Ferragosto campofelicese. Un tappeto di “illegalità”

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Litorale Campofelice visto dall'alto 14 agosto 2016

In molti si aspetteranno anche quest’anno un’ampia galleria fotografica della spiaggia di Campofelice di Roccella la mattina del 15 agosto ma resteranno delusi. Abbiamo deciso di non pubblicare nulla.

Facebook e il web in generale sono pieni di foto di come anche quest’anno la spiaggia sia stata invasa da migliaia di persone provenienti da tutto il comprensorio per affollare il litorale campofelicese per quella che è diventata ormai una “consolidata” tradizione, una delle poche che a Campofelice riesce a resistere allo scorrere del tempo.
Anche quest’anno un tappeto di tende ha coperto l’intero litorale, come un patchwork che si è andato completando nei giorni antecedenti al ferragosto dal 12 in poi fino al 14 notte. Un tappeto dove, chi non era munito di tenda, non ha potuto neanche quest’anno permettersi di vivere il proprio mare, area off limits per tanti campofelicesi e per i turisti che in questo periodo si trovano in vacanza a Campofelice di Roccella. Un tappeto di illegalità. Di illegalità si, perchè è una norma, il ddg 476 del 2007 che vieta “l’accensione di qualsiasi fuoco sulla spiaggia” e che stabilisce che non è consentito “campeggiare o pernottare sulla spiaggia”. Non una ordinanza sindacale, nè la scelta di un singolo, una norma che ormai come da tradizione viene puntualmente disattesa. Dunque ancora un’altra opportunità sprecata di far rispettare la legalità nella spiaggia dove, convinzione dei tanti che ogni anno arrivano sulla spiaggia di Campofelice per il rito ferragostano, tutto è concesso.
E’ possibile che ogni anno sia negato di fatto l’accesso a mare a famiglie con bambini, adulti e giovani durante le giornate del 14, 15 e 16 agosto? Non basta che anche un’ora dopo l’esodo di massa dei tanti presenti la spiaggia sia pulita. Quale è il prezzo di tutto questo? Un danno di immagine per un intero territorio, un danno economico per un’intera comunità. Anche se la pulizia della spiaggia fosse svolta dai volontari e quindi a costo zero, non è gratuito invece il conferimento dei rifiuti in discarica che sarà a carico dei contribuenti. Di tutti i contribuenti. Una delle giustificazioni più ricorrenti è quella di dare l’opportunità a tutte le attività del litorale di lavorare di più vista la crisi economica, ma è veramente necessario che si crei una situazione simile per dare un po’ di respiro all’economia locale?
Il risultato purtroppo, come ogni anno, è una scia di polemiche sui controlli, sulla libertà di accesso al lungomare e una spiaggia trasformata in discarica. Non tocca a noi dare risposte ai problemi ma portarli all’attenzione di tutti perchè questi vengano risolti. Forse è giunto il momento che la risposta a questo più che decennale problema arrivi decisa e chiara perchè non si ripeta più un ferragosto di “illegalità”.