Il Tar dà il via libera alla costruzione dell’osservatorio FlyEye sulle Madonie

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Si è pronunziata il 24 settembre 2024, la prima sezione del Tribunale amministrativo siciliano (sede di Palermo), respingendo la richiesta di sospensiva presentata dalle associazioni ambientaliste contro la realizzazione dell’osservatorio FlyEye sul Monte Mufara, nel territorio del comune di Insello, sulle Madonie.

Via libera dunque ai lavori per la costruzione dell’ opera, che sarà gestito dall’Esa, l’Agenzia spaziale europea e per la quale è stato previsto un investimento complessivo di 12 milioni di euro, con ricadute economiche aggiuntive di circa 1,5 milioni di euro per l’indotto.

I giudici del Tar Sicilia (sede di Palermo) hanno respinto la richiesta di sospensiva con la motivazione dell’ impugnazione tardiva, dopo che Il presidente, con decreto cautelare in assenza di contraddittorio, aveva provvisoriamente sospeso i provvedimenti impugnativi nelle more della trattazione fissata per l’udienza del successivo 24 settembre 2024.

Il ricorso era stato presentato da Legambiente Sicilia Aps Ets, Club Alpino Italiano Sicilia Aps Ets, Wwf Sicilia Nord Occidentale Odv Ets, LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli Odv, contro il via libera alla struttura dato dall’ente parco delle Madonie,  da Sovisma Spa, Agenzia di Sviluppo Locale delle Madonie, dall’Agenzia Spaziale Italiana, dall’Esa, Agenzia Spaziale Europea, dall’assessorato al territorio e ambiente della Regione Siciliana, e dalla Sovrintendenza ai beni culturali e ambientali di Palermo.

Gli ambientalisti chiedevano la sospensione della delibera con la quale l’Ente Parco aveva espresso parere favorevole in merito alla “Realizzazione dell’osservatorio astronomico e alla costruzione di una strada di accesso all’osservatorio e opere connesse (”realizzazione e posa in opera di una linea di media tensione per alimentazione elettrica, derivazione di linea in fibra ottica da manufatto esistente, derivazione di linea d’acqua da linea esistente”) con determina della Conferenza Decisoria dei Servizi indetta dallo Sportello Unico Attività Produttive (Suap Madonie Associato

Il Tar ha di fatto accolto la tesi difensiva: l’avvocato Girolamo Rubino, nominato dal parco delle Madonie. Il difensore dell’ Ente Parco, oltre a sostenere preliminarmente la tardività e l’inammissibilità del ricorso «poiché il vero e proprio provvedimento autorizzatorio rilasciato dal SUAP madonita era avvenuto nel maggio 2023 e Legambiente ne era venuta a conoscenza almeno nel mese di novembre dello stesso anno», ha anche rilevato che «contrariamente alle tesi delle associazioni ambientaliste, il progetto dell’osservatorio astronomico risulta compatibile con i vincoli vigenti all’interno del Parco delle Madonie ove è espressamente consentita la realizzazione di strutture destinate alla ricerca scientifica».

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, si è detto, a riguardo, soddisfatto “per la decisione del Tar che sblocca un progetto strategico per la politica spaziale europea, riconoscendo la piena correttezza dell’operato del governo. Ho già comunicato -dice il ministro-  al direttore dell’ ESA, Aschbacher, la buona notizia che consentirà alla Sicilia di avere un’opera così significativa, frontiera della nuova tecnologia per l’osservazione dello spazio”

FlyEye sarà il primo telescopio di una rete globale progettata dal Programma di sicurezza spaziale dell’Esa per monitorare gli oggetti vicini alla Terra e per l’osservazione dello spazio profondo.

A favore della realizzazione dell’Osservatorio si erano di fatto espressi alcuni dei più significativi scienziati italiani attraverso un manifesto pubblico che ricordava come l’opera, con un impatto ridotto e priva di inquinamento luminoso, potrà garantire la tutela del paesaggio e della natura, impedendo la realizzazione di opere ben più invasive per l’ambiente, rappresentando una strategia efficace per la salvaguardia del parco delle Madonie.

Fra le voci del mondo associativo e della cultura che si sono espresse a favore dell’osservatorio anche quella di BC Sicilia che la considera un’ opera importante per il territorio, che con basso impatto ambientale darà un contributo alla ricerca sull’ambiente stesso prendendo lo spazio come quella porzione di habitat al di là dell’ atmosfera e di conseguenza come il sistema che racchiude e comprende la casa terra.

Barbara De Gaetani

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