Montemaggiore Belsito digitalizza gli atti storici dello stato civile

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La rilevazione del movimento naturale della popolazione diventa sistematica per opera della Chiesa nella seconda metà del primo secolo dell’evo moderno, in base alle determinazioni adottate nel 1563 dal Concilio di Trento.

La tenuta di veri e propri registri di popolazione fu nel passato limitata alle città più popolose e più progredite. Solo verso la metà del XIX secolo si delinea la distinzione tra censimento ed anagrafe e questa viene sempre più indirizzata alla soddisfazione delle esigenze amministrative del potere esecutivo e delle autorità municipali, lasciando ai censimenti veri e propri gli scopi statistici.
Le anagrafi sono la risultante, per così dire, di due componenti: da una parte l’adempimento degli obblighi anagrafici degli uffici comunali, dall’altra l’adempimento degli obblighi dei singoli cittadini. Solo dall’adempimento scrupoloso ed immediato di detti obblighi nasce la regolare tenuta delle anagrafi, le quali in ogni momento devono rispecchiare la reale situazione di fatto. Come tutti i centri abitati Montemaggiore Belsito ha i libri parrocchiali che risalgono al 1603 e i registri di Stato civile comunali. Ma a causa di una rivolta popolare nell’ambito dei tumulti del 1820, i registri comunali furono dati alle fiamme, quindi non sono più disponibili quelli degli anni precedenti. Questa è stata una grave perdita per tutta la memoria storica della comunità.
Attualmente l’Amministrazione Comunale sta realizzando la scansione al fine di digitalizzarli dei registri di nascita, matrimoni e morti. Quelli storici moderni (1820-1860) e quelli storici contemporanei dall’Unità d’Italia sino alla fine della seconda Guerra mondiale (1861-1945). Le immagini dei registri saranno messe on-line per facilitarne la consultazione ad utenti privati, studiosi, previa autorizzazione per accedere agli archivi stessi.
Santi Licata