La prossima primavera a Termini si terranno nuove elezioni. Ma dell’inchiesta sul voto di scambio ancora nessuna notizia

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Sono trascorsi più di due anni dalle elezioni comunali a Termini Imerese e nel frattempo tante cose sono cambiate.

Salvatore Burrafato, il sindaco allora eletto, non siede più sulla sua poltrona di primo cittadino, colpito da un’inchiesta giudiziaria per peculato ed altro, mentre al suo posto c’è adesso un Commissario straordinario. Si sta avvicinando la data del voto per il rinnovo dell’Amministrazione comunale, previsto per la prossima primavera, ma ancora oggi non si è chiusa l’inchiesta per voto di scambio aperta all’indomani delle elezioni del 2014. Eppure, ci dicono, Carabinieri e Polizia hanno depositato alla Procura i loro dossier; eppure all’indomani del voto un solo eletto, Giuseppe Volante, si è dimesso dalla sua carica, perché indagato insieme ad altri colleghi, mentre altri amministratori locali neo eletti, anch’essi menzionati in quel rapporto, e qualche loro amico, avrebbero dovuto farlo. E l’indagine? Tutto finora tace, benché questo giornale già aveva chiesto di conoscerne la sorte, perché ai cittadini, agli elettori termitani si deve chiarezza; essi devono sapere, prima di ritornare alle urne, se chi li ha amministrati finora siano dei “mariuoli” o delle brave persone. Ma purtroppo nulla. A febbraio 2017 scadrà l’incarico di Procuratore della Repubblica di Termini ad Alfredo Morvillo e a dicembre di quest’anno andrà via, a Palermo, Giacomo Brandini, il sostituto titolare dell’inchiesta. Ed allora ci chiediamo: che fine farà quell’inchiesta? Tutto tace. Nessuno parla, neppure tra le fila di quei politici che solitamente si pavoneggiano quali paladini della legalità e dello sviluppo, dell’antimafia parolaia, della correttezza. Da loro ad oggi non è giunto alcun segnale. Dove sono i vertici del Pd cittadino, regionale e nazionale? E dove sono gli esponenti del M5S, pronti sempre a gridare “legalità, legalità”? E coloro che riempiono le poltrone del Consiglio Comunale? Se ci siete, almeno battete un colpo perché vi si possa trovare. In questo clima che si è creato siamo preoccupati. Siamo preoccupati perché con questo rumoroso silenzio ancora non siamo in grado di sapere chi ha pagato per essere eletto, chi ha raccolto curriculum, chi ha promesso posti di lavoro. In una parola chi e se ha inquinato le elezioni. E troppo chiedere di sapere? Ma noi confidiamo sempre nel lavoro dei magistrati termitani, da cui attendiamo fiduciosi un segnale. La città tutta ancora attende.