I Carabinieri sequestrano i beni di un boss mafioso: circa mezzo milione di euro

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I Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno dato esecuzione al decreto di sequestro dei beni emesso dal Tribunale nei confronti di un boss mafioso.

Il provvedimento riguarda il quarantaseienne Salvatore Mulè San Giuseppe Jato, a seguito di accertamenti delegati dalla Procura della Repubblica di Palermo (dott. Bernardo Petralia – procuratore aggiunto). Salvatore Mulè, inteso “u sicarro” (già coinvolto nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Perseo” per cui venne assolto in I e II grado di giudizio dall’accusa di associazione mafiosa a causa della dichiarazione di inutilizzabilità da parte della Cassazione di alcune intercettazioni per meri vizi formali) è stato tratto in arresto l’8 aprile 2013 in esecuzione dell’operazione “Nuovo mandamento” in quanto reggente del mandamento mafioso di San Giuseppe Jato. Ritenuto responsabile di associazione mafiosa, estorsioni, furti di bestiame, produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti  è stato condannato alla pena della reclusione per anni 18 in data 28.05.2015 dal GUP del Tribunale di Palermo. Oggi si trova detenuto al regime del 41 bis. Sulla base di un processo indiziario presunto da quelle investigazioni, nonché sulla base della sproporzione tra i redditi dichiarati ed il patrimonio immobiliare posseduto dal predetto, il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione ha disposto il sequestro dei beni intestati e riconducibili a Salvatore Mulè, alla moglie ed al figlio consistenti in un villino, un magazzino ed un appezzamento di terreno siti in San Cipirello, un’azienda individuale operante nel settore zootecnico, otto rapporti bancari e finanziari, cinque autovetture per un valore complessivo di circa mezzo milione di euro.