Fase due: tornare alla normalità… ma con prudenza. La Sicilia tra le regioni a “rischio basso”

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Ed eccoci giunti al 18 maggio 2020, in quella che gli esperti definiscono Fase 2 ovvero post lock down. In base ai parametri indicati dal Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, la Regione Siciliana annovera una matrice di “rischio basso”;

da poche ore il governatore Musumeci ha firmato l’ordinanza contingibile e urgente n. 21 che si compone di 25 articoli, atti a normare il ritorno alla quasi totalità delle attività economiche e produttive per milioni di siciliani. Sono rigidamente definiti  criteri e modalità per il corretto svolgimento delle attività di ristorazione, stabilimenti balneari e spiagge, strutture ricettive, servizi alla persona, attività commerciali e artigianali, musei, parchi archeologici, archivi storici e biblioteche, manifestazioni, eventi e spettacoli. L’articolo 10 dispone la chiusura al pubblico nei giorni domenicali e festivi di tutti gli esercizi commerciali attualmente autorizzati, fatta eccezione per farmacie, edicole, bar, ristorazione e fiorai. Sarà probabilmente di grande aiuto in questa delicata fase di riapertura di tantissime attività la possibilità che viene  offerta di prolungare l’orario di apertura degli esercizi commerciali (comunque non oltre le 23:30) nonché la rinuncia al giorno di chiusura. La mobilità infraregionale non è più soggetta ad alcun vincolo limitativo mentre resta ancora esclusa la mobilità extraregionale. Per quanto attiene le attività sportive sono consentite quelle individuali, ovvero con un accompagnatore per i minori e le persone non autosufficienti, purchè nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale e delle norme relative al contenimento del contagio. Parecchi articoli dell’ordinanza contengono le misure in materia di prevenzione sanitaria. Permangono rigide misure di isolamento domiciliare e quarantena per soggetti positivi al Covid 19 o che rientrano nel territorio della Regione. Ancora molta attenzione è data agli attraversamenti dello Stretto di Messina e alle deroghe per i pendolari. Una delle misure che probabilmente impatterà maggiormente nella quotidianità di ognuno di noi è quella contenuta nell’articolo 23 che decreta l’uso obbligatorio della mascherina nei luoghi pubblici e aperti. Inoltre, il dispositivo deve sempre essere nella disponibilità del cittadino, nel caso in cui si renda necessario il suo utilizzo. Infine va ricordato che vige sempre il divieto assoluto di assembramento e che fondamentali rimangono distanziamento sociale e norme igieniche di contenimento del contagio. Il ritorno alla tanto agognata normalità impone una seria osservanza delle disposizioni emanate ed un grande senso civico, accompagnato da prudente accortezza.
Anna Maria Alaimo