In due mesi il romanzo “Il bambino senza tempo” di Michele Iacono ha raggiunto il 101% della quota stabilita dalla casa editrice Bookabook per realizzare un sogno

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Quando il 13 settembre 2016 è iniziata l’avventura del romanzo “Il bambino senza tempo” l’unica certezza era il tempo concesso dalla casa editrice Bookabook per realizzare un sogno: sei mesi.

E raccogliere almeno 150 preordini per pubblicare e distribuire il libro nelle librerie e nei siti internet. Il fatto straordinario è che il romanzo ha attratto nei primi ottanta giorni dei lettori curiosi e sensibili, permettendo con un anticipo di cento giorni la pubblicazione.
È un piccolo successo, chiediamo all’autore Michele Iacono, 62 anni, laureato in Pedagogia, lavora per l’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, in un servizio per le tossicodipendenze da circa 30 anni, con esperienze anche nel campo della salute mentale giovanile e adulta.?
“No, al contrario è un vero successo. La formula voluta da Bookabook si è rivelata vincente: sono i lettori a decretare il successo di un’opera. In poco più di due mesi il romanzo ha raggiunto il 101% della quota stabilita come obiettivo, superando il numero minimo di preordini, mentre la pagina facebook de “Il bambino senza tempo” ha ricevuto oltre 20.000 visitatori”.
Quali sono stati gli ingredienti per invogliare i lettori a ordinare il libro?
“Principalmente due: la distribuzione di una brochure dell’anteprima in formato cartaceo per dare modo di leggere il testo, per capirne lo stile, il senso della narrazione e, in secondo luogo, il contatto, tramite incontri e discussioni, tra lettore e autore. Una cara amica in una recensione ha scritto: “Nell’ellissi del racconto l’autore ha il merito di portare il nostro sguardo a fermarsi su temi universali quali il rapporto tra l’esistere del male e l’esistenza di Dio o il valore del tempo e la sua relatività. Un romanzo la cui particolarità conferma, anche in questo caso, come diceva il premio Nobel Doris Lessing, che la narrativa fa un lavoro migliore della realtà”.  Una seconda amica pone l’accento in un passaggio dedicato al romanzo: “Noi possiamo difenderci solo sognando.” E una terza amica aggiunge in un commento: “L’argomento è di quelli che fanno tremare i polsi”.
Ha avuto riscontri da parte dei lettori?
“Sì, moltissimi. In particolare ho notato la sensibilità delle donne, straordinarie. Forse perché sanno più degli uomini che cosa sia mettere al mondo un figlio e che cosa sia il dolore. In gran parte il merito è loro se il libro sta avendo successo. Un altro dato è che si va anche oltre i confini della Sicilia: Lazio, Piemonte, Emilia, Lombardia, Puglia, un paio di copie negli Usa, una in Francia e in Germania”.
Michele Iacono, che si occupa da molti anni di prevenzione nelle scuole, che ama dipingere e fotografare ed ha al suo attivo diverse mostre realizzate nell’arco di un ventennio non nasconde la propria soddisfazione. E ora che succede?
“Mi auguro di continuare ad avere sempre più compagni d’avventura, amici che possano condividere con me ogni parola di questo romanzo. Il libro è in lavorazione per prepararlo nella migliore veste editoriale. La casa editrice è impegnata nell’editing, impaginazione, stampa e distribuzione. Intorno a Febbraio dovrebbero arrivare le prime copie. Naturalmente continuerò ad andare in giro, tra associazioni e librerie, per raccontare questa storia e continuare a promuovere il romanzo”.