Si riduce, progressivamente, la presenza di ungulati selvatici sfuggiti da zone recintate ormai decenni fa, nello specifico Daini, nelle aree in cui l’Ente Parco delle Madonie ha attuato le operazioni di controllo previste dal piano di gestione di questa specie.
È questo il primo risultato che emerge dall’analisi tecnica in corso, effettuata a conclusione della prima fase di monitoraggio e stima della popolazione di daino all’interno del territorio protetto. I dati rilevati evidenziano che, nelle aree più periferiche del Parco in cui sono state condotte le operazioni di contenimento, il numero di daini si è sensibilmente ridotto.
Un risultato che, se da un lato conferma l’efficacia delle misure intraprese, dall’altro impone di mantenere alta l’attenzione su una problematica complessa e delicata, che ha impatti sia sulla tutela della biodiversità sia sulle attività agro-silvopastorali presenti nel Parco.
“Si tratta di un importante risultato – commenta il Commissario dell’Ente Parco Salvatore Caltagirone – che ci soddisfa ma che ci stimola soprattutto a perfezionare sempre più il sistema di gestione della specie, in direzione anche dei principi di compatibilità e di fruizione dell’area protetta, adottando via via i necessari accorgimenti tecnici nell’ottica di una gestione adattiva espressamente prevista nello spirito del piano di gestione approvato. In tale ottica, infatti, bisognerà lavorare adesso insieme a tutti i soggetti competenti in materia ambientale, per pianificare anche interventi nelle aree più centrali del Parco, dove finora, nel pieno rispetto del piano di gestione approvato, non sono stati attuati interventi di controllo e la presenza di daini resta significativa”.
Sul fronte invece degli interventi di gestione della popolazione di suidi, a seguito dell’approvazione del relativo Piano, le operazioni sono partite già circa un mese fa, ma per adesso unicamente attraverso la strategia della cattura a mezzo di apposite gabbie trappola. I primi dati riportano già di decine di capi rimossi in poche settimane.
“Anche in questo caso – aggiunge Caltagirone – una accelerazione ed un ulteriore perfezionamento delle procedure sono stati avviati, per riorganizzare al meglio le attività di gestione dei suidi, nello specifico le attività di cattura, da attuarsi anche in sinergia con i Comuni ed in collaborazione con privati appositamente individuati e formati”.
Infine, sono 155 i nuovi selecontrollori ammessi ai prossimi corsi di formazione per il supporto alla gestione delle specie oggetto di contenimento numerico, corsi che si svolgeranno sia da remoto che in presenza presso il comune di Isnello, sotto la supervisione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia.
I nuovi operatori andranno ad affiancare i 100 selecontrollori già abilitati per gli interventi sui suidi e gli 80 attualmente impegnati nell’attuazione del piano daini.