Le 15 donne del Comprensorio Termini Cefalù Madonie da ricordare nel 2022 secondo Esperonews

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2026

Come ogni 31 dicembre, quasi una tradizione consolidata, chiudiamo l’anno appena trascorso raccontando in poche righe le storie di 15 donne del Comprensorio Termini Imerese, Cefalù, Madonie, che in qualche modo, secondo il nostro giornale on line, si sono distinte per il loro impegno, la loro attività, la loro professionalità e pertanto possono essere considerate, come scriviamo ogni volta, in qualche modo rappresentative, in positivo, del 2022.

In un contesto dove è più facile proporre esperienze in negativo, criticare il presente o gettare uno sguardo inquieto verso il futuro, molto spesso a ragione, nell’ultimo articolo dell’anno, dedicato a queste 15 storie di vita, offrire alle nostre comunità locali un piccolo segno di speranza, vogliamo mostrare la parte migliore dell’altra metà del cielo che vive nel comprensorio Termini, Cefalù, Madonie.
Sono tutte donne impegnate a livello sociale, culturale, professionale. Diverse occupate nel mondo del volontariato, al servizio di disabili, di poveri, di emarginati, quasi a sottolineare il grande e straordinario cuore di questo territorio. Svolgono un grande lavoro nelle associazioni, nelle scuole, negli ospedali, nelle istituzioni pubbliche o animatrice di itinerari culturali che spesso evidenziano la tenacia di chi vuol costruire percorsi diversi. Ma raccontiamo anche di chi deve trasformarsi in “mamma coraggio” per salvare la propria bambina, e forse è la storia più commovente tra quelle che presentiamo quest’anno. Poi ci sono giovanissime che tentano la strada dell’affermazione nel loro lavoro, nel campo della ricerca, istituzionale, dello
spettacolo: a loro facciamo un augurio particolare per un futuro più roseo possibile. Gente che va via alla ricerca di un proprio avvenire, ma che tiene a mantenere forti legami con la propria comunità, chi invece ritorna affascinato da luoghi che continuano ad avere una magia particolare.
Territori che hanno grande potenzialità e che aspettano ancora di essere pienamente valorizzati. Ma ciò è colpa della politica e dei suoi rappresentanti, o perché costretti da continue
emergenze o non all’altezza del compito a cui sono stati chiamati, non in grado di indicare o costruire prospettive reali e condivisibili di sviluppo.
In quel piccolo universo c’è una sintesi del nostro mondo: c’è chi ricerca i segni del passato e chi prova a raccontare il presente, chi cerca di cambiarlo attraverso il proprio lavoro quotidiano, e chi lo propone alle nuove generazioni. Ma tutte dimostrano un grande amore per questa terra.
Sono le donne della  parte orientale della provincia di Palermo nel quale si muove il giornale Esperonews e che per diversi motivi meritano di essere ricordate.
Abbiamo come ogni anno cercato di indicare persone che con il loro impegno ci rendono orgogliosi, pure solo per un momento, di vivere in questo frammento di Sicilia.
Donne che portano avanti le scelte con dedizione, passione e rigore, che compiono piccoli e grandi gesti di solidarietà e di amore verso i luoghi in cui abbiamo la fortuna di vivere.
Ma vogliamo anche esprimere un ringraziamento per quello che hanno dato alle nostre comunità, da estendere a tutti coloro che sono impegnate giornalmente al servizio del territorio, che credono nel cambiamento e in un futuro migliore e chiaramente non possono trovare spazio nella breve cronaca che leggerete di seguito.
Ma l’articolo apre anche il nuovo anno che auspichiamo, lasciandoci alle spalle il lungo periodo buio che abbiamo vissuto, sia un momento di rinascita, di speranza e di pace.
A tutti i nostri lettori gli auguri per un felice e sereno 2023.
Alfonso Lo Cascio


