Termini Imerese, rottura definitiva con il Grande Oriente d’Italia: nasce la Libera Loggia Giordano Bruno

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Dopo aver reso noto nei giorni scorsi di voler abbandonare il Grande Oriente d’Italia (G.O.I.) la cui Giunta nazionale, trincerandosi dietro ad un inspiegabile silenzio, non aveva pubblicamente preso le distante dai fatti dell’inchiesta giudiziaria che,

nell’estate scorsa, aveva portato all’arresto di un Maestro Venerabile e di un ex M.V. di due logge siciliane  facenti parti del G.O.I. per i reati di mafia, il Maestro Venerabile e i dieci fratelli maestri della Loggia Giordano Bruno di Termini Imerese hanno deciso di trarne tutte le conseguenze e di andare per conto proprio. Hanno così legalmente costituito una loggia indipendente e sovrana denominata “Libera Loggia Giordano Bruno” che intende essere espressione di una massoneria primigenia, identitaria e destrutturata.
Gli 11 “ribelli” hanno deciso quindi, con una scelta che in Sicilia non può non definirsi “storica”, di abbandonare il G.O.I., costruire una nuova “barca” e lanciarla in mare aperto. Una scelta di vita. Li attende un futuro sicuramente e per tanti versi avvincente ma dai contorni incerti. Hanno dimostrato coraggio e una grande coerenza, ma ciò non basterà. Per rendere significativa la loro decisione dovranno avere grandi prospettive e trovare nuovi compagni di strada in terra di Sicilia. Se riusciranno a moltiplicare la loro esperienza avranno contribuito a cambiare la realtà, e a creare qualcosa di straordinario e impensabile fino a pochi anni fa, quell’isola dominata da lungo tempo dalla presenza e dalla cultura mafiosa.