Agricoltori “a secco” protestano. Il 3 luglio trattori in piazza

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Circa ottomila ettari di terreno agricolo in provincia sono a secco. Niente acqua. Giovedì mattina, 3 luglio, scatterà la protesta in piazza a Sciara davanti al municipio. 

“Non si può più parlare di stagione a rischio ma di stagione saltata. Siamo già dentro il problema. Dopo mesi e mesi in cui abbiamo fatto tanti avvisi, ora i nodi vengono al pettine”.
Antonino Cossentino, presidente della Cia Confederazione italiana agricoltori di Palermo non usa mezzi termini per descrivere la situazione attuale di migliaia di agricoltori e delle loro famiglie. Circa ottomila ettari di terreno agricolo in provincia – destinati alle colture orticole estive – sono infatti ancora a secco. Niente acqua per le aree comprese a est da Termini Imerese, Sciara e Cerda, e a ovest da Partinico, Balestrate e Trappeto. I consorzi di bonifica non dispongono dei fondi necessari per riattivare la rete idrica che necessita di interventi urgenti. Soldi che dovrebbero arrivare dalla Finanziaria della Regione. E, considerando che si è già in estate inoltrata, migliaia di agricoltori rischiano di essere messi in ginocchio. Sul versante orientale già giovedì mattina (3 luglio) scatterà concretamente la protesta. Davanti il municipio di Sciara, infatti, trattori in piazza per una manifestazione indetta dalla Cia. Oggi, una delegazione ha incontrato il commissario del consorzio di bonifica competente, Fabrizio Viola, il quale ha confermato la mancanza di fondi per avviare la campagna irrigua. La delegazione guidata dalla Cia – presenti oltre a Cossentino, il direttore Antonio Terrasi e il vice presidente Pino Di Leonardo – ha proposto innanzitutto di far intervenire la Protezione civile per riparare il guasto alla conduttura che si dirama dalla diga Rosamarina est e che mette a rischio una casa e la strada provinciale. E si è poi candidata – questioni legali permettendo – a mettere mano personalmente a quei problemi di lieve entità della rete, in modo da poter aprire qualche rubinetto.

“Mentre della Finanziaria ancora non si sa nulla – dice ancora Cossentino – si prospetta un danno incalcolabile per una quota importante dell’economia locale. Chi ha aspettato ad impiantare avrà un danno da tutto questo, dato dai mancati incassi. Cosa che si ripercuoterà per tutto l’anno nei bilanci di tante aziende e famiglie. Chi ha già impiantato invece rischia di perderci anche i soldi già spesi. Gli agricoltori sono inferociti, si rischiano seri problemi di ordine pubblico di cui informeremo la prefettura”. Se entro giovedì non arriveranno risposte, infatti, gli agricoltori potrebbero portare i trattori questa volta in autostrada nel fine settimana.

Non va meglio sul fronte occidentale, dove gli agricoltori sono pronti anche loro alla mobilitazione. Circa 3.500 ettari di terreno serviti dalla diga Jato sono a secco. Due giorni fa doveva svolgersi un’assemblea con l’assessore regionale alle Risorse agricole, Paolo Reale, convocata al Comune di Trappeto. L’assessore non si è visto, cosa che non è andata giù al “Comitato democratico per una sana gestione delle acque della diga Jato” che ha lanciato un ultimatum: “Proseguiremo la nostra attività – si legge in un comunicato – invitando nuovamente l’assessore a presenziare ad una nuova assemblea. Auspichiamo che l’assessore Reale non diserti anche questo appuntamento. Se deciderà di agire in tal senso, il nostro comitato si riserva di pianificare tutte le iniziative necessarie a catturare la sensibilità della politica regionale”.