In data 13 Ottobre 2025 presso le Tribune di Cerda è stato firmato la consegna lavori per la “ristrutturazione” delle stesse.
Scrivo perché sono certo che il mio pensiero, per quanto opinabile e irrilevante, sia condiviso da altri cittadini che hanno a cuore il futuro delle Tribune.
Per chiarezza faccio presente che: le Tribune di Cerda si trovano nel territorio del comune di Termini Imerese così come la stazione ferroviaria di Cerda adiacente.
Chiarito ciò continuo ….
La storia delle Tribune è legato in maniera indissolubile al circuito storico al quale, in seguito, furono aggiunti due allungamenti del percorso anche se la storia resta legata al primo circuito.
Le Tribune prendono il nome di Tribune di Cerda perché, partendo all’inizio della SS 120, si prosegue verso il primo paese che incontra cioè Cerda. Con questo nome, le tribune, vengono definite da tutte le riviste a livello nazionale ed internazionale tanto che ancora oggi dopo (contate voi gli anni) ogni turista o curioso chiede dove si trovino le Tribune di Cerda.
Detto questo veniamo al progetto firmato (che non ho letto), di cui mi viene riferito che verranno demolite parti dell’attuale struttura per poi ricostruire una sembianza della vecchia ma, in modalità visiva, differente dall’originale, le foto viste in FB fanno capire che non rispetteranno gli storici fabbricati.
Ora, se verrà ricostruito come da disegni messi su FB, la prima cosa che vedo è che il nuovo non ha nulla da comparare con le vecchie tribune ma diventa una struttura moderna per corse odierne. Ciò vuol dire che diventa obbligatoriamente un tutt’uno con il percorso interessato dalle vecchie strade.
Questa situazione fa scrivere la storia di una nuova corsa da definire pure come chiamarla. Tutto bene ma … c’è sempre un ma …. Sicuramente si dovrà utilizzare il percorso dell’attuale circuito storico. Sarà necessario, in questo caso, dirottare il traffico normale su altri tragitti. Tale condizione sarà obbligatoria per poterlo utilizzare solo da “clienti” e case automobilistiche che verranno a fare prove di nuovi modelli oppure da chi vorrà togliersi il piacere di fare il percorso con auto preparate per correre senza aver problemi con altri mezzi o animali che possano trovarsi nel percorso. Se questo è lo scopo del progetto.
Sicuramente così muore in modo definitivo la storia della Targa Florio e inizierà, con un nuovo nome, una nuova struttura e relativo circuito.
Credo che all’atto pratico tutto questo non sia possibile, perché chiudere parte della SS 120 e la SS 113 crei problemi al trasporto e percorsi di utilizzo sociale. Allora? ci ritroveremo un luogo moderno che nulla ha delle storiche tribune, se non l’ubicazione, e conseguentemente non attrattivo per turisti e patiti storici. Alla fine denari spesi senza alcun ritorno sociale ma al contrario, destinato all’abbandono con tutto ciò che comporta. Esempio: oggi si è permesso di poter rubare il busto in bronzo di Vincenzo Florio. Figuriamoci con il nuovo “abbandonato” a se stesso.
Sono convinto, da sempre, che prima di fare cambiamenti sia meglio interpellare la popolazione per avere idee o proposte da chi vive in queste zone e crede che possa essere un richiamo turistico che porti un riscontro economico.
E’ un dato di fatto che il circuito storico da cui si partiva molti anni addietro non abbia la possibilità di essere utilizzato per gare. Considerando anche che lo stesso circuito è ormai in condizioni disastrose per il poco interesse nazionale nel mantenere efficienti le strade. Le corse ormai vengono fatte in luoghi che ogni anno peggiorano e di conseguenza non hanno più quell’interesse attrattivo degli anni addietro.
Ciò vuol dire che le Tribune sono le sole ad attrarre i turisti ed appassionati. Detto questo penso che, se si fosse progettato un consolidamento delle strutture attuali, mantenendo “gli anni” che le strutture dimostrano senza cancellare le loro aperture, i loro mattoni rotti, i loro colori sbiaditi ma tenere puliti gli spazi intorno.
Fare un museo che metta in evidenza come vivevano le persone nei box a preparare le macchine, e nell’esterno i curiosi che creavano il caos bellissimo dell’attesa delle partenze o dei fermi per cambio gomme e rabbocchi di olio e benzina per poi ripartire per un secondo giro. Tutto mescolato a tecnologie moderne di immagini, suoni e altre idee che facciano vedere per rivivere il patos delle persone. Foto del tempo e altre tecnologie che mettano in evidenza la storia della corsa (potrei darvi idee per attirare pubblico e manifestazioni).
Per chi vuole crearsi un’idea di quanto dico basta che vada a vedere la zona archeologica di Himera, qui vicino, o Gibellina.
Niente di nuovo se non la bellezza della storia che richiama l’essere umano.
Continuo dicendo che con il “salvataggio” delle strutture non sarebbe più necessario prendere in considerazione il vecchio circuito. Essendo ad uso civile non interferisce con le tribune anzi sarebbe una appendice per coloro che volessero tentare di farsi il giro turistico della zona. Si potrebbe creare, nella parte posteriore, dei punti di ristoro, vendita souvenirs della Targa e nella collina creare una piattaforma per una visione d’insieme delle Tribune.
Quanto scritto (secondo me) è la vera ristrutturazione di cui avrebbero bisogno le tribune di Cerda e non un rifacimento costoso di cancellazione storica.
Cordialità
Romano Bosich