Medjugorje, il nulla osta del Papa: si, ma facciamo chiarezza!
Nelle ultime ore la notizia del “nulla osta” di Papa Francesco in merito a Medjugorje ha fatto il giro del mondo in lungo e in largo, come è giusto che sia, tuttavia bisogna comprendere bene cosa riporta il documento partendo dalla frase: “si sono verificati molti frutti positivi e non si sono diffusi nel popolo di Dio effetti negativi o rischiosi”.
Frutti positivi
Si parla dunque di “frutti positivi”, che non hanno a che vedere con le “apparizioni”, su questo punto infatti il documento non si pronuncia sulla soprannaturalità dei fenomeni. Cosa si intende per frutti positivi dunque? La risposta arriva proprio dalle prime righe del documento che recità così: “si rivelano soprattutto come la promozione di una sana pratica di vita di fede, d’accordo con quanto presente nella tradizione della Chiesa. Questo, nel contesto di Medjugorje, riguarda sia coloro che erano lontani dalla fede sia coloro che fino a quel momento avevano praticato la fede in modo superficiale. La specificità del luogo consiste in un gran numero di tali frutti: le abbondanti conversioni, il frequente ritorno alla pratica sacramentale (Eucarestia e riconciliazione), le numerose vocazioni alla vita presbiterale, religiosa e matrimoniale, l’approfondimento della vita di fede, una più intensa pratica della preghiera, molte riconciliazioni tra coniugi e il rinnovamento della vita matrimoniale e familiare. Occorre menzionare che tali esperienze avvengono soprattutto nel contesto del pellegrinaggio ai luoghi degli eventi originari piuttosto che durante gli incontri con i “veggenti” per presenziare alle presunte apparizioni”.
In effetti, sono diverse le opere sorte, le persone, i fedeli, si recano soprattutto per rinnovare la propria fede piuttosto che in ragione di precise richieste concrete. Sono sorte – riporta Vatican News – anche opere di carità che si occupano di orfani, tossicodipendenti, disabili e si registra anche la presenza di gruppi di cristiani ortodossi e di musulmani. E quindi “veggenti” e “messaggi” che ruolo hanno?
Dio al centro di tutto
“Non accogliamo questi messaggi come rivelazioni private perché non abbiamo la certezza che siano messaggi della Madonna ma li accogliamo come testi edificanti che possono stimolare una bella esperienza spirituale”. Non si ha quindi la certezza dei messaggi, su questo punto infatti, ci sono diversi dubbi, lo stesso Papa Francesco aveva sollevato alcune domande sulla «Madonna postina» in quanto i messaggi sembrano essere troppi. Nei Vangeli infatti, la Madonna parla pochissime volte, questo ha spinto la commissione ad andare con i piedi di piombo.
Pertanto, in futuro, qualora vi fossero altri messaggi: “dovranno essere valutati ed approvati per la loro eventuale pubblicazione, e fino a quando non saranno analizzati, si sconsiglia ai fedeli di considerarli come testi edificanti”. Necessaria al momento la prudenza.
Per quanto riguarda i presunti “veggenti”, per il cardinale Hernandez: “non è proibito ma neanche consigliabile avere un rapporto con essi. Lo spirito di Medjugorje non è andare dietro ai veggenti ma pregare la Regina della Pace”.
Al di là di questi frutti concreti, il luogo è percepito come uno spazio di grande pace, di raccoglimento e di pietà sincera e profonda che contagia. In conclusione, si può riportare un quadro riassuntivo di frutti positivi legati a questa esperienza spirituale che, nel frattempo, si sono separati dall’esperienza dei presunti veggenti, i quali non sono più da percepire come mediatori centrali del “fenomeno Medjugorje”, in mezzo al quale lo Spirito Santo opera tante cose belle e positive.
In sintesi: prudenza!
Giovanni Azzara