Da migliaia di anni il 21 giugno, gli ultimi raggi del sole prima del tramonto penetrano nella grotta di Polifemo ed illuminano i pittogrammi preistorici. I pittogrammi sono un calendario solare realizzato dai nostri antenati preistorici per scopi rituali associati al culto della luce solstiziale, legato all’invenzione dell’agricoltura. L’ecosistema terrestre, minacciato dalla crisi ecologica planetaria, richiede un radicale cambiamento degli stili di vita più rispettosi dei limiti delle risorse naturali. Il solstizio costituisce un messaggio di pace e di fratellanza universale, celebrato all’alba o al tramonto in vari siti archeologici siciliani, vuole contribuire alla valorizzazione dei monumenti archeologici dell’isola.
Come molti luoghi dell’Isola, anche il Trapanese ha avuto la sua celebrazione del Solstizio d’Estate. Si è tenuto il 21 giugno, presso la grotta Polifemo e l’adiacente grotta Emiliana (Bonagia, Valderice) l’evento organizzato dalle associazioni Oasi Zen, BCsicilia Trapani ed Ermes.
Una grande affluenza di persone, alcune arrivate anche da fuori Provincia, un’arpa celtica, un geoarcheologo di grande fama e i colori del tramonto: queste le sfumature che hanno colorato l’ingresso all’estate astronomica 2025.
L’evento si è aperto con la visita guidata ai pittogrammi preistorici nella grotta Polifemo. A seguire, Enrico Genovese di Oasi Zen ha letto un ispirato brano sul simbolismo di questo avvenimento, che racchiude in sé elementi storici, culturali, ambientali e di culto. Inevitabile l’esortazione a vivere più in sintonia con il nostro Pianeta, nel rispetto delle risorse naturali e dell’universalità dei valori umani. Serena Sanfilippo di BCsicilia Trapani ha posto l’attenzione sulla valorizzazione dei siti archeoastronomici presenti sul territorio trapanese, invitando studiosi e appassionati a dare il loro contributo. Giuseppe Puglia di Ermes ha sottolineato l’importanza della fruibilità dei siti da parte dei disabili motori, sensoriali e cognitivi. A seguire il geoarcheologo professor Francesco Torre ha descritto i pittogrammi e ha tenuto una breve lezione sull’origine del sito archeologico.
Il momento più suggestivo è stato il concerto di voce e arpa della musicista Romina Copernico, venuta da Palermo. La folla ha assistito silenziosa alla magia della musica che si mischiava ai colori del tramonto. Alla fine è stato offerto un rinfresco.