Aldina Alaimo
Nata il 18 aprile del 1970 e residente presso il comune di Gangi, da ben 27 anni è volontaria dell’associazione “Dimensione Uomo Odv”, una delle prime realtà madonite a occuparsi di disabilità. Socia fondatrice negli anni ho ricoperto diversi ruoli all’interno del sodalizio ed oggi è vice-presidente. Nel mese di marzo del 1995, dopo un corso di formazione durato quattro mesi, per iniziativa di un gruppo di persone fortemente animate dalla voglia di porsi gratuitamente al sevizio degli altri, sottraendo il tempo impiegato allo svago ed alla famiglia ed ottenendo come ricompensa la soddisfazione di aver aiutato chi è nel bisogno, ne prende parte. Dedica sempre più tempo agli utenti dell’associazione, cercando di garantire assistenza alle famiglie bisognose del comune e negli anni è diventata un punto di riferimento, con l’obiettivo di valorizzare il disabile e quanti nel contesto sociale-urbano in cui vivono presentano delle difficoltà nei diversi ambiti. Ha coordinato diverse progetti ludico ricreativi, eventi di sensibilizzazione al volontariato, campagna di raccolta indumenti per la “Missione Speranza e Carità” di Biagio Conte, raccolta di generi vari promossa dal comitato Pro-kossovo e raccolta indumenti per Emergenza Ucraina. Inoltre ha lavorato recentemente ai progetti “Prevenzione del disagio giovanile”: incontri e testimonianze tenuti dal personale dell’Opera Don Calabria destinati agli studenti e alle famiglie di tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti nel territorio, “Conservazione e valorizzazione delle  radici etno-antropologiche del territorio madonita” progetto rivolto a 16 disabili e realizzato con il supporto di “maestri-esperti” anziani, “Insieme è bello”, laboratorio di ceramica, in collaborazione con l’ANIC, e insieme al Comune di Gangi “Recupero Scolastico e sostegno per minori” rivolto a ragazzi con disagio sociale o cognitivo.


Rossella Ciraulo
La trentaquattrenne mamma coraggio è nata a Petralia Sottana e vive a Polizzi Generosa. Sposata con Antonino Pantina è mamma di due bambini, Gandolfo e Aurora. Di professione fa la casalinga, ma soprattutto la mamma a tempo pieno. Nei momenti liberi amava ricamare, ma adesso non ha più il tempo di farlo. Aurora, la sua amata bambina, occupa totalmente il suo tempo da quando si è scoperto che è colpita da una patologia poco conosciuta. A lei sono riservate quasi tutte le energie e le cure di cui ha bisogno. Ma per aiutare la bambina e darle qualche speranza di vita occorrevano tanti soldi che la famiglia non possiede. “Aiutiamo Aurora” è la campagna di aiuto e solidarietà lanciata dai genitori che hanno deciso di promuovere una raccolta fondi a livello nazionale. Da Polizzi Generosa, luogo di residenza della piccola, è partita una rete di solidarietà per aiutare Aurora, 9 anni, affetta da una rara malattia genetica che colpisce il sistema nervoso. Un caso che richiede uno specifico progetto di ricerca pluriennale e il cui costo ammonta a 200 mila euro. A occuparsene è il dottor Pawel del Max Delbrück Centrum für Molekulare Medizin in der Helmholtz-Gemeinschaft di Berlino. La terapia genetica potrebbe darle qualche speranza. E l’ente pubblico dello Stato tedesco che conduce le ricerche di base con l’obiettivo di acquisire una comprensione sempre più completa dei meccanismi molecolari della vita e aumentare la conoscenza sullo sviluppo delle malattie da qualche speranza. Nel progetto che riguarda Aurora sarà studiata una malattia dello sviluppo neurologico causata da mutazioni nel gene IRF2BPL. Il programma della ricerca sarà sviluppato in tre anni, e dal quel momento potranno arrivare delle novità per il futuro della piccola Aurora.


