Termini Imerese, “La città moderna: le chiese, le mura, i quartieri”: si conclude il seminario promosso da BCsicilia e Circolo Stesicoro per conoscere il passato della città

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Si conclude con la conferenza dal titolo “La città moderna: le chiese, le mura, i quartieri” il Seminario “Termini Imerese Storia di un territorio”, promosso da BCsicilia e Circolo Stesicoro. L’incontro si terrà venerdì 6 giugno 2025 alle ore 17,30 presso il Circolo Stesicoro in Corso Umberto e Margherita, 68 a Termini Imerese. Dopo la presentazione di Silvana Cipolla, Presidente Circolo Stesicoro, e di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia, è previsto l’intervento di Giovanna Mirabella, Storico dell’architettura.

Posta al centro del golfo omonimo chiuso ad est dal promontorio di Cefalù e ad ovest da Capo Zafferano, Termini Imerese da secoli aveva ricoperto un ruolo essenziale: era infatti il naturale sbocco di tutta la produzione agricola dell’immediato entroterra ed antichissimo caricatoio di grano. Questa sua peculiarità, unitamente al fatto di essere città demaniale e punto di passaggio di tutte le merci che venivano trasportate via terra per essere caricate sulle navi attraccate ai pontili di legno a Termini bassa, fece sì che in città si stanziassero, sin dal’500, mercanti provenienti dalla Liguria, dalla Toscana e da varie regioni della Spagna che costituiranno con i notai e gli avvocati, il tessuto sociale della città. E con lo stanziamento degli Ordini monastici, daranno, per i secoli a venire, impulso alla committenza artistico-architettonica e determineranno un nuovo assetto urbanistico della città attraverso le opere di pittori, scultori ed architetti non sempre termitani. Molti di questi legati anche alle committenze del Senato di Palermo, città vicereale. Gli effetti dell’opulenza di Termini Imerese saranno visibili per i secoli a venire e dureranno sino alla seconda guerra mondiale: proprio tra l’Ottocento ed il Novecento, la città sarà una dei centri commerciali più importanti della Sicilia e il nuovo porto ne aumenterà la sua ricchezza.

Giovanna Mirabella nasce a Termini Imerese e si laurea in Architettura presso l’Università di Palermo, inoltre consegue l’idoneità e il dottorato di ricerca presso l’Università Federico II di Napoli  e si specializza in storia dell’architettura medievale e moderna alla LUMSA di Roma. Pubblica la tesi di laurea in un primo libro “I segni dell’architettura di età classica in Termini Imerese”, ed inoltre il “Censimento dei beni culturali di Termini Imerese”, “Un architetto del senato termitano Vincenzo la Barbera” e atti di convegni sui Mercati storici e sul Quartiere della Loggia di Palermo, ed altri studi. Ha al suo attivo 58 pubblicazioni di cui alcune sulle tradizioni popolari siciliane pubblicate su “I quaderni del Pitrè” dell’omonimo Museo Etnografico Siciliano. Da quarant’anni è socio Lions ed in questa Associazione ha organizzato convegni e conferenze. Ha ricoperto varie cariche distrettuali ed è attualmente Delegato Distrettuale del Governatore , per i giardini e le ville della Sicilia. Lo scorso maggio ha pubblicato l’ultimo suo lavoro dal titolo “Un libro di pietra, il linguaggio ermetico nel portico della Cattedrale di Palermo” ed un articolo sul “Genio di Piazza rivoluzione a Palermo”. E’ Accademico di Sicilia. Come architetto ha progettato e diretto lavori di restauro di vari monumenti tra cui la chiesa di San Francesco di Paola e la chiesa di San Giacomo Apostolo in Termini Imerese di cui ha pubblicato una studio in “Ecclesiae sancti Jacobi” atti di un convegno da lei stessa organizzato. Ha prestato servizio come architetto alla Soprintendenza Beni Culturali di Caltanissetta, Palermo e presso la Soprintendenza del Mare. Ha in stesura il secondo libro sulla Cattedrale di Palermo e la pubblicazione dello studio sulla Villa Giulia di Palermo.

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