La mappa pizzo free su smartphone e tablet

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Fare consumo critico adesso è ancora più facile. C’ha pensato Addiopizzo con una mappa di Palermo e due nuove app. L’associazione che faceva capolino in città nella notte del 28 giugno 2004 con l’adesivo che riportava la scritta “Un intero che popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”, ripropone la campagna antiracket “Pago chi non paga”, messa su già 9 anni fa. Obiettivo? La pratica di consumare presso esercenti che si rifiutano di pagare il pizzo.

Era il maggio del 2006 quando venivano presentati i primi 100 operatori economici “pizzo free”. Oggi sono quasi mille i commercianti e gli imprenditori che hanno detto no al racket. «E con questi tre nuovi strumenti – ricordano dall’associazione – sarà più facile orientare le scelte d’acquisto. L’azione – continuano – è realizzata nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Sicurezza “Consumo critico antiracket: diffusione e consolidamento di un circuito di economia fondato sulla legalità e lo sviluppo”, di cui è beneficiario l’Ufficio del Commissario nazionale antiracket».

Tre nuovi strumenti grazie ai quali rendere ancora più etici il consumo e gli acquisti antiracket. Verranno presentati a Villa Niscemi il 26 giugno, alle ore 11,30, alla presenza del sindaco Leoluca Orlando, del presidente del Senato, Pietro Grasso, del procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, e del commissario nazionale antiracket, Santi Giuffrè.

La prima app, “Addiopizzo”, permetterà di individuare tramite geolocalizzazione tutti gli operatori economici iscritti ad Addiopizzo, cercandoli per categoria merceologica o per quartiere e distinguendoli anche per servizi alle imprese e al cliente. Sarà inoltre possibile seguire il progetto per l’investimento collettivo, individuando i negozi convenzionati o accedendo all’area personale per votare il progetto preferito tra quello scelto su Piazza Magione e quello nel Parco della Favorita.

La mappa e la seconda app sono state pensate più direttamente per i turisti. La mappa di Palermo, infatti, stampata in due versioni (italiano/tedesco e italiano/inglese), evidenzierà i punti di interesse storico-artistico e le imprese “pizzo free”. Un modo per sensibilizzare anche i turisti alla pratica degli acquisti presso gli operatori economici che si oppongono al racket delle estorsioni. La seconda app, pensata da Addiopizzo Travel e realizzata gratuitamente da Tun Design, consentirà di visionare e di prenotare le escursioni proposte dal tour operator nato da una costola di Addiopizzo e di scegliere la struttura ricettiva “pizzo free” più adatta alle esigenze di ciascun turista. A margine della conferenza è stata prevista anche la visita dell’antico vivaio borbonico, adiacente a Villa Niscemi, oggetto di un futuro intervento di riqualificazione che riporterà in auge l’antica pepiniera e lo stesso vivaio.