eccellenze cerdesi con il Premio Cynara presso l’Aula Consiliare con la presenza di Piero Muscari, founder di Eccellenze Italiane. Seguiranno degustazioni con piatti a base di carciofo e intrattenimento musicale con City of Dance Festival.

Venerdì 25 aprile sarà il grande giorno della 43ª Sagra del Carciofo con tantissimi eventi in programma nel corso della giornata, a partire dalla sfilata di vari gruppi folkloristici, all’esibizione dei sbandieratori, alla banda musicale “Vincenzo Bellini” e all’arrivo dei bersaglieri che darà inizio alla “Festa della liberazione” con il suggestivo ed emozionante alzabandiera e l’esecuzione dell’inno nazionale. A seguire degustazioni, intrattenimento musicale e animazione, artisti di strada e l’esilarante comicità di Sicilia Cabaret prima con Claudione e Vespertino e subito dopo di Matranga e Minafò.

Il Festival proseguirà sabato 26 aprile con degustazioni, intrattenimento e l’imperdibile concerto alle ore 22.00 di una delle più iconiche band italiane, I Cugini di Campagna, un pezzo di storia della musica italiana. Al termine del concerto si ballerà fino a notte con intrattenimento musicale, animazione e balli di gruppo. Domenica 27 aprile il Cynara Festival renderà omaggio alla Targa Florio e ai motori con il Raduno delle Vespe a cura del “Vespa Club Caccamo”, con l’evento “Rombo di motori a Cerda” in ricordo della Targa Florio e con il Raduno Auto Ferrari, l’esposizione delle vetture e il giro a bordo dei bolidi con i bambini speciali.

“Il Cynara Festival – dichiara l’onorevole Salvo Geraci, sindaco di Cerda – anche quest’anno vuole essere uno degli eventi enogastronomici di punta in Sicilia e celebra il carciofo spinoso di Cerda, prodotto che identifica la nostra comunità in tutto il mondo. Quattro giorni all’insegna di degustazioni gratuite, show cooking e laboratori culinari con protagonista il carciofo cerdese. Ma anche momenti culturali, concerti, animazione, spettacoli comici, stand gastronomici, mercatini artigianali, sfilate e mostre culturali. Momento clou dell’evento sicuramente la Sagra del Carciofo il 25 aprile, giunta alla 43ª edizione, con tantissimi eventi in programma e la celebrazione della Festa della liberazione. Da non perdere sabato 26 aprile il concerto dei Cugini di Campagna, che hanno fatto la storia della musica italiana. Un evento, il Cynara Festival, che vuole far conoscere ancora di più il carciofo spinoso di Cerda, favorendo i produttori, che devono adattarsi alle nuove esigenze commerciali, con l’auspicio di associarsi o consorziarsi per sviluppare la commercializzazione non solo del carciofo come prodotto di prima o seconda gamma ma anche per la trasformazione del carciofo come prodotto da utilizzare a tutto tondo, con una particolare attenzione anche al confezionamento, con packaging moderni e una presentazione del prodotto attuale con all’interno anche delle ricette in grado di esaltarne le peculiarità”.

Controlli su due cantieri nelle Petralie: 11 denunciati e 30.000 euro per violazione della sicurezza sui luoghi di lavoro 

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Undici denunciati tra datori di lavoro, coordinatori per la sicurezza nei luoghi di lavoro, preposti, committenti e lavoratori oltre alla sospensione dell’attività imprenditoriale nei confronti di un’impresa edile per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza e più di 30.000 euro tra ammende e sanzioni contestate.

Questi i significativi risultati dei controlli che i Carabinieri Nucleo Ispettorato del Lavoro di Palermo col supporto dell’Arma territoriale hanno conseguito ispezionando due cantieri operanti a Petralia Soprana e Petralia Sottana, nell’ambito di un servizio disposto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo, con l’obiettivo primario di accertare l’osservanza delle norme di sicurezza e tutela dei lavoratori e contrastare il lavoro nero.

L’arma ha deciso di intervenire a seguito di alcuni “campanelli d’allarme” in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro rilevati dalle locali stazioni nel corso di consuete attività di monitoraggio dei cantieri edili ubicati nel territorio di competenza.

Nel corso dell’attività ispettiva, infatti, sono state rilevate numerose omissioni riguardanti questo delicato settore, quali la mancata predisposizione di protezioni dalle cadute dall’alto e dal rischio elettrico, l’irregolarità dei ponteggi, la viabilità inadeguata all’interno e all’esterno dei cantieri, la mancata redazione del POS (piano operativo di sicurezza), l’omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori e il loro mancato avviamento a corsi di formazione e informazione in materia di sicurezza, l’omessa fornitura o il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

Un’attività preventiva e di sensibilizzazione volta a migliorare la sicurezza in luoghi di lavoro pieni di potenziali rischi per i lavoratori quali i cantieri edili.

