Nei primi giorni di maggio inizieranno le operazioni di recupero del relitto del S/Y Bayesian, lo Yacht a vela naufragato lo scorso 19 agosto nella rada del porto di Porticello su di un fondale di circa 50 metri.
I lavori in loco saranno eseguiti dalle società incaricate dal recuperatore. Le operazioni avranno una durata stimata di circa 20/25 giorni.
Prima del sollevamento della nave, per ragioni di sicurezza, è previsto il taglio dell’albero. Una volta riportati in superficie nave e albero verranno posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Termini Imerese, in apposite aree individuate di concerto con l’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale.
I lavori di sollevamento del relitto dal fondale saranno condotti da 2 gru galleggianti montate su chiatte di considerevoli dimensioni, battenti bandiera olandese: la Hebo Lift 10, di 83,11 per 35,25 metri, partita dal porto di Rottedam, dopo una lunga navigazione attraverso il canale della Manica, l’oceano Atlantico, il canale di Gibilterra ed il mediterraneo occidentale, ne è previsto l’arrivo sui luoghi di recupero il 2 maggio, e la Hebo Lift2, poco più piccola della prima, di 55,43 per 23,8 metri, partita dal porto di Ortona sul mare Adriatico, è giunta, con l’assistenza del rimorchiatore Macistone, nel porto di Termini Imerese, la mattina dell’1 maggio, dove è stata ancorata al molo di sopraflutto.
Per tutta la durata delle operazioni, sempre a cura delle ditte esecutrici, è previsto l’impiego in prontezza operativa sul posto di mezzi dotati di capacità e dotazioni antinquinamento da impiegare in caso di emergenza, con l’ulteriore impiego di un drone equipaggiato con sensori per la scoperta di tracce inquinanti, nonché di un ROV (Remotely operated vehicle) veicolo sottomarino telecomandato.
Le operazioni si svolgeranno sotto il continuo controllo del personale della Capitaneria di Porto di Palermo e la vigilanza di mezzi navali della Guardia Costiera con il contributo delle Forze di Polizia (Guardia di Finanza e Carabinieri) per il rispetto dell’Ordinanza di interdizione dell’area emessa dalla Guardia Costiera di Porticello. L’Ordinanza prevede un’interdizione di tutte le attività marittime (navigazione, ancoraggio etc.) nel raggio di 650 metri dal punto del naufragio, necessaria a garantire lo svolgimento in sicurezza delle operazioni di recupero.
Per il monitoraggio ambientale, sarà impiegato per l’intero periodo di svolgimento il personale dei nuclei subacquei della Guardia Costiera, che in collaborazione con il personale dell’ARPA effettueranno anche periodici campionamenti dello specchio acqueo circostante.
Al fine di garantire altresì la sicurezza di volo del drone impiegato per il monitoraggio ambientale, su richiesta della Guardia Costiera è stato interdetto il volo, da parte dell’Enac, nello spazio aereo con raggio di 1 miglio dal punto del naufragio.
La Guardia Costiera raccomanda il rispetto dei citati limiti di interdizione ai fine dello svolgimento in sicurezza delle complesse e delicate lavorazioni che verranno eseguite.