Palermo, omicidio Paolo Taormina: Carabinieri fermano il presunto responsabile

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Nel tardo pomeriggio odierno i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, nei confronti di un giovane palermitano di anni ventotto, Gaetano Maranzano ritenuto responsabile del reato di omicidio.

L’interessato era stato accompagnato nella mattinata verso le ore 13.00 presso la caserma del Comando Provinciale di Palermo per essere sottoposto a interrogatorio da parte dei magistrati della locale Procura della Repubblica. La perquisizione domiciliare eseguita poco prima dagli operanti presso la propria abitazione aveva consentito di rinvenire una pistola semiautomatica calibro 9 illegalmente detenuta.

Il provvedimento di fermo odierno trae origine dalle immediate attività d’indagine – svolte dal Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Verdi con l’ausilio del Nucleo Investigativo di Palermo – che hanno consentito di identificare e rintracciare, nel quartier Zen, il presunto responsabile dell’omicidio del ventenne Paolo Taormina, colpito mortalmente alla testa, mentre, intorno alle ore tre di questa mattina, era intento a lavorare in un pub di famiglia del centro storico cittadino.

L’indagato sarà tradotto presso la Casa Circondariale di Palermo “Pagliarelli” e, nelle prossime ore, sarà interrogato dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale.

«Niente è peggio di vivere la morte del proprio figlio. Siamo sconvolti per la morte di Paolo Taormina». Con queste parole Giuseppe Claudio Terruso, presidente di Confartigianato Palermo, commenta con profonda commozione il tragico omicidio del ventunenne avvenuto la scorsa notte in via Spinuzza, a pochi metri dal Teatro Massimo, nel cuore della città. Il giovane è stato ucciso mentre lavorava nel pub della madre, davanti a decine di persone radunate per trascorrere il sabato sera.
«Più volte come Confartigianato Palermo – dice Terruso – siamo intervenuti sulla problematica della violenza in città, Dal nostro punto di vista esistono soluzioni a breve e a lungo termine. Nel primo caso chiediamo a chi ne ha il potere istituzionale
maggiore controllo nel territorio, con perquisizioni più efficaci e azioni mirate anche alla limitazione del traffico di droga e delle armi, che sono ormai reperibili a basso costo. Tale controllo è da effettuare con le forze dell’ordine che abbiamo a disposizione e con eventuale inserimento di elementi dell’Esercito. In quest’ultimo caso i militari devono essere presenti in tutte le città d’Italia e non solo a Palermo».
«Per quanto riguarda il progetto di lungo termine – conclude Terruso, in nome di Confartigianato Palermo – chiediamo di puntare sull’istruzione, perché la scuola deve essere osservata come creatrice di persone con umanità, capace di creare percorsi psicologici mirati e dove si impara a gestire le proprie emozioni. A nostro parere bisogna partire dalla questione del cosiddetto “patriarcato”. Perché sono spesso le emozioni represse che portano allo sfociare di questi atti di violenza».

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