Arianna Di Romano
Nasce e cresce in Sardegna ma decide di vivere in Sicilia, terra del padre. Nel 2017 si trasferisce sulle Madonie, a Gangi, in una dimora storica da lei recuperata. Tecnico dei Servizi Sociali e Animatore di Comunità per formazione, fotografa per vocazione e professione, Arianna ha sempre amato raccontare attraverso le immagini i tratti di quell’umanità dimenticata. Tra i suoi progetti i popoli dei villaggi più remoti del sud est asiatico, i campi profughi e i campi rom della Serbia e della Bosnia, la vita nei villaggi della Romania e della Polonia, la quotidianità all’interno dei Monasteri ai confini con l’Ucraina. A testimonianza del suo impegno sociale Arianna ha raccontato la condizione all’interno di una struttura carceraria in Sicilia e ha organizzato con diciassette dei ragazzi presenti un corso dedicato alla fotografia. Il progetto nei luoghi di detenzione in Sicilia traccia l’inizio di una serie di reportage in altre carceri, con il medesimo obiettivo, portar fuori attraverso le immagini l’essenza più autentica della loro quotidianità. Le opere di Arianna sono state  oggetto di mostre monografiche in Polonia, raccontando la prima Marcia della Morte su Chelm; e poi al MAC USP Museu de Arte Contemporânea Universidade de São Paulo; al Ghetto degli Ebrei (Exmà) di Cagliari; a Palazzo D’Accursio a Bologna; alla Fototeca siracusana di Ortigia; al Museo Civico di Enna; al Palazzo Moncada di Caltanissetta, nella Gallery Sapere Aude di Copenaghen; a Palazzo Branciforte di Palermo con la personale “Universi silenziosi” e alla Palazzina Marfisa d’Este di Ferrara con “Oltre lo sguardo” mostra ideata e presentata da Vittorio Sgarbi. Inoltre, ha esposto e donato per i Progetti benefici “Arte per la Vita” (insieme con i colleghi Oliviero Toscani, Steve Mc Curry, Alex Majoli, Paolo Pellegrin, Fabio Sgroi, Matteo Basilè, Giuliana Cuneaz, Stefano Venturini) e per il progetto “Scuola in Madagascar” con il coinvolgimento del principe Emanuele Filiberto.


Antonella Ferraro
Vive e lavora a Gangi, dove insieme alla sua famiglia, gestisce “Casa e Putia”, un mix di ospitalità diffusa tra i vicoli dell’antico borgo e la vendita di prodotti artigianali in una storica bottega della piazza del paese, che mantiene ancora la genuinità tipica dei nostri villaggi. Sposata con Giovanni, e mamma di quattro figli (Antonio, Chiara, Francesco e Gabriele Maria), ha da sempre coltivato la sua passione per San Francesco, ed insieme al marito, ed a tanti altri fratelli e sorelle della loro fraternità, si impegna a vivere il Vangelo nella loro vita alla maniera del Poverello d’Assisi, coniugando gli impegni di ogni giorno con una fede fortemente incarnata. Ed insieme alla sua amata fraternità, che dallo scorso settembre è stata chiamata a guidare come ministra, porta avanti diverse iniziative nella piccola comunità madonita che donano gioia e speranza a chi entra in contatto con i francescani del “Monte”, il convento dei Frati Minori dove i terziari si riuniscono e sviluppano il loro cammino di fede. Oltre alla raccolta degli abiti usati (che dopo un’attenta verifica vengono mandati alla Caritas diocesana) ed alla collaborazione con la “Tenda di Abramo” (altra realtà gangitana dove un gruppo di famiglie da qualche anno accompagna altre famiglie immigrate aiutandole ad integrarsi nella comunità madonita). Antonella e la sua fraternità francescana, sono stati tra i primi in Sicilia ad accogliere il progetto lanciato dall’Ordine Francescano Secolare di Sicilia dal titolo “Un albero per ogni bambino nato”. E grazie alla disponibilità delle Amministrazioni Comunali di Gangi hanno realizzato nei pressi della Scuola Primaria “Don Bosco” il Giardino di San Francesco, dove hanno piantato insieme alle giovani famiglie oltre 60 alberelli, ponendo le basi affinché ogni nucleo familiare si prenda cura dell’albero che le è stato affidato, contribuendo alla salvaguardia di “Nostra Sorella Madre Terra”.