Problemi idrici nella zona bassa della città

0
214

In questi giorni si sono registrati casi di mancata erogazione idrica, in particolare nella zona di Termini bassa. Sono diverse le segnalazioni pervenute relativamente ai disagi che alcune famiglie hanno registrato a causa della mancanza d’acqua. I tecnici comunali, congiuntamente ai lavoratori di Acque Potabili Siciliane hanno effettuato più sopralluoghi per individuare l’eventuale perdita.

Dopo più tentativi finalmente, grazie allo smontaggio delle apparecchiature esistenti nella camera di manovra ubicata fra la via Errante, piazza Liborio Arrigo e via Vittorio Emanuele è stata rilevata una valvola installata a valle tra la tubazione che da via Errante alimenta i circuiti di via V. Emanuele, corso Umberto e Margherita, via Porta Erculea (quartieri Tinta, Bagni e Sant’Anna) che presentava delle anomalie che sono state risolte.

L’anomalia del funzionamento ha determinato una netta ostruzione al passaggio dell’acqua, pregiudicando quindi l’alimentazione dei sottostanti circuiti. Il problema dopo ripetuti tentativi e dopo un sezionamento della rete idrica quindi è stato risolto nel corso della giornata di ieri, l’acqua arriverà anche in quelle case dove non poteva giungere a causa dell’anomalia del circuito. Una regolare e periodica manutenzione del filtro ne impedisce l’intasamento e la conseguente totale ostruzione. La APS s.p.a. lo scorso anno è stata dichiarata in fallimento e durante questi mesi si sono verificati diversi casi di irregolarità nell’erogazione dell’acqua con gravi disagi per i cittadini. Il Comune che ormai attende il ritorno della rete idrica e fognaria nella sua piena disponibilità, è di volta in volta intervenuto, per garantire a tutti di poter usufruire di un bene insostituibile come l’acqua. “La gestione privatistica dell’acqua in questi anni – ha dichiarato il sindaco Totò Burrafato – è stata difficile. Continuiamo ad essere impegnati responsabilmente nel percorso avviato verso la riconsegna delle reti da parte del gestore privato. Ciò deve essere fatto senza compromettere gli attuali livelli occupazionali ma rispettando la volontà referendaria che ha privilegiato l’idea di acqua pubblica”.