Termini Imerese: non toccate quella lapide. Lettera dei parenti dei partigiani e IMI al Consiglio comunale

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A seguito della mozione votata dal Consiglio comunale con la quale si chiede la rimozione della lapide in memoria e ad onore dei partigiani, degli antifascisti e degli Internati Militari Italiani (IMI) termitani,

i familiari delle vittime hanno scritto una lettera al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale e ai Consiglieri invitandoli a non dare corso alla richiesta perché ritenuta dai sottoscrittori della lettera: “un atto offensivo della memoria dei nostri concittadini e padri fondatori della nostra repubblica democratica”.
Di seguito la lettera integrale.

Alla Sindaca di Termini Imerese
Dott.ssa Maria Terranova

Al Presidente del Consiglio comunale di Termini Imerese
Avv. Francesco Caratozzolo

Ai Consiglieri comunali

Termini Imerese, 13 dicembre 2021

Oggetto: risposta alla mozione richiedente  la rimozione della lapide in memoria dei partigiani e degli IMI termitani

Con riferimento alla mozione del gruppo consiliare Lega Salvini, a firma del consigliere Fabio Sciascia, con la quale si chiede la rimozione della lapide in memoria e ad onore dei partigiani, degli antifascisti e degli Internati Militari Italiani (IMI) termitani, posta sul cippo marmoreo con l’immagine della Madonna SS. Addolorata all’interno del cimitero nel 2016 dall’allora amministrazione Comunale sostenuta dall’ANPI, i familiari delle suddette vittime, informano che a benedire la posa della suddetta lapide è stato il parroco di un’importante parrocchia termitana.
Ricordano al Consigliere Fabio Sciascia, non nuovo a certe uscite quanto meno estemporanee, che coloro i quali hanno perso la vita o acquisito inabilità permanenti e comunque hanno sofferto per liberare l’Italia dai nazi-fascisti che avevano occupato il territorio italiano, sono stati insigniti, dalla Presidenza della Repubblica, da medaglie d’onore.
Chiedono al Consigliere Fabio Sciascia, con quale titolo parla a nome della Chiesa? A noi risulta che la Madonna accolga tutti i suoi figli che chiedono di stare sotto il suo manto. Sa egli che essendo un rappresentante del Consiglio comunale, dovrebbe rispettare le leggi dello Stato, il ruolo civico del suo mandato e quindi sostenere la Costituzione Italiana fondata sul lavoro, sulla democrazia, sull’anti-fascismo e che ripudia la guerra?
Abbiamo appreso, inoltre, del voto in Consiglio Comunale favorevole alla mozione Sciascia, che vorrebbe impegnare la sindaca a rimuovere la suddetta lapide.
Lo riteniamo un atto offensivo della memoria dei nostri concittadini e padri fondatori della nostra repubblica democratica.
Invitiamo la sindaca a non dare corso, poiché oltre ad essere lesivo della dignità dei nomi apposti, invade le prerogative dell’amministrazione.
Poiché in questi anni sono stati scoperti altri termitani partigiani, antifascisti e IMI, chiediamo di aggiungere gli altri nomi alla lapide e di concordare con i parenti dei suddetti e con le associazioni termitane di riferimento il modo e i tempi in cui procedere.
Infine, invitano i Consiglieri Comunali che credono nei valori della Costituzione, a sottoscrivere una nota per evitare inutili e strumentali lacerazioni nella comunità termitana.

I parenti dei partigiani e IMI
Giuseppe Lo Bello figlio di Antonino (IMI)
Francesco Bova Conti nipote di Francesco (partigiano)
Provvidenza Di Lisi nipote di Cosimo Di Lisi (IMI)
Lelio Minasola figlio di Salvatore (IMI) e nipote di Francesco (IMI)
Agostino Azzarello figlio di Vincenzo (IMI)
Luciano Li Causi figlio di Girolamo (antifascista) e di Giuseppina Vittore (partigiana)