Si parla di riti funerari e culto dei morti nella Sicilia tardoantica al Corso online su “Archeologia del sacro in Sicilia”

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Promosso da BCsicilia, Università di Palermo, Università Kore e Università Popolare si terrà sabato 13 dicembre 2025 la quarta lezione del Corso online “Archeologia del sacro in Sicilia dalla preistoria al medioevo”. Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia, è prevista la relazione di Daniela Raia, Dottore di Ricerca in Scienza della Cultura presso l’Università di Palermo, che affronterà l’argomento “Riti funerari e culto dei morti nella Sicilia tardoantica. Dati archeologici dalla catacomba paleocristiana di Villagrazia di Carini”.

L’articolato seminario prevede tredici lezioni che si terranno il sabato pomeriggio con inizio alle ore 16,30 tenute da archeologi, docenti universitari e studiosi. Le visite guidate sono previste a Marsala, Erice, Enna, Troina e alla Città del Vaticano. Gli incontri si terranno in Live streaming. Alla fine del Corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Per informazioni ed iscrizioni: Tel. 346.8241076 – Email: [email protected].

Il contributo prende in esame i rituali funerari e le pratiche cultuali legate al culto dei morti nella Sicilia tardoantica, attraverso i dati archeologici provenienti dalla catacomba paleocristiana di Villagrazia di Carini. Il complesso, utilizzato continuativamente tra il IV e gli inizi dell’VIII secolo d.C., costituisce uno dei principali contesti funerari dell’isola e offre elementi significativi per la comprensione delle dinamiche sociali, religiose ed economiche del periodo.

Dopo una breve descrizione storico-topografica della catacomba, l’analisi si concentra sui corredi rituali rinvenuti all’interno del monumento, strettamente connessi alla pratica del refrigerium. Particolare attenzione è rivolta al vasellame da mensa, comprendente brocchette in ceramica e vetro, piatti da portata e bicchieri vitrei, che testimoniano modalità di consumo e ritualità collettive in occasione delle commemorazioni dei defunti. Il contributo affronta inoltre le principali aree di approvvigionamento delle suppellettili, distinguendo tra materiali di importazione e produzioni regionali, con l’obiettivo di delineare un quadro della situazione economica e dei circuiti di scambio tra età tardoantica e bizantina.

Infine, vengono presentate alcune considerazioni su dispositivi architettonici funzionali all’espletamento del refrigerium e su un’area monumentalizzata all’interno della catacomba, probabilmente destinata a pratiche cultuali. L’insieme dei dati consente di integrare la conoscenza delle pratiche funerarie con la dimensione sociale e religiosa della comunità cristiana di Villagrazia di Carini, contribuendo alla più ampia riflessione sul culto dei morti in Sicilia tra IV e VIII secolo d.C.

Daniela Raia è laureata in Archeologia presso l’Università degli Studi di Palermo, ha conseguito la specializzazione in Archeologia Tardoantica e Medievale presso la Scuola Interateneo in Beni Archeologici di Trieste, Udine e Venezia Ca’ Foscari (SISBA). Nel 2025 ha ottenuto il Dottorato di ricerca in Scienze della Cultura all’Università di Palermo, con un progetto dedicato allo studio del sito tardoantico e altomedievale di contrada San Nicola. È socia fondatrice della cooperativa ArcheOfficina, con cui ha sviluppato progetti di musealizzazione e fruizione delle catacombe paleocristiane di Porta d’Ossuna a Palermo, della catacomba di Villagrazia di Carini e dei siti urbani del Parco Archeologico di Lilibeo Marsala. Sulla catacomba di Villagrazia di Carini ha condotto e pubblicato lo studio dei reperti, contribuendo alla conoscenza e alla valorizzazione del complesso funerario. Le sue attività si collocano nell’ambito della ricerca archeologica, della tutela del patrimonio e della progettazione di percorsi di fruizione culturale.

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