Continua quindi il monitoraggio al fine di contrastare il lavoro “nero” e ridurre al minimo il triste fenomeno delle morti “bianche”.

Gangi, nell’ambito dell’iniziativa 30 Libri in 30 Giorni si presenta all’Agriturismo Casalvecchio il volume di Vincenza Montana “Heidi da Gangi”

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Organizzato da BCsicilia, Capralat ed Edizioni Arianna, con il patrocinio dei Comuni di Gangi e Geraci Siculo, nell’ambito dell’iniziativa “30 Libri in 30 Giorni” si presenta martedì 22 aprile 2025 alle ore 17,00, presso l’Agriturismo Casalvecchio in C.da Montededaro in territorio di Geraci Siculo, il volume di Vincenza Montana “Heidi da Gangi”. Dopo i saluti di Giuseppe Ferrarello, Sindaco di Gangi, di Luigi Iuppa, Sindaco di Geraci Siculo, dell’editrice Arianna Attinasi e di Carmelo Giunta, Proprietario di Casalvecchio, dialogherà con l’autrice Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia. Letture a cura di Adele Lombardi, mentre le suggestioni musicali saranno affidate alle parole e note di Gandolfo Pagano e Moffo Schimmenti. Alla fine dell’incontro verrà offerto un aperitivo rinforzato con prodotti tipici. Per informazioni: Email [email protected] – Tel. 346.8241076.

“Heidi da Gangi è un racconto autobiografico, uno spaccato di vita vissuta della famiglia di mio marito, che risiede a Gangi, dove noi, io e il mio Peter, mio marito, abbiamo un caseificio, nel quale vengono prodotti dei formaggi caprini con il latte degli animali della nostra azienda agricola, Capralat, sita nei prati tra i Nebrodi e le Madonie” – afferma l’autrice del libro Vincenza Montana –

L’obiettivo principale del racconto, una fiaba che si avvera giornalmente, è quello di mettere in evidenza la dualità̀ della vita, fatta da un lato di passione amore e spirito di sacrificio, e dall’altro di dubbi e perplessità̀, che se non li superassimo ci impedirebbero di andare avanti. Per nostra fortuna tutti i sacrifici che facciamo ogni giorno ci vengono ripagati dagli animali e dalla natura che ringraziamo per il bene prezioso che ci dà in ogni istante della nostra vita. La nostra parola d’ordine è non arrendersi mai, per il bene nostro e dell’umanità̀ che ci circonda. Questo libro, una fiaba che si avvera, è rivolto ai ragazzi che invitiamo ad abituarsi, anche a costo di qualche sacrificio, al piacere del lavoro, riscoprendo magari gli antichi mestieri che possono tornare attuali e fare sbarcare il lunario meglio che di qualsiasi politica assistenziale. Possiamo testimoniare che il contatto con la natura e con gli animali, trasformarne i prodotti che ci offrono, è un’esperienza unica e speciale. Noi lo facciamo ogni giorno e siamo felici di vivere in un mondo migliore, seguendo il progetto della nostra vita che costruiamo in ogni istante semplicemente ascoltando il nostro sentire, le nostre emozioni. Alla ricerca di noi stessi attraverso l’esplorazione e il godimento della natura”.

Raccolta rifiuti a Termini Imerese: cosa cambia a Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e 1 maggio 2025

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In occasione delle prossime festività e di concerto con l’Amministrazione comunale di Termini Imerese, Dusty garantirà molti servizi mentre ne sospenderà alcuni.

Il giorno di Pasqua sarà regolamentato come una normale Domenica: porta a porta sospeso, CCR aperto la mattina e spazzamento manuale e meccanizzato sospeso (viene garantito solo lo spazzamento di Piazza Duomo e Belvedere).

Nelle tre giornate festive di Lunedì 21 aprile (Pasquetta), venerdì 25 aprile e giovedì 1 maggio saranno garantiti sia i servizi di “raccolta rifiuti porta a porta” che lo “spazzamento di Piazza Duomo e Belvedere”. Resteranno aperti al pubblico sia il “Centro Comunale di Raccolta Crisone” che le “Isole Ecologiche ad accesso controllato”. Saranno sospesi i servizi di spazzamento manuale e meccanizzato, il ritiro rifiuti ingombranti ed il numero verde.

Con riferimento alle contrade già servite dal servizio di porta a porta in via sperimentale, il servizio verrà espletato tra le ore 6 e le ore 12: i mastelli potranno eccezionalmente essere esposti dagli utenti la sera prima.

Sarà garantita la pulizia del “mercato settimanale” di venerdì 25 aprile.